Tre in carcere a Milano per i turchi clandestini
Tre in carcere a Milano per i turchi clandestini Gestivano il traffico Italia-Svizzera Tre in carcere a Milano per i turchi clandestini MILANO — Tre persone sono state arrestate a Milano nell'ambito delle indagini della questura sul traffico di turchi dall'Italia alla Svizzera. Sono finiti in carcere un «passatore» italiano (uno degli uomini che accompagnavano i clandestini oltre frontiera) e 2 turchi che dall'hotel «Eden» del capoluogo lombardo organizzavano il traffico. Altri 4 turchi, appartenenti alla stessa organizzazione, sono stati fermati. Le indagini erano iniziate da qualche mese, e si sono intensificate dopo l'episodio del bambino turco morto assiderato mentre cercava di raggiungere la Svizzera insieme alla madre. Già a settembre il primo arresto, quello di Raffaele Bergamo, 48 anni, meccanico, dal quale si è risaliti agli altri protagonisti del traffico clandestino. L'organizzazione — «una delle tante con questa attività», dicono all'ufficio stranieri della questura — aveva propaggini anche in Turchia, dove qualcuno si occupava dei viaggi per Milano. I clandestini raggiungevano Venezia in pullman o in nave; poi arrivavano in treno nel capoluogo lombardo. Qui, dopo il contatto con i •basisti» al bar della stazione, la sosta era breve: non più di 48 ore. Poi, a piccoli gruppi (massimo 10 persone), la partenza per la Svizzera attraverso piste e valichi nel Comasco, nel Varesotto o nella zona di Sondrio, con vecchi contrabbandieri nel ruolo di accompagnatori fino alla frontiera. In Svizzera i turchi ricoverati nei campi organizzati sono già 14 mila. Ma probabilmente gli abusivi sono molti di più. (Agi)
Persone citate: Raffaele Bergamo
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