Doppia sciagura aerea, India nel lutto

Doppia sciagura aerea, India nel lutto Un Boeing e un Fokker sono precipitati nella nebbia a tre ore di distanza: 164 morti Doppia sciagura aerea, India nel lutto Entrambi i disastri al momento di atterrare - Il 737 ha sfiorato un villaggio prima d'esplodere, evitate per miracolo altre centinaia di vittime • Uno dei cinque superstiti: «Scappavo come una lepre, sono svenuto dalla fatica» NEW DELHI — E' stato 11 giorno più nero negli annali dell'aviazione civile indiana: ieri, nel giro di tre ore, due aerei passeggeri si sono schiantati poco priir a •iell'atterraggio: i morti sot.o 164. Il primo disamoro alle 6,40, ora locale. Un Boeng 737 della Indian Airlines (la maggiore compagnia per voli nazionali), partito alle 5,45 da Bombay con 135 persone a bordo — cinque erano membri dell'equipaggio —, doveva atterrare proprio alle 6,40 ad Ahmedabad, nello Stato occidentale del Gujarat (450 km da New Delhi). L'ultimo contatto radia con lo scalo rìsale alle 6,35: poi il collegamento si è interrotto, quindi lo schianto, a cinque chilometri dalla pista. Il jet, dopo avere sfiorato un villaggio, ha urtato un albero e i cavi dell' alta tensione, esplodendo. L'impatto con il suolo è avvenuto in una zona industriale alla periferia della città. In quel momento deserta. Per ora nessuno azzarda ipotesi ma sulla zona gravava una fitta nebbia e 11 pilota aveva già tentato inutilmente almeno una volta, l'atterraggio, una circostanza che ricorda la sciagura di Fiumicino. Si sa che questo apparecchio era uno dei più vecchi della prima partita di Boeing 737 acquistata dalla Indian Airlines nel 1971: probabile, quindi, anche un guasto meccanico. n ritrovamento della scatola nera ha consentito di riascoltare l'ultimo dialogo pilo¬ ta-torre di controllo: «Sto scendendo a 1700 piedi», dice il comandante, senza accennare ad alcun problema. I soccorritori si sono trovati davanti uno spettacolo terribile: decine e decine di corpi bruciati sparsi attorno all'aereo, con bagagli e rottami, in un raggio di almeno mille metri. Difficile il salvataggio dei cinque superstiti, strappati alle fiamme dalle squadre di soccorso, o salvatisi con i loro mezzi. «A 57 anni ho scoperto di essere ancora capace di scappare come una lepre — ha raccontato un sopravvissuto, secondo cui c'è stata una prima esplosione in volo —: poi, dopo avere coperto una distanza che mi sembrava ragionevole, sono svenuto». Fra i morti, almeno cinque bambini, l'equipaggio al completo e alcuni stranieri (tre tedeschi, sembra, e due giapponesi). Si tratta del più grave disastro che abbia mal colpito la Indian Airlines, superato soltanto dalla sciagura del 1983 quando un jumbo della Air India con 329 passeggeri si inabissò nell'oceano al largo delle coste irlandesi. Il 19 giugno un altro jet aveva sfiorato la strage a New Delhi: il pilota era atterrato senza ricordarsi di aprire il carrello. Nella stessa mattinata, la seconda sciagura, nello Stato orientale dell'Assam. Un Fokker della Vayudoot (la più piccola fra le compagnie indiane, specializzata su brevi rotte interne), decollato al¬ le 8 da Silchar, è finito contro una collina mentre stava preparando l'atterraggio a Guwahati (1550 chilometri da New Delhi): nel rogo sarebbero morti i 34 passeggeri e l'equipaggio. Mancano tuttavia riscontri ufficiali: il disastro è avvenuto in una zona boscosa, difficile da raggiungere a causa del perdurare del maltempo, un violento temporale che è la causa più probabile dell'incidente. A sera, le squadre di soccorso ancora non erano giunte sul posto. Anche questo bimotore a elica era uno dei più vecchi aerei in servizio nel Paese: l'Iridlan Airlines l'aveva ceduto alla Vayudoot quando la piccola compagnia entrò in attività, alcuni anni fa. Di recente la stampa ha aspramente criticato la mancata applicazione delle norme di sicurezza sui voli dell'Indian Airlines e l'atteggiamento dei piloti, che non terrebbero nella dovuta considerazione la loro vita e quella dei passeggeri. La rivista India Today denuncia nel suo ultimo numero il fatto che «le procedure di sicurezza sono spesso ridotte a esercitazioni sulla carta». Nel settembre 1986, un Airbus della compagnia non riuscì a decollare e i giornali rivelarono in seguito che alte concentrazioni d'alcol erano state rinvenute in campioni di sangue del pilota, del secondo pilota e del motorista. (Ansa-Agi)

Persone citate: Assam

Luoghi citati: Ahmedabad, Guwahati, India