Sandra è libera il giallo continua di Giuliano Marchesini

Sandra è libera, il giallo continua Il rapitore l'ha rilasciata ieri mattina sull'Appennino modenese ed è fuggito Sandra è libera, il giallo continua La studentessa, 14 anni, è stata picchiata, ma sta bene - Caccia all'uomo con cani e elicotteri - Il magistrato: «E' un cliente del padre avvocato, forse l'ha fatto per vendetta» - Non è statò richiesto alcun riscatto VERONA — Rannicchiata sul sedile di un'auto, Alessandra Allegrinl entra nel cortile della caserma del carabinieri. Roberto v Cossa, l'uomo Vene l'aveva rapita, l'ha rilasciata poche ore prima sull'Appennino, a San Pellegrinò in Alpe, al confine tra le province di Modena e Lucca. Poi ha forzato un posto di blocco, ha abbandonato la macchina, s'è messo a correre per i prati ed è sparito. Lo cercano anche con gli elicotteri, con i cani poliziotti. Probabilmente è armato. ' La studentessa' quattordicenne, figlia di un avvocato veronese, scende a fatica dalla vettura, frastornata tra tutta quella gente che l'aspetta. Indossa una tuta viola, sopra la quale ha infilato una félpa azzurra. Ripete: «Sto bene, sto bene». Ma ha un'ecchimosi sotto l'occhio sinistro, 11 volto congestionato.' Roberto Cossa l'ha picchiata, durante quel viaggio folle: pugni e sberle, «cosi stai buona». E l'ha terrorizzata: 'Io ho te, i tuoi genitori sono nelle mani di altri. Potrebbero anche ammazzarli». Davanti alla porta del comando ci sono la madre, Franca, e il padre, Maurizio. La mamma s'era preparata ad un'altra brutta giornata, »perché non avevamo avuto più notizie». Invece, la matti- na alle 7 e un quarto, la telefonata dal; carabinieri: -Signora, Alessandra è libera». E le hanno fatto subito sentire la voce della figlia. 'Ciao, mamma. Come stai?». In caserma è venuto anche il nonno; Luigi, che tiene per mano l'altra- nipote, Cinzia, di 10 anni. Adesso Alessandra piange, ' si getta tra le braccia dell'uno e dell'altro familiare. Sabino Battista, coman¬ dante del carabinieri di Verona, riferisce delle ultime fasi della vicenda. «Le indagini hanno condotto nel posto giusto. Sapevamo che Roberto Cossa aveva passato la notte da quelle parti. Le ricerche si sono concentrate intomo al Passo delle Radici, sull'Appennino. Ci tenevamo a una certa distanza, per non correre il rischio di compromettere l'incolumità della ragazza». Le strade bloccate, tutte le pattuglie, impegnate nella caccia. 'Probabilmente — dice il comandante Battista — il rapitore s'è deciso a rilasciare Alessandra perché ormai si sentiva braccato». L'ha fatta scendere dalla macchina, la Bmw dell'avvocato Allegrinl, poi è ripartito come un pazzo. A un posto di blocco è riuscito ad evitare una camionetta messa di traverso sulla strada, mentre uh carabiniere sparava un colpo di pistola, che ha trapassato la carrozzeria della Bmw. Roberto Cossa ha percorso ancora qualche chilometro, Infine ha fermato l'auto, è. saltato g)p, s'è perso in fondo al prato. Su come gli Inquirenti siano arrivati addosso al rapitore, il comandante, del gruppo carabinieri non racconta di più. Ma c'è una ricostruzione abbastanza precisa, anche se non ufficiale. L'uomo che trascinava con sé Alessandra s'era messo In contatto con un conoscente, 11 proprietario di un hotel a Carezza. L'altro ieri gli aveva telefonato due volte, la seconda verso le 8: 'La ragazzina ce l'ho io, vieni a prenderla^. Quali fossero le intenzioni di Roberto Coesa, nel proporre quella «consegna», hóp è ancora chiaro:'L>iomo aveva fissato un appuntamento per la mattina dopò alle 8 a San Pellegrino In Alpe, insistendo: 'Voglio darti questa ragazza». E l'albergatore era corso a riferire tutto ai carabinieri. L'allarme nella zona, gli appostamenti., Verso le 6,30 Alessandra era libera, stravolta e infreddolita, lungo la strada del passo delle Radici. Circa un chilometro . più avanti, c'è 11 bar ristorante «Appennino»: quella mattina presto vi si erano radu¬ nati parecchi cacciatori. In mezzo a quegli uomini con la doppietta, in spalla è comparsa una ragazzina. Percorsa da un tremito, s'è rivolta al proprietario del bar. 'Sono una rapita, per favore datemi un cappuccino'. Pochi minuti dopo Alessandra era tra le braccia del carabinieri, sopraggiunti con 1 mitra spianati. Perché Roberto Cossa l'ha portata via? Una risposta precisa ancora non si trova. L'avvocato Allegrinl non parla. Lo zio della ragazza, Emilio Florio, dice: «Si poteva anche pensare a una estorsione in tempi brevi. Perà non c'è stata alcuna richiesta di riscatto». E allora? Forse una vendetta? «Pud essere un'ipotesi. E' possibile che quell'uomo avesse fatto pressioni su mio cognato per ottenere •certe prestazioni professionali». Di fronte ad un rifiuto, Cossa avrebbe architettato il rapimento della figlia del legale. \ Ma in questa storia rimangono «punti oscuri», come dice il sostituto procuratore Pavone, dopo aver interrogato Alessandra per due ore. «Sì, potrebbe anche essersi trattato dir una vendetta. Ma mi riservo., di andare avanti nelle indagini: ci sono diverse cose dà vedere». Giuliano Marchesini Verona, Alessandra Allegri ni in lacrime confortata dalla mamma nella caserma dei carabinieri

Persone citate: Alessandra Allegri, Alessandra Allegrinl, Cossa, Emilio Florio, Roberto Cossa, Sabino Battista

Luoghi citati: Lucca, Modena, Pavone, Verona