E' morto, ma lo processano per evasione di tremila lire

E' morto, ma lo processano per evasione di tremila lire Un ingegnere di Bolzano accusato di aver «dimenticato» una fattura E' morto, ma lo processano per evasione di tremila lire Il tribunale non sapeva che il professionista (poi assolto) era deceduto in ospedale poche ora prima DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BOLZANO — Il fisco, spesso tollerante con i grossi evasori ai quali dispensa ricorrenti condoni, diventa implacabile con i piccoli errori dei contribuenti -minori»: a Bolzano è arrivato al punto di trascinare davanti al tribunale un professionista, morto poche ore prima, per un'evasione di 3051 lire. Protagonisti dell'allucinante vicenda, il fisco da una parte, e un onesto contribuente dall'altra: l'ingegner Otto Griesser, 69 anni, noto e stimato professionista di Bolzano, deceduto poche ore prima dell'inizio del processo e quindi senza la soddisfazione di poter apprendere sul letto di morte che dopo due anni di battaglie giudiziarie il tribunale lo aveva liberato dall'accusa di essere un «evasore fiscale». La notizia infatti è giunta dal tribunale ieri mattina quando l'ingegnere era ormai morto da poche ore (e il decesso non era ancora stato notificato agli uffici anagrafici del Comune). La vicenda inizia il 24 marzo del 1986 quando la Guardia di Finanza, dopo un severo controllo fiscale nell'ufficio di Otto Griesser, accertò il mancato pagamento di una ritenuta d'acconto pari a 3051 lire. La cifra si riferiva al 18% di una parcella saldata a un notalo per una delle numerose pratiche intercorse fra i due professionisti. Al tempo dell'«incidente» Griesser era già ricoverato all'ospedale per i suoi problemi di salute e non aveva certo la forza né il tempo di controllare le piccole incombenze contabili affidate alla segretaria. E ancora In assenza del tito¬ lare dell'ufficio, la Guardia di Finanza eseguì un controllo riscontrando ia piccola irregolarità che si trasformò in un verbale con conseguente citazione a giudizio. Mentre la pratica compiva il suo iter normale, l'ingegner Griesser continuò a entrare e uscire dall'ospedale finché le sue condizioni peggiorarono sensibilmente, tanto da costringerlo ad una prolungata degenza a letto, dal quale purtroppo non si sarebbe più alzato. E intanto la citazione a giudizio procedeva implacabile approdando all'ufficio del sostituo procuratore della Repubblica di Bolzano, dottor Klammer, e dalla scrivania del magistrato direttamente ai giudici. Poche ore prima che 11 tribunale dichiarasse aperta l'udienza, il professionista purtroppo spirava. Ma a e a anche la registrazione della morte ha seguito la procedura prevista dalle regole comunali, e per questo il processo si è aperto regolarmente. Nel corso del dibattito i giudici hanno potuto riconoscere l'assenza dell'elemento psicologico del reato: trattandosi cioè di un reato contemplato dal codice penale fra i «delitti», per arrivare a una condanna sarebbe stato necessario l'accertamento della reale volontà dell'imputato, nella sua condotta, di sottrarre allo Stato la somma di 3 mila lire. Tale volontà non è stata accertata, e così 1 giudici hanno assolto l'Imputato con formula piena perché «il fatto non costituisce reato». Ma l'ingegner Griesser non l'ha mai saputo. Giancarlo Ansaioni

Persone citate: Giancarlo Ansaioni, Klammer

Luoghi citati: Bolzano