Un maxi collocamento di Francesco Cingano

Un maxi collocamento Un maxi collocamento MILANO — -Privatizzazione? Diciamo diverso assetto azionario». Francesco Cingano pesa bene le parole per spiegare agli azionisti di Mediobanca la metamorfosi del capitale dell'istituto. Una mutazione che sarà completata tra un mese. «Questa mattina — annuncia il presidente all'assemblea — le tre banche di interesse nazionale mi hanno comunicato che collocheranno le azioni Mediobanca in una sola tranche entro la fine di novembre-. L'operazione riguarda circa il 18% del capitale: una quota del 5% sarà ceduta agli azionisti privati che così saliranno al 25%, un'altra del 13,3% verrà invece collocata sui mercati finanziari, in Italia e all'estero. In questo modo la Banca Commerciale, il Credito Italiano e il Banco di Roma ridurrano la loro partecipazione complessiva nell'istituto di Via Filodrammatici attorno al 25%, come previsto dall'accordo tra soci pubblici e privati. Il prezzo di offerta dei titoli sarà deciso solo alla vigilia del collocamento. Indicativa mente, comunque, il pacchetto del 13,3% destinato al pubblico dovrebbe consen tire di incassare circa 570 miliardi. Dopo il maxi-collocamen to Ferruzzi Finanziaria, dunque, la Borsa si deve pre parare ad un'altra impegna tiva operazione. Ma l'obiet tivo di Mediobanca è quello di non pesare troppo su Piazza Affari e la sua speranza è che almeno il 50% dei ti toh destinati al pubblico finisca all'estero. Il colloca mento sarà organizzato da un consorzio di garanzia che per l'estero dovrebbe essere guidato dal Crédit Suisse First Boston. Per questa operazione, che di fatto sancisce il nuovo assettò di controllo della banca d'affari milanese, non saranno chiesti particolari protezioni alla Consob. Secondo-Silvio Salteri, amministratore delegato uscente, «non ci sono i presupposti per chiedere la sospensione delle azioni Mediobanca durante il collocamento», come invece era stato richiesto, senza successo, per l'offerta Ferfin. Il collocamento Ferruzzi, garantito da Mediobanca, «è stato un successo e se risulteranno residui non optati saranno il frutto di dimenticanze-. Ma perché le Bin hanno deciso di cedere subito le azioni Mediobanca? L'impressione è che siano state soprattutto le necessità di riequilibrare il bilancio del Banco Roma, che già lo scorso anno non aveva distribuito il dividendo, ad anticipare i tempi dell'operazione. In questo modo la banca dì Ercole Ceccatelli potrà beneficiare delle plusvalenze derivanti dalla cessione dei titoli Mediobanca e dare un po' di respiro ai suoi conti. Sul fronte degli azionisti privati c'è qualche tassello ancora da sistemare. Non è chiaro, infatti, se il 5% di loro competenza sarà suddiviso tra i soci già presenti (comunque nessuno può avere più del 2%) oppure se entrerà qualche nuovo azionista. Nel frattempo si è risolto il mistero di Giampiero Pesenti, uno dei grandi dell'imprenditoria italiana che, pur già presente nel patto di sindacato dei privati, non era ancora emerso ufficialmente come socio di Via Filodrammatici. L'Italmobiliare, holding di Pesenti, ha acquisito l'l,6% di Mediobanca che era stato congelato nella Finpriv. Queste sono le notizie principali emerse dall'assemblea che, per la verità, è stata abbastanza deprìmente per il basso livello del dibattito. Si è ripetuto quanto successo in passate assemblee di Mediobanca con la discussione monopolizzata da pochi disturbatori, in grado di parlare per ore senza dire nulla, con il solo obiettivo di provocare qualche incontrollata reazione da parte degli amministratori. Inutili sono stati i richiami al buon senso del presidente Francesco Cingano e i lavori si sono protratti per quasi cinque ore. Non erano presenti i consiglieri Gianni Agnelli, Cario De Benedetti e Raul Cardini. L'assemblea, oltre ad approvare il bilancio chiuso il 30 giugno '88 (il dividendo sarà in pagamento dal 16 novembre), ha anche confermato i quattro consiglieri di amministrazione il cui mandato era scaduto: Francesco Cingano, Silvio Salteri, Vincenzo Maranghi e Pier Carlo Marengo. Nel pomeriggio il consiglio ha confermato presidente Cingano e nominato Maranghi direttore generale e amministratore delegato, al posto del dimissionario Salteri. Nel corso dell'assemblea sono stati forniti alcuni dati relativi al primo trimestre dell'esercizio 1989. Al 30 settembre i finanziamenti erogati ammontavano a 9016 miliardi ( + 4,8% rispetto al 30 giugno ), la raccolta da depositi vincolati e conti correnti è leggermente calata a 7189 miliardi mentre quella globale, comprese le obbligazioni, è aumentata del 7,2% a 10980 miliardi. Il valore del portafoglio titoli, stimato sui prezzi di Borsa di giovedì scorso, è di 1291 miliardi, 195 in più di giugno, e le plusvalenze inespresse toccano i 3124 miliardi. Rinaldo Gianola Hella cassaforte di Via Filodrammatle! LA FOND!ARIA 15Vo GEMINA 12,1% i CARTIERE BURQ016.4 SNIA BPD 11,9% PIRELLI & Co 7,9% CAFFAR0 6,5% ASS. GENERAL! 5,48% GAIC 6,2% 1 MONTEDISON 4,3% : ITALMOBILIARE 4,1% PININFARINA 3,4% SAIPEN 2,2% GIM 3% OLIVETTI 2,4% 1 MONDADORI 2% SIP 1,9% FIAT 1,9% COFIDE 1,4% Francesco Cingano Vincenzo Maranghi

Luoghi citati: Boston, Italia, Milano