Nei guai la sigaretta senza fumo di Ezio Minetto

Nei guai la sigaretta senza fumo Gli Usa, dove è già in commercio, ordinano controlli: «E' un farmaco» Nei guai la sigaretta senza fumo E' appena venuta al mondo e già ha vita grama la nuova «sigaretta senza fumo», studiata apposta per tutelare quanto più possibile la salute dei fumatori, nonché la temuta crisi delle multinazionali del tabacco. E' dei giorni scorsi la notizia — riportata da Usa Today del 22 ottobre — che la «Premier», la sigaretta fredda e senza fumo della Reynolds Tobacco (consociata della Nabisco Inc.) è cautelativamente da considerarsi un «ststema a rilascio farmacologico» e, come tale, soggetta alla regolamentazione del Governo Federale. 'Sarà la sigaretta più pulita del mondo» aveva detto, giusto un anno fa, E. Horrigan junior, presidente della Reynolds; 'rivoluzionerà il modo di fumare», aveva commentato il New York Times. •E' un vero progetto di farmaco —- dice oggi l'US. Surgeon General C. Evererr Koop — e la decisione spetta alla Food and Drug Admini- stration». E' proprio vero che la ballata del fumatore è ancora in gran parte da scrivere. C'è stato — sempre all'insegna del rosso punto-brace e delle volute di fumo in salotto e al caffè — il periodo del dolce fumar-disinformato dei nostri bisnonni e nonni: e poi quello distrattamente decadente, che faceva dire a Oscar Wilde: «La sigaretta? E' il tipo perfetto di piacere perfetto. E' squisita e lascia insoddisfatti: che cosa desiderare di più?». Poi sono venuti i patologi e gli epidemìòlogi, a riempir biblioteche intere sulle malattie direttamente o indirettamente causate dal fumo. Senza risolvere il problema, che sta solo in un deciso «no», razional-cultural-ecologico, ai veleni del Monopolio e delle multinazionali, si è andati avanti a suon di meritorie e piuttosto inascoltate campagne e a furia di alibi, ipocritamente ed esoreisticamente costruiti (sigarette sempre più leggere, filtri e superfiltri, agopuntura e -orecchino», chewing-gum antitabacco). Di recente ci si sono messi anche psicologi e psichiatri, indicando in qualche farmaco antiipertensivo uno sperabile effetto «astensionista». Ora, con la prepotenza di una rivoluzione, costruita come un missile a più stadi (camera interna di «calore-, cartuccia isolante, cartuccia di tabacco, capsula di aroma, filtri e controfiltri), si era annunciata l'asettica sigarettafredda (già in commercio in due stati degli Usa), proprio quella che oggi viene prudentemente -soppesata-. Ma, per come si stanno mettendo le cose, l'alternativa alla normale sigaretta si rivela forse ancor più carica di incognite. Nessuno vuol difendere, per timore di giusti anatemi, l'ormai anacronistico e démodé argomento della «poesia» dell'accender la sigaretta: né del suo stupidovoluttuoso cerimoniale. Ma — ancor prima di sapere se la nuova sigaretta risulterà ufficialmente promossa o bocciata — come accettare che si proponga un fantatecnologico «succhiotto» più da imbecille che da poppante? E' già coralmente un emarginato, il fumatore: adesso dev'essere anche circuito e dileggiato nella sua estetica, anche se stolta, tossicomane e rischiosa? O addirittura messo a rischio, di soppiatto, con una sigaretta senza fumo e senza «anima-, che sa di marchingegno farmacologico? Già un anno fa ci chiedavamo se il «progetto - — evidentemente nato per salvare in corner un business-sigaretta ormai avviato a inaridirsi — non fosse anche «offensivo-, mirando a liberarsi dal fumo (e prodotti della combustione) a favore di un - aerosol - di sostanze più o meno incombuste, sui cui effetti i patologi avrebbero poi avuto da dire nuove verità. Ezio Minetto

Persone citate: Koop, Oscar Wilde, Reynolds

Luoghi citati: Usa