II cuore dell'America palpita per tre balene

II cuore dell'America palpita per tre balene II cuore dell'America palpita per tre balene DAL MOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON—Anche il presidente Reagan trepida per la sorte delle tre balene, «Fiocco di Neve», «Ghiaccio» e «Buco nel ghiaccio», come le hanno battezzate gli eschimesi, intrappolate da una settimana sotto il ghiaccio oltre il Circolo polare artico, vicino a Barrow, la città più a Nord di tutta l'Alaska. Il Presidente ha telefonato al comandante della Guardia Nazionale Tom Carroll che dirige i soccorsi: «/ nostri cuori e le nostre preghiere sono con voi: fateci sapere se possiamo contribuire in qualche modo al successo dell'operazione». Reagan, che soprattutto nelle campagne elettorali rivela intuizioni fulminanti sull'umore nazionale, ha così conquistato per l'ennesima volta le simpatie della maggioranza degli americani. Da ieri, le fotografie del Presidente e delle balene figurano su tutte le prime pagine dei quotidiani e in tutti i telegiornali Usa. n dramma dei tre cetacei, prigionieri dei ghiacci, ha commosso fino alle lacrime l'America. Né i grandi temi delle elezioni, dal 3 milioni di senzatetto ai 37 milioni di persone prive di qualsiasi assistenza sanitaria, né lo scandalo delle centrali nucleari, che per anni hanno contaminato centinaia, forse migliaia di persone per fughe di radioattività colpevolmente nascoste dal governo, erano riusciti a mobilitare le autorità, i mass media e i cittadini, come è accaduto invece per «Fiocco di Neve» e i suoi due compagni. Di fronte alle immagini dei tre mammiferi prigionieri dei ghiacci, l'America ha momentaneamente dimenticato che di norma essa consente la caccia alle balene e non le protegge dalla morte. Il Paese è scosso da una frenesia senza precedenti: da New York a Los Angeles sono aperte collette per finanziare il salvataggio. E' stata l'ingordigia a tradire 1 tre cetacei, che anziché migrare a Sud col branco si sono attardati nel mare di Beaufort, attirati dall'abbondante pesca. A poco a poco i ghiacci si sono chiusi attorno a loro, a soli 70 metri dalla costa, e gli eschimesi hanno dovuto scavare due grandi buchi per impedire che vi restassero sommersi. Le balene si sono trovate a 11-12 km dal più vicino braccio di mare aperto, senza poter raggiungerlo: per respirare, hanno infatti bisogno di riaffiorare in superficie ogni tre o quattro minuti. Negli ultimi giorni, sempre più indebolite e disperate, le balene sono sopravvissute grazie all'aiuto degli eschimesi e di altri volontari, tecnici dei pozzi petroliferi, soldati, membri della Guardia nazionale, che le hanno nutrite, e hanno praticato due nuove aperture nel ghiaccio. Ma l'America ha appreso in lacrime che «FiocEnnio Caretto (Continua a pagina 2 Ih quarta colonna) Barrow. Osservata da tre biologi una balena affiora per respirare dalla «finestra» tra i ghiacci

Persone citate: Barrow, Caretto, Tom Carroll

Luoghi citati: Alaska, America, Los Angeles, New York, Usa, Washington