«Europee, tardi per cambiare»

«Europee, tardi per cambiare » De Mita non vuole una legge elettorale frettolosa «Europee, tardi per cambiare » ROMA — Dopo che Craxi nel giorni scorsi aveva di nuovo sollevato il problema l'argomento è tornato di attualità: si tratta della revisione della legge elettorale per le europee, criticato soprattutto per 1 collegi troppo ampi (soltanto cinque per tutta l'Italia) e per 11 sistema ancor più proporzianale di quello della Camera. Molte le ipotesi, dato che In primavera si andrà alle urne per rinnovare il Parlamento di Strasburgo, anche se nessuna è stata finora definita con precisione: collegi più piccoli, sistema uninominale, sbarramento per favorire le aggregazioni dei partiti minori o ancora «listone» unico nazionale. Ma Ieri Ciriaco De Mita ha smorzato gli entusiasmi dei riformatori, lasciando tirare Un sospiro di sollievo ai partiti laici, contrari a includere questo problema fra le modifiche istituzionali da avviare dopo il varo del voto palese in Parlamento. Il presidente del Consiglio infatti pensa che sia ormai troppo tardi per modificare la legge elettorale europea. De Mita ha espresso questo giudizio al termine della riunione della direzione democristiana che ha approvato le liste elettorali per il Trentino-Alto Adige. «L'accordo sulla riforma della legge elettorale europea — ha detto De Mita ai giornali- sti—prevede che la si può modificare solo se tutti sono d'accordo sul come. Mi pare che è ormai tardi. Per esempio si poteva procedere all'aumento del numero delle circoscrizioni elettorali (riducendone l'estensione territoriale), ma non ho capito perché i partiti laici non ci stanno». E la riprova viene da un editoriale della Voce repubblicana, nella quale si sostiene che «sul terreno squisitamente istituzionale esiste una lista ben precisa di questioni definita in sede di intese programmatiche di governo. Di tale cornice nanfa parte la materia elettorale, e dunque ci aspettiamo che di essa per ora non si parli sul terreno concretamente legislativo». Anche Altissimo, segretario liberale, prende le distanze da queste ipotesi, bollandole come 'fughe in avanti dettate da una eccessiva attenzione ai rapporti di forza. Dal fronte delle opposizioni, ieri si è fatto sentire anche il msi per dire il suo «no». •Dopo l'abrogazione della segretezza del voto in Parlamento — afferma il deputato missino Franco Servello — le segreterie dei partiti di regime intendono modificare la legge elettorale europea nel segno di un un ulteriore consolidamento delle loro prerogative». ■ (Agi-Ansa)

Persone citate: Ciriaco De Mita, Craxi, De Mita, Franco Servello

Luoghi citati: Italia, Roma, Strasburgo