Preso il rapitore di Alessandra

Preso il rapitore di Alessandra Preso il rapitore di Alessandra A Monza - Ancora oscuri i rapporti con il padre della bambina di 14 anni sequestrata a Verona - Denunciato presunto complice DAL NOSTRO INVIATO MONZA — Roberto Cossa, il rapitore della quattordicenne Alessandra Allegrini, è stato arrestato, e un suo presunto complice, Giovanni Cortass, denunciato per favoreggiamento. Roberto Cossa, 41 anni, originario di Beinasco e residente a Jesolo, pregiudicato, è stato bloccato dalla polizia di Monza alle 11,45 di ieri, sulla piazza del mercato di Muggiò, dove era andato a trovare un amico ambulante, estraneo alla vicenda. La sera di domenica 16 Cossa aveva chiesto alla stessa persona e a un altro amico, anch'egli di Monza, di accompagnarlo alla stazione Centrale di Milano. Passando dì fronte a un tabaccaio, ha .detto di essere rimasto senza sigarette. I due sono scesi a comperarle, e Cossa è scomparso con l'auto. L'am¬ bulante ha pensato a un improvviso impegno, e non ha sporto denuncia. Solo dopo aver letto sui giornali la vicenda della giovane figlia dell'avvocato Allegrini, rapita da Cossa a Verona con un'auto uguale a quella trafugata, i due monzesi si sono recati in commissariato, n vicequestore, Piero Falbo, ha predisposto una serie di appostamenti. Ieri mattina, la cattura: latitante da oltre un anno dal carcere di Treviso dove, in semilibertà, stava scontando una condanna per truffa e furto, Cossa non era armato é non ha opposto resistenza. Con lui è stato sorpreso un complice, Giovanni Cortass, 44 anni, nato a Berlino (il nome di battesimo è Hans Dieter). I due si erano conosciuti in carcere; Cortass. che abita a Milano, risulta denunciato per associazione a delinque¬ re e spaccio di droga. Cossa è arrivato a Milano domenica scorsa, ha chiesto ospitalità a Cortass e ieri lo ha pregato di portarlo a Monza. Il rapitore aveva trascorso con Alessandra una notte in un albergo vicino a Reggio Emilia, senza comunque commettere atti di violenza, tranne uno schiaffo. Dopo aver rilasciato la ragazzina sull'Appennino modenese, Cossa si è sottratto a una «caccia all'uomo» fuggendo, a quanto pare, in taxi, e ha vagato tra Torino, Trieste, Reggio Emilia, Modena, la Puglia. Rimangono oscuri sia il movente sia il tipo di «affariche legava Allegrini e Cossa. Entrambi affermano di avere un credito nel confronti dell'altro. Non è escluso che la magistratura veronese apra un supplemento d'inchiesta. o.r.