PELLEGRINAGGIO A THIRROUL, TRA I SEGRETI DI «CANGURO»

Sulle orme di Lawrence d'Australia PELLEGRINAGGIO A THIRROUL, TRA I SEGRETI DI «CANGURO » Sulle orme di Lawrence d'Australia Nel centro minerario a Sud di Sydney, David Herbert Lawrence scrìsse nel 1922, in 42 giorni di delirio, il «romanzo pazzo» australiano - Il titolo è anche il nome del capo ebreo di un esercito segreto pronto a fronteggiare l'arrivo dei «rossi» - Lo scrittore fu accusato da Bertrand Russell di «protofascismo», ma ora ci sono le prove che si era ispirato a una storia vera • Dall'incontro con gli aborigeni al capolavoro «Il serpente con le piume» Avevo girato le spalle a Surfer*' Paradise e mi ero avviato a Sud, deciso ad andare in pellegrinaggio a Thirroul. Sono pochi, quelli che ci vanno, anche perché nessuna guida dell'Australia ne parla. Qua Thirroul non e niente più che un «buco». In Europa, arriverebbero a nugoli per adorare la città, la spiaggia, il punto preciso in cui il grande David Herbert Lawrence sputò in un tempo record Canguro, il suo romanzo australiano. Stendhal, con i suoi 52 giorni per scrivere La certosa di Parma, non aveva certo scherzato. Quanto a Goethe e Michelet, comunque molto veloci, non vale nemmeno la pena di parlarne! A Thirroul nel '22 ci fu un tour-de-force 'Straordinario», come disse un critico anglosassone. Ma così delirante che il più inflessibile dei filosofi inglesi, Bertrand Russell, pensò di dover gettare un'ombra su questo trionfo dicendo di Canguro: è l'opera di un «proto-fascista», almeno per i primi undici capitoli! Lawrence ha la faccia dei giorni neri quando sbarca a, Sydney, sabato 27 maggio 1922: -Tutto era nero, nero e terribilmente lugubre sotto la pioffiia Intuente». Il mare assomigliava a «un mare delle regioni del Nord». L Sydney assomigliava a l-ondra come «la margarina al burro». Tutto questo e annoiato nel romanzo. Lawrence è ben lontano dal navigare nell'oro e gli affitti sono proibitivi. Il lunedì dopo, eccolo saltare sul treno, con la moglie Frieda. «Per lasciare la città, ci volle tanto tempo come per lasciarsi dietro Londra». Questa è stata anche la mia impressione. Il treno procedeva al passo attraverso interminabili sobborghi. I due scendono a Thirroul. Oggi strane carcasse metalliche collcgano al mare la montagna vicina. All'epoca di Lawrence, questa era una regione mineraria e il materiale estratto veniva trasportato su nastri mo- bili fino alle navi carboniere. Si pensa, a torto, che Lawrence, figlio di minatori, abbia amato il posto per questo. Quanto a Frieda, nelle sue Memorie ricorda solo che Thirroul le sembrò «gradevole». lo ci arrivai in maggio, come loro. L'inverno australe soffiava la sua dolcezza. La città non aveva altro da offrire che le sue lottizzazioni senz'anima con i tetti di lamiera ondulata e il suo pub dalla facciata alta come un municipio, ma qui la birra ù regina. Triste ma rassicurante: non ci sono opuscolctti ne medagliette né altri souvenir di Lawrence. Sulla strada principale incontro un meccanico in guerra con un motore: «Per favore, potrebbe indicarmi... ». Il tizio taglia corto: «Il mio compagno ritorna fra un attimo, lo non ci sono!». Ah,'lo spirito a Thirroul noti è cambiato! A Richard Somers, Lawrence nel romanzo, che si preoccupa dell'immondizia, rispondono: «Potete farne tutto quello che volete». I miei punti di riferimento, li tiro fuori dal romanzo sempre molto, molto precisi. A quell'c-. poca, Thirroul si trovava fra la montagna e la città. Fino a non molto tempo fa i bagni di mare erano permessi soltanto agli uomini e soltanto al mattino molto presto. Alle donne, nicnX'altro ohe il sole! Tutte, convenzioni che la coppia ignora perché affitta una casa arredata con l'oceano ai piedi. Le indicazioni per trovarla non mi mancano: un tetto in tegole e non in lamiera, un pezzo di prato interrotto da una sco¬ gliera a picco, rocce piatte sulla sinistra... Suono il campanello. L'inquilino non è certo amabile: «Sì, èqua. No, lei non entra!». Allora attaccai dalla costa, arrampicandomi lungo la scogliera senza farmi vedere. Il naso sull'erba, esplorai tutta la villa, compresa la grande loggia dove Lawrence prendeva il tè e oggi c'è il bucato steso ad asciugare. Lawrence