La Rai e tanti presidenti oggi in Lega centro Berlusconi di Giorgio Viglino

La Rai e tanti presidenti oggi in Lega centro Berlusconi La Rai e tanti presidenti oggi in Lega centro Berlusconi Rete Italia ha «anticipato» la tivù di Stato soffiandole gli incontri di Coppa Stella Rossa-Milan e Partizan-Roma, ma potrebbe stamane cedere a sorpresa i suoi diritti al concorrente - Guerra delle immagini e di principi: nella riunione milanese molte società sembrano intenzionate a esprimere il loro dissenso per le iniziative del boss milanista ROMA — Il calcio professionistico si misura quest'oggi con se stesso. I trentotto presidenti di serie A e B sono convocati-per la prima volta in stagione. E' un appuntamento rituale ad ogni ripresa di campionato, ma mai come quésta volta ci sono interessi palesemente contrastanti all'Interno del gruppo. L'elemento «eversivo» nel sistema calcistico è costituito dal Milan di Berlusconi, società vetrina per il gruppo Finlnvest, che agisce secondo, una logica di mercato che nulla, ha da spartire con il normale comportamento dei club calcistici. Non è un caso che Berlusconi segua sempre (vedi la violenza, il mercato, ingaggi e premi) una sua strada, autonoma, e poi soprattutto curi 1 suoi interessi televisivi cercando ogni occasione per rompere il monopolio Rai sul calcio. L'ultima novità riguarda le partite delle coppe intemazionali in programma nelle . prossime settimane. «Italia 1 »' èf pronta a trasmettere Roma e Milan, rispettivamente mercoledì 26 ottobre e mercoledì 9 novembre, quando le formazioni Italiane scenderanno sin campo a Belgrado contro Partizan e Stella Rossa. La rete della Fininvest è riuscita ad anticipare la Rai acquistando i diritti per l'Italia direttamente dai club jugoslavi Interessati al quali ba garantito un canone di centomila dollari (circa ,140 milioni di lire) ciascuno. La Rai aveva seguito la prassi solita mettendosi in contatto con la tivù jugoslava e garantendo in cambio le partite giocate in Italia da Milan e Roma. L'accordo era già uno, la tivù jugoslava mai avrebbe immaginato chr per la prima volta due società l'avrebbero scavalcata trattando direttamente con un network. Berlusconi ha agito sul mercato internazionale e la Rai non può nemmeno protestare. Ora potrà «vendicarsi» sulla consorella jugoslava, più ingenua che colpevole, non passando a Belgrado le immagini delle partite giocate In Italia. Ma potrebbe esserci un colpo di scena proprio stamane. In un incontro fra Evangelisti, capo del «pool» sportivo Rai, e Gallia¬ no, amministratore delegato di Rete Italia, verrà esaminata la possibilità che il network di Berlusconi ceda alla Rai 1 diritti acquistati da Partizan e Stella Rossa. Nel caso l'accordo non venga raggiunto gli sportivi potranno seguire In differita anziché in diretta le due partite. Non è da escludere che Berlusconi voglia stupire ancora una volta cedendo 1 suol diritti ai concorrenti. Potrebbero anche, in que¬ sto quadro complesso, entrare In crisi 1 rapporti tra la Lega e l'ente televisivo di stato, regolati da un contratto triennale che scadrà il prossimo anno e che frutta la bella somma di 50 miliardi per il campionato più una ventina per le partite di Coppa giocate in Italia. La Lega non ha sposato la Rai, tant'è vero che mette all'asta il confronto tra la rinata sua rappresentativa di Lega e la Polonia, con la prospettiva di far passare anche quell'incontro sui network. La Lega è però organo tecnico della federazione ed è proprio l'ente sportivo calcistico che deve conservare un rapporto privilegiato con la televisione di Stato. Matarrese non ha volutamente preso posizione su nessuno dei problemi affrontati nei giorni scorsi da Berlusconi, ben sapendo come molti fra i presidenti di società siano animati da fiera rivalsa nei confron¬ ti del collega milanista. L'azione individuale condotta da Berlusconi dettando nuove regole per la vendita dei biglietti a San Siro, il suo appellarsi direttamente al ministro dell'Interno Gava, l'assumere un ruolo di leadership ha creato una sorta di movimento anti-milanista che finirà per influire sulle decisione della Lega. Il business televisivo non verrà quindi considerato soltanto come tale dall'assemblea delle società, ma verrà inquadrato nella disputa tra la forza emergente Milan e quanti altri non si ritengono inferiori, sia sul piano politico che su quello sportivo. Il presidente di Lega Nizzola dovrà prendere posizione cercando di rispecchiare la volontà della maggioranza, visto che l'unanimità non è pensabile in questo momento. Dopo toccherà a Matarrese svolgere una cauta mediazione, per evitare una spac¬ catura all'interno del calcio professionistico. C'è da credere che la premiazione delle società vincitrici nei passati campionati non sarà proprio al centro dell'attenzione e vedrà lunghi coltelli seppur manovrati con il sorriso sulle labbra. In Lega Berlusconi ha fatto sapere che ci sarà. E non bisogna dimenticare un altro ospite con i suoi problemi e le sue richieste, l'Associazione Calciatori. Giorgio Viglino