Psi ( e governo) si spaccano sulla riforma delle pensioni

Psi (egoverno) si spaccano sulla riforma delle pensioni «Disco rosso» di De Michelis e Amato al progetto Formica Psi (egoverno) si spaccano sulla riforma delle pensioni Via libera solo agli aumenti per quelle sociali - Da 50 a 80 mila lire in più al mese ROMA — Resta al palo la riforma delle pensioni, attesa da anni. L'ennesimo progetto, elaborato dal ministro del Lavoro, Rino Formica, avrebbe dovuto figurare all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri convocato per questa mattina alle 9. Invece, il provvedimento è stato di nuovo tolto dall'agenda dei lavori. Il «disco rosso» è venuto dal vicepresidente del Consiglio, Gianni De Michelis, e dal ministro del Tesoro. Giuliano Amato, tutti e due socialisti e quindi compagni di partito di Formica. Il governo oggi si occuperà soltanto degli aumenti delle pensioni sociali e di quelle al minimo. Per la riforma previdenziale si rischiano a questo punto tempi lunghi. La maretta in casa socialista è indicativa e la disputa non sembra essere di quelle che si possano risolvere in un batter d'occhio, magari con un solo incontro tecnico. De Michelis e Amato contestano a Formica che le misure da lui proposte non sembrano sufficienti a grantire la tenuta del sistema pre¬ videnziale pubblico. Da oggi al 2010, infatti, si prevede un aumento costante del numero dei lavoratori a riposo e degli importi medi delle pensioni non bilanciato da entrate di uguali grandezze. A detta del vicepresidente del Consiglio e del ministro del Tesoro, ci sarebbe un grave problema di compatibilità economica che impedisce di dare l'ok al progetto. Tutto da rifare, dunque, e un nuove confronto è previsto per la settimana entrante. Se tutto andrà bene, il progetto di riforma delle pensioni potrà arrivare a Palazzo Chigi soltanto il mese prossimo. Ma sono previsioni ottimistiche, visto che finora siluri di ogni genere hanno sempre affondato i vari tentativi per mutare il regime. I continui slittamenti preoccupano i sindacati. Il segretario generale della Cisl, Franco Marini, ieri sera stessa si è incontrato con il presidente del Consiglio, Ciriaco De Mita, per sollecitare un più rapido iter della riforma. Una nota comune di Cgil-Cisl-Uil esprime il disap¬ punto per 'le perenni indecisioni» e chiede al governo di intervenire «respo7isabifr7jente, respingendo pressioni e provocazioni che hanno come unico fine quello di rinviare nel tempo le soluzioni». Da parte Uil si sottolinea poi che i sindacati hanno già fatto conoscere il loro motivato parere su tutto il provvedimento: »Se altri sono interessati a farlo, lo facciano ma con l'urgenza che la misura richiede. Ciò che interessa è che cessi la pratica dello scarica-barile e si giunga alla rapida realizzazione di un unico sistema previdenziale attraverso l'omogeneizzazione delle attuali norme, nella salvaguardia dei diritti soggettivi acquisiti dai singoli lavoratori del settore pubblico e privato, presupposto indispensabile per l'approvazione delle leggi di accompagnamento sulla revisione del sistema di imposizione contributiva previdenziale e per dettare norme contro la pratica dell'evasione contributiva». Giuliano Cazzola, segretario confederale della Cgil, av¬ verte il pericolo che 'muti rapidamente la favorevole congiuntura politica e culturale in cui si era mosso questo tentativo di riforma e che si riproducano gli schieramenti e l'impostazione della passata legislatura. Del resto, la Con/industria si è data molto da fare in questo senso, al contrario di quanti hanno fatto troppo poco per impedirlo». Il sospetto è che i continui tentativi di rinvio nascondano una volontà di favorire il sistema dell'assicurazione volontaria. Via libera, invece, ai miglioramenti delle pensioni sociali e di quelle al minimo che dovrebbero essere approvati oggi. Si tratta di 3000 miliardi (di cui 500 neU'89; 1000 miliardi nel '90; 1500 miliardi nel •91) per i ritocchi dei trattamenti al minimo; altri 1500 miliardi nel triennio '89-91 sono destinati alla rivalutazione delie pensioni superiori al minimo che complessivamente interessano circa 2 milioni di persone. L'integrazione media mensile oscillerà tra le 50 e le 80 mila lire. e. p.

Persone citate: Ciriaco De Mita, De Michelis, Formica, Franco Marini, Gianni De Michelis, Giuliano Amato, Giuliano Cazzola, Rino Formica

Luoghi citati: Roma