DC-9, pochi indizi dall'esplosivo di Gianni Bisio

DC-9, pochi indizi dall'esplosivo Tragedia di Ustica: i quattro missili sotto accusa utilizzano il T4 DC-9, pochi indizi dall'esplosivo Oli esperti britannici del Rarde (Royal armament reserch and development establishment) hanno concluso gli esami sulle tracce di esplosivo ancora rilevabili sui rottami del DC-9 dell'Itavia, abbattuto nel cielo di Ustica il 27 giugno 1980. Tutto è ancora coperto dal segreto, ma, secondo alcune indiscrezioni, si sarebbero ristrette a tre le ipotesi sul tipo di missile che potrebbe aver provocato la caduta dell'aereo: Sidewinder, Sparrow e Matra 530, tutti in uso a forze aeree occidentali. Non solo: qualcuno sostiene anche che proprio l'esame della traccia di esplosivo potrebbe portare all'individuazione precisa dell'arma che ha colpito il DC-9 e di chi l'ha lanciata Insomma il mistero di Ustica sarebbe vicino alla soluzione. Forse una più accurata va¬ lutazione dei risultati, sempre nel campo delle ipotesi, induce ad essere meno ottimisti. Intanto, proprio basandoci su una pubblicazione del 1980, il «World Missile Directory» della britannica Flight International, e su quanto afferma il Jane's Weapon System, si può affermare che tutti e tre i missili, gli americani Sidewinder e Sparrow e il francese Matra 530, usano un esplosivo identico, il T4, detto anche Hexogen o RDX. sia pure in quantità diverse, tra i 4 e i 40 kg. Se pure ci fossero leggere differenze negli additivi aggiunti al T4 di base, queste non sarebbero rilevabili da analisi compiute dopo 7 anni di immersione nel Mediterraneo. -Un conto — fa notare un chimico — è rilevare le tracce dell'esplosione sui finestrini del treno investito dallo scoppio alla stazione di Bologna, un altro è stabilire le stesse cose, cioè la "firma" del materiale esplodente, su relitti rimasti a bagno tanto a lungo, per di più nell'acqua di mare*. Altro elemento che lascia perplessi è l'aver indicato fra gli ipotetici colpevoli il Matra, un missile aria-aria in dotazione a velivoli non imbarcati su portaerei. Da quale base sarebbe allora arrivato fino a Ustica un velivolo francese, unico nell'80 ad avere in dotazione il Matra? La' portaerei Clemenceau, indicata un tempo Era i sospetti, aveva a bordo i Super Btendard. non dotati di Matra. Ma c'è un altro punto che induce a riflettere. Fra i missili sospetti non si è indicato l'Atoll di costruzione sovietica, che era nell'80 in dotazione dell'aeronautica libica. La particolarità di quest'arma è di essere la copia esatta del Sidewinder americano: il missile fu infatti realizzato dai sovietici dopo che i cinesi, nel '60, ne fornirono ai tecnici di Mosca un esemplare, conficcatosi nella fusoliera di un Mig-17 e rimasto intatto per il cattivo funzionamento sia della spoletta, sia del dispositivo di autodistruzione. L'Atoll è talmente simile al Sidewinder da poter impiegare le stesse rotaie di lancio: durante il conflitto arabo israeliano del '67 i Mirage HI israeliani usarono quelli catturati agli egiziani che costituivano armamento per i Mig-21. Questa identità fra le due armi di provenienza diversa non contribuisce certo a sollevare il velo del mistero. Tanto più che anche l'esplosivo dell'Aioli è T4. Come dire che la «firma» è ancora una volta difficilmente leggibile. Gianni Bisio

Persone citate: Clemenceau, Sparrow

Luoghi citati: Bologna, Mosca, Ustica