«Per la pubblicità alla Rai troppe pressioni esterne»
«Per la pubblicità alla Rai troppe pressioni esterne» L'accusa di deputati de in commissione «Per la pubblicità alla Rai troppe pressioni esterne» ROMA — All'interno della commissione di vigilanza sulla Rai-tv sono presenti lobbies che tentano di influenzarne le decisioni: la denuncia è partita da due parlamentari democristiani, Nicola Lipari e Luciano Azzolini. Il sen. Acquaviva (psi) aveva appena annunciato un'intesa sul «tetto pubblicitario» della Rai, quando si è alzato il sen. Lipari: 'Non sono disposto a recepire semplici intese — ha detto — che sono il risultato delle pressioni di alcune lobbies che operano trasversalmente in questa commissione». L'on. Azzolini ha rincarato la dose: 'Come parlamentari non siamo disponibili ad accettare che certe decisioni vengano prese in altre sedi. Non siamo ottusi al punto da non capire che questa politica della dilazione è stata stabilita da qualcuno». I comunisti, a un certo punto, hanno abbandonato la riunione. E il capogruppo pei in commissione. Elio Quercioli, ha criticato duramente i continui rinvìi sul •tetto pubblicitario»: è colpa, ha detto, della «volontà pervicace del psi e di una parte della de di accontentare le richieste della Fininvest». Non c'è stata infatti nessuna decisione, è stato tutto rinviato di due settimane. La maggioranza ha raggiunto un'Intesa per fissare il «tetto pubblicitario» Rai a 868 miliardi (150 miliardi in più rispetto all'87, e 32 in meno rispetto ai 900 che la Rai ha già incassato in base all'accordo Rai-Fleg del dicembre '87). Ma, come ha detto Gualtieri (pri), -parlare di accordo è improprio perché si sono create soltanto,le condizioni affinché il psi accetti per l'88 un aumento del tetto della Rai di 150 miliardi». (Agi)
Persone citate: Acquaviva, Azzolini, Elio Quercioli, Gualtieri, Luciano Azzolini, Nicola Lipari
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