Un Banco nella nebbia

Un Banco nella nebbia ai Banco di Sicilia non si riesce a riunire il consiglio Un Banco nella nebbia Manca il numero legale dopo la morte di un consigliere - L'istituto in regime di proroga da 17 anni • La pubblicazione di un rapporto critico (e riservato) di Bankitalia provoca la reazione di Paravicini PALERMO — Il Banco di Sicilia è oggetto di molte voci. Per i dirigenti di via Ruggero Settimo sono giorni difficili e di intensi contatti mentre a Roma e Palermo si prepara la sostituzione del presidente Giannino Parravlcini scaduto da oltre un anno, si dice, con l'economista repubblicano Bruno Trezza o con Paolo Savona che, lasciando il Credito Industriale Sardo, potrebbe trasferirsi da Cagliari a Palermo. La pubblicazione sul settimanale «Capitale Sud» di brani di un. rapporto riservatisslmo del corpo ispettivo della Banca d'Italia con rilievi, a quanto pare molto pesanti, sulla gestione del Banco di Sicilia ha mandato su tutte le furie il professor Parraviclni che ha annunciato di aver presentato denuncia per la diffusione di un 'documento coperto dal segreto d'ufficio-, E tanto severe sarebbero le critiche degli ispettori di Bankitalia da costringere Parravicini a precisare con una nota trasmessa alle agenzie che -la situazione del Banco' di Sicilia è di assoluta tranquillità'. Ma cosa avrebbero eccepito gli ispettori? Nell'istituto di credito siciliano di diritto pubblico non vi sarebbe alcuna strategia, mancherebbe una qualsiasi capacità programmatorìa quanto meno per sfiorare gli obiettivi indispensabili per assicurare al Banco un ruolo all'altezza del suo attuale status. Inoltre sull'organizzazione si os- serva che lacune e carenze sono dovute «a un assetto informatico contabile non rispondente alle esigenze di corretta informazione sui fatti di gestione-. Si raggiungerebbe il paradosso: il Banco avrebbe versato 24 miliardi di lire in più alla Banca d'Italia per la «riserva obbligatoria» semplicemente perché sarebbero stati sbagliati i conteggi. Per la Sicilia il Banco rappresenta una struttura vitale dato che estende la sua influenza in 256 del 390 Comuni dell'isola raccogliendo gran parte del risparmio locale. Gli ultimi dati di bilancio indicano in 1621 miliardi il patrimònio e i fondi rischi, in 27.847 miliardi i mezzi amministrati, ih 17.479 la raccolta da privati, in 8396 miliardi gli impieghi con la clientela di azienda bancaria e in 9410 miliardi i finanziamenti e mutui delle sezioni speciali (industriale, agraria, fondiaria, mineraria e opere pubbliche). Delle 330 filiali, sei sono all'estero (Londra, New York, Parigi, Francoforte, Los Angeles e Lione) e presto se ne aggiungerà una a Monaco di Baviera. Le innumerevoli proroghe per rinnovare 11 consiglio di amministrazione scaduto da oltre un decennio e il consiglio generale che. è scaduto da 17 anni creano seri problemi. Il consiglio d'amministra¬ zione che sino alla scorsa settimana con sei membri poteva a malapena riunirsi ora non può più essere convocato perché uno dei componenti, il professor Guseppe Mirabella, è morto in un incidente automobilistico. C'è un filo diretto tra la presidenza della Regione Sicilia e il ministro del Tesoro -Amato perché il consiglio del Banco venga rinnovato in tutta fret ta e, nell'attesa, si parla anche di un commissario. Il presidente della Regione Rino Nicolosi intanto suggerisce una terapia per evitare che il malato si aggravi: accelerare il processo di privatizzazione del Banco di Sicilia. Antonio Ravìdà

Persone citate: Antonio Ravìdà, Bruno Trezza, Giannino Parravlcini, Mirabella, Paolo Savona, Paravicini, Parravicini, Rino Nicolosi