«Happy Birthday to you» in vendita a 16 miliardi

«Happy Birthday to you» in vendita a 16 miliardi Nessuno paga i diritti all'editore americano «Happy Birthday to you» in vendita a 16 miliardi La popolare canzone fu composta nel 1893 da tre sorelle DALLA REDAZIONE WASHINGTON — Per la modica somma di 12 milioni di dollari, 16 miliardi di lire, ma possibilmente di più, è in vendita una delle canzoni più celebri del mondo, «Happy birthday to you», Buon compleanno a te, La casa musicale che ne possiede il copyright intemazionale fino al 2010, la Blrchtree Ltd., ha deciso di cederla con le altre proprietà perché sta incontrando difficoltà sempre maggiori nel riscuotere i diritti d'autore, esigibili solo quando è suonata «in pubblico e a scopo di lucro». 'Siamo una piccola casa, che opera soprattutto nel settore istruzione», ha spiegato il proprietario, John Sengstack: 'Non abbiamo i mezzi per controllare il mercato. Se l'acquisterà una grande casa, sarà diverso: probabilmente riuscirà a farsi pagare sino all'ultimo centesimo». Non che in questo momento la Birchtree ci perda: con tutti 1 problemi, «Happy birthday to you» le frutta un milione di dollari annui, un miliardo e 350 milioni di lire. La canzone fu composta nel 1893 dalle sorelle Hill, Mildred e Patty, due maestrine di Louisville nel Kentucky, ma con .testo diverso dall'attuale e titolo «Good momlng to ali», Buon mattino a tutti. La canzone venne inserita in un libro di musica infantile, «Racconti cantati per la scuola domenicale», e solo dopo alcuni anni le maestrine ne cambiarono il testo, adottando le parole «Happy birthday to you», senza preoccuparsi peraltro mal di rivendicarne 11 copyright. Al¬ l'inizio del secolo, la casa Clayton Summy di Chicago prese a curarne pubblicazione e diffusione, ma trascurandone a sua volta il copyright fino al 1935: solo quell'anno s'iscrisse infatti alla Società americana compositori ed editori musicali. La Birchtree acquistò «Happy birthday» poco prima della seconda guerra mondiale. Lo fece, ha raccontato John Sengstack, non per profitto, ma perché arricchiva la sua gamma di canzoni per bambini, Sennonché, nel dopoguerra, monetizzare «Happy birthday» divenne una fatica di Sisifo. La popolarità della canzone è tale che i telegrafi la scelsero a un certo punto come loro sigla musicale; Hollywood lanciò persino un paio di mutandine femminili che ne suonavano qualche nota al momento di indossarle; una celebre marca giapponese di orologi computerizzati la programmò per il giorno del compleanno di chi li comprava. «Più volte ci siamo trovati impegolati in querele e controquerele' ha concluso Sengstack. «/n genere, ì produttori cinematografici hanno sempre pagato; Broadway anche, sebbene molto poco, 25 dollari a sera; ma i telegrafi, ad esempio, mai». E1 discendenti delle sorelle Hill, che si sono spente prima della guerra, dopo essere assurte a grandi matriarche? Le maestrine crearono una Fondazione Hill, che ha continuato e continuerà a ricevere fino al 2010 la percentuale dei diritti d'autore pattuita a suo tempo, quale con esattezza non si sa.

Persone citate: John Sengstack

Luoghi citati: Chicago, Hollywood, Kentucky, Washington