Tokyo, Inchiesta sul governo di Fernando Mezzetti

Tokyo, Inchiesta sul governo Un caso di insider trading scuote i vertici del Paese Tokyo, Inchiesta sul governo Titoli Recruit ceduti a politici per cifre irrisorie - L'exploit dopo la quotazione in Borsa - Offerti 50 milioni a un deputato perché rinunciasse a un'interpellanza • La magistratura indaga DAL NOSTRO CORRISPONDENTE TOKYO — Con un massiccio intervento della magistratura assume dimensioni 'giudiziarie e fa tremare il governo e l'intero establishment politico uno scandaSlo di insider trading che fino la ieri si era cercato di tenere 'nei limiti d'Un caso eticamente discutibile ma senza (violazioni del codice penale. ÌNel caso è direttamente Jm•plicato il potente ministro delle Finanze, Miyazawa; indirettamente vi sono coinvolti il primo ministro Takeshita, l'ex primo ministro Nakasone, il segretario generale del partito liberaldemocratico al potere, Abe, in corsa per succedere a Takeshita. La Borsa, che stava avviandosi ieri a un cospicuo rialzo, ha subito nella tarda mattinata una battuta d'arresto non appena s'è sparsa la voce dell'intervento della magistratura su un caso che sta i avendo forti ripercussioni apolitiche: mentre sempre più si indebolisce la posizione del ' ministro delle Finanze, le opposizioni prendono l'opportunità di bloccare il già faticoso progetto di riforma fiscale. Fin d'ora viene appannata l'immagine dei maggiori esponenti politici del Paese. Dai tempi del caso Lockheed, che stroncò un politico consumato come Tanaka, è il più grosso scandalo politico giapponese; ma -mentre il primo veniva dall'America, ed era una mera questione dì pur cospicue mazzette, questo è endogeno, con corrotti e corruttori e aspiranti tali tutti nipponici; in una ragnatela di complicità, connivenze, speculazioni, favoritismi, omertà a tutti 1 livelli intorno a fiumi di denaro. Non si ha una dimensione precisa dello scandalo 'in termini finanziari,' ma restando prudenti si può parlare di un centinaio di miliardi di lire. La procura ha eseguito ieri mattina perquisizioni negli 'uffici della compagnia Recruit, attorno dia quale ruota tutto il caso, e in quelli di società ad essa collegate. Na¬ a ta come azienda per il reclutamento di personale e sviluppatasi poi in vari settori, specie quello immobiliare, altamente lucrativo per i vertiginosi prezzi dei terreni, la Recruit è da mesi al centro di scontri in Parlamento. Prima di essere ammessa in Borsa, aveva distribuito proprie azioni per cifre irrisorie a diversi politici. Con l'ingresso nel listino ufficiale, le azioni avevano immediatamente raggiunto quotazioni altissime, permettendo lucri vertiginosi a chi le ha rivendute. Secondo un elenco presentato in Parlamento dalle opposizioni socialista e comunista, 76 persone, quasi tutti politici o vicini a esponenti politici, hanno beneficiato dell'operazione. Tra queste, i segretari di Takeshita, Nakasone, Abe, Miyazawa, i quali avrebbero guadagnato ognuno circa cento milioni di yen, pari a un miliardo di lire. L'altro giorno, il partito comunista ha inchiodato Miyazawa, accusandolo di essere stato lui direttamente a operare sulle azioni Recruit prima e dopo la quotazione. Messo alle strette, Miyazawa, che fino al giorno prima aveva scrollato le spalle dicendo di non seguire gli affari del proprio segretario, ha ammesso di aver autorizzato il suo collaboratore a usare il proprio nome e il proprio sigino. La magistratura ieri s'è mossa su un aspetto minore della vicenda, dando però il via a un'inchiesta che potrebbe portare alla luce tutti i panni sporchi. Nel pieno delle polemiche in Parlamento, un deputato d'opposizione, socialdemocratico, il mese scorso aveva denunciato di essere stato avvicinato per tre volte da un esponente della Recruit che gli avrebbe offerto cinquanta milioni di lire in contanti purché rinunciasse a un'interpellanza sul caso. L'inchiesta ha accertato che il denaro era stato effettivamente portato davanti al deputato e che quindi l'offerta di per sé è già un reato. L'indagine si è allargata, e vi stanno lavorando 15 magistrati. n caso era finora rimasto confinato alle aule parlamentari, con polemiche sull'infide r trading che hanno già visto cadere la testa del direttore del Nikkei, il maggior quotidiano economico, il quale aveva avuto a quattro soldi azioni Recruit prima della loro altissima quotazione in Borsa: a ciò aveva egli stesso contribuito con laudativi articoli sul suo giornale dedicati alla società n presidente della Recruit, la settimana scorsa, accampando motivi di salute si era rifiutato di farsi interrogare da una commissione parlamentare, la quale s'era poi recata al suo capezzale solo per sentirsi dire: «Sono pronto a fare harakiri piuttosto che raccontarvi qualcosa». Fernando Mezzetti

Persone citate: Miyazawa, Nakasone, Takeshita, Tanaka

Luoghi citati: America, Tokyo