è qui per aspettare la prima nave in partenza per il Nuovo Messico, prevista per il 6 luglio, e lo scrive a un amico. Due giorni più tardi, tutto è cambiato: «All'improvviso, mi sono messo a scrivere un romanzo pazzo sull'Australia», annuncia il 9 giugno in una lettera alla suocera. Cinque grandi quaderni senza righe. Tempo omologato: 42 giorni! E nel conto bisogna mettere le pause per lo svago: i bagni di mare tutti i giorni, la corrispondenza (37 lettere da Thirroul), le visite a Sydney, le liti con Frieda, i compiti quotidiani che si impone: la legna, il carbone, il fuoco, perché le notti di maggio sono fresche. Non si può spiegare, questa somma di cose: la si sente. Perché, verso Thirroul, l'Australia incomincia a essere diversa da tutto il resto. Il cielo? «Il blu sembra un colore troppo mlgare per descriverlo». L'oceano? «Pallido come il vetro verde». L'aria? Sembra «irrespirata». Somers stesso cambia pelle nei suoi bagni. «Sentirsi con incanto freddo come il ghiaccio, senza una goccia di questa miserabile carne tiepida e possedere tutta l'energia terribile e ghiacciata del pesce». Parole vere, com'è vero che I^awrence ha lasciato l'Europa tutto pesto, in balìa delle ideologie vincitrici che lo affascinano e al tempo stesso lo disgustano, in rivolta contro il mondo industriale, inquieto per i suoi smacchi di scrittore. Mister Noon è rimasto incompiuto. Ceylon, visitata prima dell'Australia, non ha avuto su di lui nessun effetto. I rapporti con Frieda passano ormai da un temporale all'altro. Il Pacifico ha forse agito su di lui come un ricostituente da prendere ogni giorno? Io mi ci gettavo, persuaso che avesse conservato il suo ricordo: l'acqua, come si dice oggi, non ha forse una memoria? Canguro è la storia di un esercito segreto in Australia, dissimulato dietro alcune società sportive, ma braccio militare di un partito fascista diretto da un ebreo soprannominato «Canguro». Molti diranno: grottesco, impossibile, inquietante. Recentemente, però, è uscito a Melbourne un libro singolare, frutto di quattro anni di ricerche: D. H. Lawrence in Australia di Robert Darroch (Macmillan Australian, 1981). L'autore ha ritrovato, sulla lista dei passeggeri del Malwa, il bastimento sul quale i Lawrence arrivarono a Sydney, il nome dell'ufficiale che la coppia ha in simpatia: il capitano Scrivener. Costui ha un amico, Scott. Lawrence l'avrebbe incontrato: la sua casa a Neutral Bay è descritta in dettaglio nel romanzo. E in dettaglio sono ricordati i concerti di beneficenza detti «I fuochi del porto», patrocinati dalla mamma di Scrivener. In uno di questi, nel marzo del '22, Scott interpretò in duetto Ole a tribordo, che sarà poi il titolo del terzo capitolo del romanzo. Scott, per tutta la sua vita, conservò in una vetrinetta chiusa a chiave le opere di Lawrence. Il generale Ora, questo Scott così onni presente è cofondatore di una organizzazione paramilitare fascista, 77ie King and Empire Alliance, con propositi di insurrezione in caso di arrivo al potere dei rossi. Il presidente è un ebreo, il generale Sir Charles Rosenthal. Lawrence avrebbe dunque rivelato un intero pez zo di storia dell'Australia. La sua immaginazione non sareb be stala così sbrigliata né così «proto-fascista». A Sydney o a Thirroul — Scrivener e Scott vengono qualche volta a passarci i loro weekend — Lawrence avrebbe ricevuto delle confidenze, prendendo poi al volo questa occasione al momento di regolare i suoi conti con le ideologie. Somcrs-Lawrence infatti rifiuta di sottomettersi all'autorità di Canguro: «Conosco, gli dice sdegnosamente, un altro Dio (...), il Dio oscuro della soglia inferiore». Rompe e sparisce lontano, nell'Australia nascosta e invisibile. Il seguito di questa storia mi aspettava a molti giorni di cammino da Thirroul, alle porte di Nullarbor, una pianura senz'alberi, infinita, che costeggia l'oceano. E' molto oltre Adelaide e molto prima di Perth. Sulla strada, feci una sosta vicino a un accampamento di aborigeni. Avevo intravisto i loro corpi stanchi, vestiti di stracci, su un fondo di polvere. Qualche arbusto, gli ultimi prima di Nul larbor, serviva loro da ombrello. I Pitjitjanljaras hanno fatto parlare di sé recentemente per un'azione