Il sacro riso di Hirohito di Fernando Mezzetti

Il sacro riso di Hirohito L'agonia sospende la guerra commerciale con gli Usa Il sacro riso di Hirohito DAL NOSTRO CORRISPONDENTE TOKYO — Nell'ennesima frizione commerciale con gli Stati Uniti, nelle ultime settimane sul riso, del quale non viene importato neanche un chilo, il Giappone ha respinto ogni richiesta dicendo: non è il momento di parlare di riso mentre l'imperatore è in gravi condizioni. I produttori americani, che premono perché Tokyo apra almeno parzialmente le sue frontiere a questo prodotto, hanno pensato a un altro espediente dilatorio e hanno fatto la voce grossa affinché Washington eserciti pressioni sul governo giapponese rivolgendosi anche agli organismi per gli scambi internazionali. Mentre U tema specifico è entrato anche tra quelli della campagna presidenziale, con gli importanti voti degli Stati produttori come U Texas e la California, l'Amministrazione si è divisa: invece che su Tokyo, dal Dipartimento di Stato sono partite pressioni affinché non venga presa per il momento alcuna iniziativa contro U Giappone. Una volta tanto, come ha valutato il Dipartimento di Stato, dietro quella che sembra al più una scusa vi sono motivazioni profonde, che toccano tutte le corde della sensibilità nazionale. Alimento base della popolazione ed elemento della stessa Identità culturale, il ri¬ so è infatti soggetto centrale dei riti che 11 sovrano svolge nel corso dell'anno nella sua veste di sommo sacerdote della religione scintoista. Cerimonie, preghiere e omaggi agli antenati sono in funzione del buon andamento del raccolto. La sacralità imperiale è in modo profondo anche legata al riso. All'interno del Palazzo c'è una piccola risaia in cui secondo la tradizione il sovrano fa la semina e U raccolto, attraverso tutte le fasi della coltivazione. Non a caso, con Hirohito in gravi condizioni dal 19 settembre, 1 portavoce di corte hanno una volta riferito che egli ha chiesto appunto dell'andamento del raccolto. Il riso è una delle componenti più importanti del principale rito dinastico, quello con cui l'erede diventa Tenno, re del Cielo. Avvolto nel mistero, basato non su norme scritte ma tramandate oralmente dal sovrano al principe ereditario, esso si svolge almeno due anni dopo la scomparsa dell'imperatore, verso la fine di novembre: l'erede offre agli del zuppa e vino di riso nuovo, e poi trascorre solitario la notte in una capanna appositamente costruita, nella quale si trasforma in donna, si congiunge con gli dei che la fecondano e rinasce dal proprio grembo, egli stesso trasforI mato in divinità. Per questo rito, viene usato riso coltivato in due sacre risale, l'una a Est l'altra a Ovest della capitale, scelte secondo antiche modalità. Solo dopo questa cerimonia l'erede, asceso al trono immediatamente secondo il meccanismo dinastico, diventa veramente Tenno, cioè re del Cielo con carattere divino, e come tale celebrerà gli uffici religiosi. Tutti, appunto, legati al riso. Annualmente, ripeterà quello con cui ha acquisito divinità, con le stesse offerte e una simulazione di rapporto sessuale con gli dei grazie alla quale rinvigorisce lo spirito del riso. "Gli occulti poteri dell'imperatore — scrive un esperto della casa imperiale — rendono fecondo questo spirito in tutta la nazione, e assicurano il buon raccolto: Altamente protetto, fino a poco tempo fa genere di monopollo per molti versi, U riso costa al consumatore setteotto volte di più che sui mercati Internazionali: una situazione che secondo molti non potrà durare a lungo. Ma proprio per 1 profondi significati ancestrali legati alla mentalità collettiva simbolizzata nelle funzioni imperiali ad esso legate, nessun governante giapponese oserà discutere di importazione di riso in questo momento. Sarebbe non tanto le sa maestà, ma lesa divinità. Fernando Mezzetti