II Cremlino lancia l'austerità

II Cremlino lancia l'austerità Il Soviet vara «economie draconiane» per fronteggiare il primo deficit del bilancio II Cremlino lancia l'austerità Riduzione degli sprechi, tagli all'apparato burocratico e alle aziende in rosso - Ma non saranno toccati i servizi sociali e gli investimenti per l'industria leggera - Nessun cenno alle spese militari DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — La situazione finanziaria è «tesa» anche in Urss, e il principio del pareggio a ogni costo è tramonta-" to. Per la prima volta, il bilancio dello Stato sovietico sarà in deficit, l'anno prossimo: 36 miliardi di rubli, oltre il sette per cento del budget complessivo, ha annunciato il ministro Boris Gostev alla seduta del Soviet supremo di ieri, aperta da una durissima requisitoria contro i sistemi finanziari e la gestione economica dei passato anche recente. Perché, ha fatto capire il ministro, di questo fenomeno senza precedenti c'erano da anni allarmi e chiari segni premonitori: le spese aumentavano molto più delle entrate, mentre 11 tasso di crescita dell'economia rallentava. Ma finora, ha ammesso Gostev, l'assenza di glasnost aveva impedito di render chiara l'ampiezza della crisi, annidata secondo il ministro 'negli squilibri della nostra economia, nelle grandi sovvenzioni, nelle enormi perdite e nei metodi di sviluppo estensivi, oltre che nel parassitismo e in una politica finanziaria passiva». L'anno prossimo, dunque, 1 conti pubblici saranno in rosso anche In Unione Sovietica: le spese, 494 miliardi di rubli, aumenteranno dell'undici per cento; mentre le entrate, 458 miliardi, cresceranno soltanto del tre per cento. Ma l'austerità dello Stato non si tradurrà, par di capire, in nuovi sacrifici per i cittadini. Al contrario, insieme al reddito reale prò capite (che salirà del 3,1 per cento rispetto al 2,7 per cento di quest'anno) aumenteranno le spese sociali e gli investimenti nell'industria leggera: un terzo delle spese sarà 'diretto a soddisfare le necessità della popolazione», ha detto il ministro. L'economia sovietica avrà dunque -un sostanziale riorientamento»; la crescita industriale sarà del quattro per cento, rispetto al 4,4 di quest'anno; ma la produzione di beni di consumo aumenterà di oltre tre volte nei confronti di quella dell'Industria pesante. Aumenteranno anche le spese per sanità, edilizia e cultura; e quelle per la salvaguardia dell'ambiente. Sarà proprio questa «revisione» una delle cause del deficit e del rallentamento del reddito nazionale, l'Indice più vicino in Urss al prodotto nazionale lordo, che salirà del 3,8 per cento rispetto 4,5 per cento di quest'anno. Ma la revisione si innesta su una crisi strutturale aggravata da una serie di fattori congiunturali: il ribasso dei prezzi del petrolio sui mercati interna zlonali, che ha fatto perdere all'Urss, principale produttore mondiale, quasi 40 miliardi di rubli dall'85. O i mancati guadagni sulle vendite di vodka, a causa della campagna anti-alcol: una somma «quasi pari» alle perdite in campo petrolifero. Il ministro ha citato ancora, fra gli 'imprevisti» più recenti, 18 miliardi di rubli, necessari per far fronte a una ^gravissima situazione nel settore sociale», non meglio precisata; e altri otto spesi dopo la catastrofe di Cemobil. Tutto questo renderà necessarie «misure energiche», «economie draconiane». Più In chiaro, bisognerà ridurre lo spreco di risorse naturali; aumentare la redditività delle aziende, che resta molto inferiore a quella dei Paesi occidentali; e aumentare i tagli nell'apparato burocratico. Anche un certo numero, non precisato, delle 24 mila aziende in deficit saranno eliminate: Gostev ha rivelato che il totale delle loro perdite è di undici miliardi di rubli. Sul piano intemazionale, la principale conseguenza della politica di austerità sarà la riduzione del due per cento degli scambi commerciali con l'estero. Un ultimo dato rivelato dal ministro per dare il polso della situazione. Le spese per «il mantenimento del personale militare» non aumenteranno, rispetto all'anno scorso: venti miliardi di rubli, molti rispetto a quelle per l'apparato burocratico, fissate in tre miliardi. Nessun cenno, invece, alle spese militari vere e proprie: quelle per Investimenti tecnologici e materiali restano un segreto. e. n. Mosca. Egor Ligaciov, fino a un mese fa considerato il numero due della gerarchia sovietica, siede completamente isolato dagli altri membri del Politbjuro (Telefoto Reuter/Ansa)

Persone citate: Egor Ligaciov

Luoghi citati: Mosca, Unione Sovietica, Urss