giudiziaria avviata contro i britannici e i loro espe rimenti nucleari degli Anni 50, le cui conseguenze hanno muti lato più di uno di loro: il loro capo è cieco. Ma la tribù dei Pi tjitjantjaras non riceveva nessu no. Smaltiva la sua disperazione. Il bianco che mi aveva fatto da interprete, mi aprì però un bugigattolo dov'era nascosta, mi aveva detto, «la toro Bibbia»: alcuni totem patinati con il sangue delle iniziazioni, che il proprietario teneva lì in attesa di riavere l'antica terra. Lawrence seppe riconoscere questa spiritualità sempre in agguato. In Canguro evoca «imo di questi aborìgeni deformi dalla faccia brutta, ma dai meravigliosi occhi neri, che hanno in sé una luce antica così incomprensibile, che sembra aver attraversato i secoli. Tuttavia, quando non provale la sensazione di /mutezza né dì monotonia, nel paesaggio o nel negro che lo abita, avete una sensazione di bellezza sottile, lontana, impalpabile, più pungente di tutte quelle che avete prcnalo prima». Né Scott né Rosenthal avrebbero sottoscritto questa visione. Né loro né molti altri. La prima Costituzione australiana scriveva nero su bianco che non si sarebbe tenuto conto degli aborigeni nei censimenti. Invece si conosce il numero dei capi di bestiame... Iniziazione Poi fu Nullarbor, 692 chilometri di nulla. Un bosco ceduo raso al suolo. A volte affiorano degli scavi, rivelando un mondo di gallerie sotterranee: su alcune pareti, si scopre il balletto lasciato dalle impronte di mani preistoriche. E mentre la notte australe bombarda i suoi milioni di stelle, ci si sente portati indietro, molto indietro. Ma la mia strada era davanti, verso Perth. dove finiva la mia traversata dell'Australia da Est a Ovest. Un professore di francese, appassionato di Lawrence, mi aveva promesso una sorpresa. La ricevetti come un trofeo alla fine di una prova: una copia dei Ricordi di Mollie Skinner! Fu a casa sua che Lawrence si sistemò arrivando a Perth, prima tappa australiana dopo Ceylon. Miss Skinncr era un'infermiera e scrisse un libro di ricordi sulla prima guerra mondiale. Lo si dimentica, ma tutti i villaggi australiani hanno il loro monumento ai morti della guerra del '14-18. Lawrence spinse Mollie a scrivere un libro sugli anni in cui si sbancavano le terre, quand'era ragazzina. Il suo consiglio: un patto con la verità. «Non inwntarc nulla, descrivi, sii testimone". A Thirroul, lui avrebbe portato fino in fondo questo modo di scrivere iniziato a Capri con Mister Noon. Una sera, a Perth, Lawrence si inoltra per la prima volta nella boscaglia. Il colpo è terribile e Somers ne è testimone: «Non un segno di vita, non una traccia. Qualcosa, però. Qualcosa di enorme (...). I suoi ca/K'lli incominciavano a drizzarsi di orrore sulla testa. C'era là una presenza-. Dopo ITiirroul, loiwrence scriverà alla scrittrice Catherine Carswell: «È'come se si risalisse fino al regno vegetale, prima del risnglio dell'anima, dello spirito o dell'intelligenza", dando a questo vuoto che ognuno ama evocare parlando dell'Australia una profondità che ossessiona le più belle pagine di Canguro. Così l'Australia nascosta, insondata (nella sua storia, le sue origini, la sua natura), non ha smesso di agire come un detonatore e un rivelatore. Perché ■•questo continente non ancora domalo^, -al di fuori di tutto», come viene ancora detto nel romanzo, aspira il vuoto e lo rende «alla sua propria sincerità-, al «Dio scuro» di una religione non rivelata senza però farlo diventare nemico della civiltà. L'iniziazione australiana fu breve ma le sue conseguenze immense. Chissà se. quando il 10 ottobre 1922 Lawrence parti per il Nuovo Messico a bordo di un «piccolo bastimento comandato da un capitano grosso e allegrò», come dice Frieda nelle sua Memorie, sapeva che il suo romanzo successivo, il Seiy. pente con le piante, sarebbe stalo il suo primo grande capolavoro... Ma per scriverlo, gli ci sarebbero voluti due anni. Jean-Pierre Barou CVipvriBht di «Le Monde» c per Titillili «La Stampa» Thirroul^ ®7 /-AÀÒELAIDE"S . ® . /. del Canguri \ E "»™y CANBERRA \> JtMELBOUANE PS»'** Ho^y Tasmania 0 200 400 600 km . OCEANO INDIANO D. H. Lawrence e Frieda a Città del Messico nel 1925, tre anni dopo il viaggio in Australia