Un segreto e tanti morti

Un segreto e tanti morti Un segreto e tanti morti Nell'Antimafia che raccolse le schede c'erano La Torre e Terranova, uccisi da Cosa Nostra - A loro Dalla Chiesa annunciò la sua decisione di indagare sui partiti ROMA—Pio La Torre e Cesare Terranova sono stati uccisi dalla mafia, Angelo Nicosia è sfuggito a un attentato. Sono tre nomi dei sei parlamentari che facevano parte del comitato che nel gennaio 1976 valutò quali documenti raccolti dalla commissione antimafia dovevano rimanere segreti. Un segreto che resiste ancora alle richieste di pubblicità. E anche Carlo Alberto Dalla Chiesa è stato ucciso, dopo i suoi cento giorni di Palermo. L'idea delle «schede» e dei documenti era stata sua: -L'anno scorso — si legge nella testimonianza che l'allora colonnello rese alla prima commissione antimafia — parlai di schede per i mafiosi; quest'anno invece vado preparando quelle per le società imprenditoriali. Questo lavoro l'ho cominciato a gennaio ed è talmente vasto, che raccogliere tutti i dati e confrontarli è improbo...'. Dopo queste parole nel verbale dell'antimafia c'e scritto: Omissis. Cosa c'è dietro questa parola? -All'epoca — dice l'oa Marinino, pei, siciliano — io ero molto vicino a La Torre, che faceva parte dell'antimafia e che mi metteva al corrente delle informazioni che arrivavano alla commissione. Dalla Chiesa chiese che non venisse pubblicata quella parte della sua testimonianza in aii annunciava di voler compilare schede anche sui politici. Io so che Dalla Chiesa non si fidava di nessuno. Il lavoro lo faceva da solo-. E qui comincia la storia misteriosa e un po' ambigua delle schede che dovrebbero riguardare 164 politici che hanno avuto punti di contatto con le organizzazioni dell'onorata società. Marinino afferma che quella decisione annunciata da Dalla Chiesa in commissione gli provocò l'ostilità del Viminale. 'Ci fu chi — dice — gli fece sapere che schedare persone senza informare la magistratura era un'attività illegale, da regime fascista. Il fallo è che nel 1973 il colonnello venne allontanato dalla Sicilia. Quando vi tomo da prefetto durò solo cento giorni. La Torre era convinto che il suo ritorno a Palermo era importante proprio perché da lui era partita i'idea di un diverso modo di indagare». Pio La Torre venne ucciso il 30 aprile 1982; Dalla Chiesa qualche mese dopo. E nel '79 era stato ucciso Cesare Terranova, magistrato ed ex parlamentare, insieme all'autistaguardia del corpo Lenin Mancuso. un carabiniere che secondo Marinino partecipò alla compilazione di alcune schede. Ma cosa c'è dentro quei documenti? L'opinione comune è che siano notizie vecchie e non clamorose. Ciò che potrebbe colpire è la possibilità di vedere insieme i nomi di 164 politici che hanno avuto rapporti con la mafia. Quando si potranno leggere, le sorprese non mancheranno. Marinino sostiene che esse ■Danno pubblicate» perché in ogni caso -qualcosa di più di ciò che si sa ci deve essere-. C'è chi invece afferma che pubblicandole si attribuireb¬ be agli intestatari l'etichetta di -mafiosi» senza la possibilità di difendersi. I documenti, raccolti in quaranta grandi casse di legno, sono sigillati negli archivi del Senato. Nessuno li ha più visti, anche se, secondo una voce, al ministero degli Interni vi sarebbe una copia di ciascun foglio. Ora i presidenti di Camera e Senato devono prendere una decisione. Nilde lotti ha affermato che sarebbe -terribilese risultasse che in quelle schede vi sono i nomi di parlamentari tuttora in attività, n sospetto c'è. Due deputati della sinistra indipendente. Bassanini e Becchi, hanno mandato ieri una lettera alla lotti per invitarla ad un'-opportuna iniziativa-. Chiedono che quelle quaranta casse siano consegnate all'Antimafia: -Il sospetto generalizzato di collusioni che l'occultamento di queste schede finisce col generare, non sembra utile alla credibilità delle istituzioni». c. m.

Luoghi citati: Palermo, Roma, Sicilia