Veto Usa all'export con l'Est

Veto Usa all'export con l'Est Washington vuole controlli su tutti i contratti privati degli alleati Veto Usa all'export con l'Est L'inviato di Reagan in Europa respinge qualsiasi allentamento delle restrizioni in vigore - «Italia, Inghilterra, Francia e Germania violano gli impegni sottoscritti» - «L'Urss continua ad armarsi» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Gli Stati Uniti hanno comunicato agli alleati che respingeranno ogni tentativo di ridurre le restrizioni attualmente in vigore alla esportazione di alte tecnologie ali'Urss, 'ridazione richiesta — ha dichiarato l'ambasciatore Allan Wendt — da Gorbaciov al cancelliere tedesco Kohl». Inoltre l'America ha chiesto agli altri membri della Nato che il Cocom, il Comitato di Controllo sull'export tecnologico, 'incominci a esaminare i contratti commerciali e di coproduzione firmati dalle industrie private col Cremlino'. Con l'annuncio della duplice misura, l'America tenta di frenare la corsa dell'Europa Occidentale ai prestiti e agli scambi con l'Urss, corsa che la preoccupa da quando De Mita ha parlato di un «Piano Marshall» per l'Est europeo. Washington ritiene che gli alleati abbiano violato sia l'accordo Ocse che vieta 1 crediti agevolati al blocco sovietico sia quello Nato contro le forniture di potenziali tecnologie militari. Il contenzioso tra gli Stati Uniti e la Cee sulle aperture alla perestrojka di Gorbaciov è aperto da una settimana, dal secco richiamo del Dipartimento di Stato all'osservanza dei principi dell'Alleanza Atlantica che vietano di fornire all'Urss potenziali strumenti di riarmo e di squilibrio dei blocchi. Il governo Reagan ha deciso ieri di alzare il tono dello scontro e di renderlo pubblico con una conferenza stampa del suo inviato in Europa, Wendt, appena rientrato a Washington da una serie di incontri con colleghi inglesi, tedeschi, francesi e italiani. Wendt ha dichiarato che gli alleati •sembrano lasciarsi sedurre dalla "sirena sovietica", che in realtà continua a spendere il 19 per cento del suo bi¬ lancio per la difesa, contro il nostro 6 per cento, e a rubare i segreti militari con lo spionaggio'. 'Vorrebbero usare lo stesso trattamento usato per la Cina—ha affermato — che però non costituisce un rischio strategico". L'ambasciatore non ha lasciato dubbi sul fatto che dopo la ripartizione delle spese della Nato, questo sarà il problema più grave tra Usa e Cee l'anno prossimo. •/ 16 Paesi del Cocom — ha detto accusando implicitamente di mancanza di parola gli alleati — si sono impegnati nel gennaio di quest'anno a rafforzare i controlli dell'export, ma ora alcuni di loro vogliono allentarli drasticamente". In base ai regolamenti del Cocom, i governi devono fornire alle aziende in rapporto d'affari con l'Urss l'elenco dei settori e del prodotti 'Off limite", e impedire loro di violarlo. Secondo il Dipartimento di Stato, nel caso di Italia, Germania, Inghilterra e Francia questa regola spesso non è rispettata: i governi non avvertirebbero le so- cietà, oppure chiuderebbero un occhio. L'America ha in programma una doppia riunione del Cocom e dell'Ocse a Parigi la prossima primavera per il varo di una normativa 'Che non lasci più spazio a equivoci". Pino a che punto Washington medita di controllare il movimento di capitali pubblici e privati e i contratti di coproduzione e commerciali con l'Urss? Wendt non ha risposto alla domanda, ma ha sostenuto che -lo spazio per scambi legittimi è enorme". Il portavoce del Dipartimento di Stato Redman ha rifiutato di fare commenti, limitandosi ad ammettere che 'esistono contrasti in seno all'Alleanza, che possono però essere superati tramite negoziati". E' possibile che gli Stati Uniti vogliano operare una certa distinzione tra l'Urss e i Paesi dell'Est Europeo, mostrandosi più rigidi verso la prima e più duttili verso 1 secondi, in modo da dividere il Patto di Varsavia. Il sottosegretario di Stato Whitehead ha infatti precisato le dichiarazioni di Wendt dicendo che 'nell'Est europeo si assiste al ritorno di alcuni Paesi alle loro posizioni storiche di partners dell'Occidente e di una presa di distanza dall'Urss. A capo del movimento ci sono l'Ungheria e la Polonia". Ennio Caretta