Sciopero choc in Germania di Alfredo Venturi

Sciopero choc in Germania La protesta degli insegnanti sfida il divieto della Costituzione Sciopero choc in Germania L'astensione dal lavoro Scbleswig-Holstein - E partita da Amburgo minaccia di estendersi a Brema, Berlino e nello governo ribadisce: «I dipendenti pubblici non hanno questo diritto» ' DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Alcune migliaia di insegnanti hanno scioperato l'altro ieri a Amburgo, manifestazioni analoghe sono previste a Brema, a Berlino, nello Schleswig-Holstein. Un fenomeno normale negli altri Paesi occidentali, e in Italia addirittura banale: ma straordinario in Germania, dove il diritto di sciopero si ferma sulla soglia della funzione pubblica. Abbiamo fatto ricorso a mezzi straordinari di lotta, puntualizzano non 'a caso gli stessi sindacalisti. .Lo sciopero di Amburgo è in; fatti il primo del genere che si registra negli annali della Repubblica federale I giornali conservatori ag; gradiscono senza mezzi ter;mini gli insegnanti amburghesi, violatori di un diritto i che è considerato una salva¬ guardia irrinunciabile 'del pubblico interesse. Bell'esempio, scrive il bavarese Muenchner Merkur, quei professori danno ai loro allievi: che cosa diranno, i pedagoghi scioperanti, quando dovranno parlare in aula dei diritti e dei doveri pubblici? Altri commentatori, indipendentemente dalle valutazioni di merito, prevedono che il precedente di Amburgo farà scuola. Forse proprio per impedire questo sviluppo Hans Engelhard, il ministro liberale della Giustizia, riafferma il divieto costituzionale di sciopero per i funzionari pubblici. La vertenza degli insegnanti riguarda l'organizzazione dei tempi di lavoro. E' stata infatti decisa nel pubblico impiego una riduzione degli orari, di cui il sindacato del corpo docente rivendica l'estensione alla categoria. A capo di quel sindacato c'è Dieter Wunder: è stato lui a promuovere la manifestazione amburghese, lui a preannunciare altri scioperi ih altri Laender. Lui, infine, a invitare gli scioperanti a procedere fino in fondo. A rifiutarsi, cioè, di sottostare alle sanzioni disciplinari e alle pene pecuniarie (dai 35 ai 40 marchi per ogni ora di astensione dal lavoro) previste dalle norme sul pubblico impiego: per affrontare invece il giudizio dei tribunali amministrativi. Un giudizio destinato a riaffermare principi costituzionali ormai consolidati. Il divieto di sciopero per i pubblici funzionari affonda le sue radici nel diritto della Germania bismarckiana, e viene compensato dà alcuni privilegi di cui essi godono: la garanzia del posto di lavoro, poiché non possono essere licenziati se non per infrazioni penali, una protezione previdenziale particolarmente generosa. Nell'illustrare le sue ragioni, Wunder accampa ragioni sociali piuttosto che giuridiche. n sindacalista amburghese propone quindi l'allargamento al pubblicò impiego della strategia suggerita dal vicepresidente socialdemocratico Oskar Lafontaine: riduzioni di orario (in certi casi con rinuncia alla quota corrispondente di salario, aggiunge Lafontaine) per combattere la disoccupazione. Ma il nodo resta la forma di lotta, clamorosamente inconsueta nella funzione pubblica, Alfredo Venturi

Persone citate: Brema, Dieter Wunder, Hans Engelhard, Holstein, Lafontaine, Oskar Lafontaine