Un vertice in municipio tra sindaco, Usl, polizia

Un vertice in municipio tra sindaco. Usl, polizia Per l'emergenza riunione operativa il 7 novembre Un vertice in municipio tra sindaco. Usl, polizia In città 6 mila tossicodipendenti - Un chilo di eroina al giorno Magistratura, forze di polizia, amministrazioni pubbliche. Sei morti nel giro di due giorni e tutti sono scesi in campo. Per il 7 novembre è fissato un vertice con sindaco, Usi, polizia e carabinieri per fare il punto sulla situazione. E' emergenza e tutti si interrogano. I tossicodipendenti, secondo le stime di chi combatte il fenomeno, sono circa 6 mila: un consumo di oltre un chilo di eroina al giorno. «Se non ci giungono le segnalazioni dagli inquirenti noi possiamo fare ben poco-, ha detto il sostituto procuratore dott. Saluzzo. A Torino si occupano della repressione la squadra narcotici della Questura, il Goa della Guardia di Finanza, e una sezione dei carabinieri. In tutto una cinquantina di persone, che hanno arrestato quest'anno oltre mille persone e sequestrato in Torino e provincia circa 60 chili di sostanza stupefacente. Spiega il capo della Narcotici, Sandro Poerio: 'L'eroina ora è tagliata in modi diversi. E' la conseguenza della polverizzazione del mercato. Tanti spacciatori miscelano la droga artigianalmente, con un macinino o un moulinex, vendendo poi così dosi diverse in quanto a purezza: I carabinieri ipotizzano che le sei ultime overdosi mortali possano avere origine da un'unica partita di eroina, tagliata male o troppo pura. Per la Guardia di Finanza si può trattare di una lotta tra bande emergenti, una di queste può avere inserito sul mercato droga particolarmente 'buona; per attirare clienti, provocando morti. Solo ipotesi. Tutti concordano nel riconoscere nelle "angustie della legge-, che lascia poco spazio alle indagini, che mette troppo in fretta in libertà gli spacciatori. Le frasi che ricorrono: «La grossa criminalità non usapiù il telefono, si muove con cautela. I metodi di indagine consentiti, intercettazioni telefoniche, pedinamenti, portano a prendere solo i pesci piccoli". Terzo metodo, forse il più usato: i confidenti, pagati, ma con tutti i riseli! che comporta la delazione. Piero Sassi, capo della Criminalpol: -Troppa permissività nelle leggi, spacciatori messi subito in libertà, tossicomani che compiono rapine e scippi subito scarcerati. E con le nuove disposizioni è ancora più facile ottenere la libertà. Va ricordato poi che, usciti dal carcere, questi ragazzi trovano le stesse condizioni per cui sono finiti in galera: problemi, mancanza di strutture, servizi. E continuano-. Per il segretario provinciale Siulp, Giovanni Dei Giudici, 'occorre una riorganizzazione del personale e degli uffici sulla base degli indici di criminalità', e sottolinea la mancanza di personale: 'Molti uomini vengono sottratti per le scorte-. Oltre la repressione, c'è la prevenzione. Don Ciotti, del Gruppo Abele: «A Torino, si fa già molto. Ma occorre ancora richiamare l'attenzione sull'insufficienza nell'attuazione dei programmi, sulla scarsità di servizi e operatori. Ci vuole maggiore volontà politica-. Giuliana MongeUi

Persone citate: Don Ciotti, Giovanni Dei Giudici, Piero Sassi, Saluzzo, Sandro Poerio

Luoghi citati: Torino