Cordata fatta in casa per Nabisco

Cordata fatta in casa per Nabisco Un pool di dirìgenti ha offerto la cifra record di 17 miliardi di dollari Cordata fatta in casa per Nabisco DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Un gruppo di finanzieri americani ha ieri annunciato che offrirà quasi 17 miliardi di dollari, oltre 23 mila miliardi di lire, per la Nabisco, la multinazionale dei beni di consumo, innanzitutto alimentari. A capo del gruppo vi sono il presidente della Nabisco stessa, Ross Johnson, il direttore del suo settore tabacchi, Edward Horrigan, e alcuni altri managers. Se sarà condotta a buon fine, come probabile, si tratterà della massima transazione dì tutti i tempi: il record attuale appartiene alla Chevron, una delle sette sorelle del petrolio, che nell'84 acquistò la Gulf per 13 miliardi e mezzo di dollari, circa 18 mila miliardi di lire. L'offerta del managment e dei finanzieri per la Nabisco — sembra che nel gruppo siano coinvolte grandi banche — è un 'levaraged byout', ossia un acquisto tramite prestito, in cui l'acquirente s'impegna a saldare il debito coi profitti a venire, o vendendo a sua volta una parte dell'azienda. La prima reazione dei principali azionisti della Nabisco all'annuncio di ieri è stata negativa. -L'offerta equivale a 75 dollari ad azione- ha dichiarato un portavoce della società. 'Noi riteniamo che ne valga almeno 100'. Wall Street si aspetta un rilancio e infatti il valore delle azioni è ieri aumentato di ben 20 dollari, da 56 dollari a 76 dollari e mezzo. Non crede neppure che alla fine la Nabisco si opporrà a un accordo: ha notato anzi che essa ha già formato una speciale Commissione di controllo per l'esame dell'offerta, che sarà guidata dall'amministratore delegato Charles HugeL Un clima di eccitazione ha permeato la borsa fin dalla mattina, tanto.che le trattazioni della Nabisco sono incominciate con molto ritardo. E' la terza volta in quattro giorni che l'industria leggera e in particolare quella agro alimentare si collocano al centro della finanza Usa. Lunedì infatti la Fhilip Morris, il colosso dei tabacchi, ha offerto 11 miliardi di dollari per comprare la Kraft, 14 mila miliardi e mezzo di lire, un'azienda che è sinonimo di buoni formaggi, pasta e via dì seguito. E martedì la Pillsbury, che comprende anche la famosa catena dei Burger King, dove si mangiano gli hamburgers preferiti dai ragazzi, ha respinto l'offerta di 5 miliardi e mezzo della multinazionale inglese Metropolitan, oltre 7 mila miliardi di lire. La battaglia più dura sarà probabilmente quella tra la Kraft e la Philip Morris. La Kraft resiste, al punto che la Philip Morris è ricorsa al tribunale accusandola di violare i regolamenti del mercato. Ma Wall Street ritiene che la Kraft sarà costretta ad arrendersi, dietro pressione del suoi stessi azionisti. L'offerta fattale è già di 90 dollari ad azione, un terzo in più della quotazione della settimana scorsa di 60 dollari ad azione, e probabilmente aumenterà. Il turbinio di fusioni che si sta creando — questa è solo la punta dell'iceberg, numerose altre sono in corso in altri settori — preoccupa tuttavia molti investitori. Essi notano che il lunedì nero di un anno fa fu provocato anche dalla frenesia di acquisti e di vendite delle grandi so cletà. Se il mercato divenisse di nuovo euforico — dicono — si aggraverebbe il rischio di una nuova, rovinosa cadu- tfL e.c.

Persone citate: Charles Hugel, Edward Horrigan, Kraft, Philip Morris, Pillsbury, Ross Johnson

Luoghi citati: Washington