In diecimila intorno al «Fogolar»

In diecimila intorno al «Fogolar» In diecimila intorno al «Fogolar» Compie trent'anni l'associazione che idealmente raccoglie i friulani di Torino - Manifestazioni al Nuòvo, premiazione dei soci fondatori • Festa con il «made in Friuli», un marchio doc D «Fogolar Furiar.-, l'associazione che raccoglie i friulani di Torino, celebra in questi giorni trent'anni di attività. Le manifestazioni toccheranno il culmine sabato e domenica prossimi con appuntamenti al Teatro Nuovo, in Duomo e nella sede del «Fogolar», in via San Donato 59, per la premiazione dei soci fondatori, n giorno prima, la Camera di commercio di Udine presenterà a Villa Sassi il «made in Friuli», marchio doc di un'economia in continua espansione. Sarà come un ideale passaggio di consegne fra nuove e vecchie generazioni, fra i protagonisti di una delle ultime ondate migratorie e i testimoni dell'inversione di tendenza cominciata con raffermarsi delle, piccole e medie aziende, largamente diffuse su tutto il territorio. Soltanto vent'anni fa il Friuli esportava nel mondo soprattutto braccia e ingegno. Oggi è una delle regioni socialmente più avanzate con un indice di disoccupazione inferiore a quello nazionale, mentre il reddito prò capite è fra 1 più alti d'Italia. L'industria friulana ha mosso i primi passi alla fine degli Anni 40, per decollare in modo definitivo nell'ultimo decennio, dopo aver superato il trauma del terremoto (maggio-settembre "76)'. Una vittoria del coraggio e della tenacia, quella sul terremoto, protagonista un'intera regione. Nomi e marchi come quelli della Zanussi, delle Acciaierie Pittini, della Danieli, della Snaidero e della Fantoni sono noti in tutto il mondo. La Cogolo di Udine, presente con un grande stand a Italia 2000, in questi giorni a Mosca ha consegnato, «chiavi in mano», tre mega stabilimenti per la lavorazione delle pelli e la confezione delle scarpe. Un'altissima percentuale delle sedie vendute in Europa, negli Stati Uniti, in Canada e nel Sudamerica vengono dal Friuli. Passi da gigante ha fatto l'industria agricola, aziende còme quella di Pietro Pittare, presidente degli, enologi italiani, seno considerate leader nei settore vitivinicolo. .'.'.' Una realtà dinamica, dunque, in continua evoluzione, che la Càmera idi commercio di Udine, attraverso il «made in Friuli», fa conoscere nei cinque continenti Contemporaneamente, tiene contatti con i friulani che l'emigrazione ha portato lontano dalla madre patria. Sono oltre due milioni, si raccolgono idealmente intomo a 160 «Fogolars» sparsi in ogni angolo del mondo. Quello di Torino venne costituito ufficialmente il 19 giugno '58 con atto del notaio Porro. Oggi raccoglie circa 200 fra soci e simpatizzanti, ma rappresenta idealmente tutti i quasi 10 mila friulani che vivono a Torino e in cintura (erano assai più numerosi prima che l'emorragia dell'emigrazione si arrestasse). Soci fondatori furono Teresa Jolanda DI Vora, Antonio Bearzatto, Ottavio Campando, Ottorino Aloisio, Lorenzo Anzi!, Giovanni Tempo, Angelo Costaperari a, Carlo Flaibani, Onorio Zignin, Licurgo Dalmasson, Giuseppe Savorgnan, Antonio Buran ed Emilio OasparinL Rappresentavano tutte le classi sociali, come è avvenuto anche per i consigli direttivi successivi. Primi presidenti furono Longino Travaini, docente all'Agrario, Osvaldo Odorico, mosaicista, e Licurgo Dalmasson. Oggi alla guida del «Fogolar» c'è Albino Battiston, che, in questi giorni, sta rubando tempo al lavoro e alla famiglia, por organizzare la festa dei trent'anni. n programma prevede per sabato una serie di appuntamenti al Nuovo con lezioni di Giuseppe Bergamini l'Arte e cultura in Friuli*) e Camillo Brero («Friuli e Piemonte nella cultura alpina*), esibizioni de! coro De Luca di Faedis e dei danze tini del gruppo •Balarim de Riviere* e del gruppo 'Compagnia della Città di Torino*. Alle 20,30, cena friulana Domenica, ore 10,30, Messa in Duomo e. alle 12, in via San Donato 59, premiazione dei soci fondatori Renato Romanelli