Nonna antisfratto fa il sit-in

Nonna antisfratto fa il sit-in In piazza Vittorio Veneto, nel cuore di Torino, un episodio emblematico del dramma della casa Nonna antisfratto fa il sit-in Ha 80 anni, è stata cacciata dalla soffitta dove abitava da 30 anni - Quattro giorni e 3 notti sugli scalini: «Mi devono spiegare» • Soltanto ieri sera si è lasciata convincere ad andare in albergo Il suo alloggio era di due stanze, con i servizi esterni, nelle soffitte di piazza Vittorio Veneto 23. La soletta era sbrecciata: filtrava l'acqua quando pioveva. Ma era il suo mondo, da 30 anni E Domenica Cavaglià, 80 primavere, quando, mercoledì mattina è arrivato l'ufficiale giudiziario per lo sfratto, non ci voleva credere. E' stata accompagnata fuori quasi di forza Lei si è seduta sull'ultimo gradino di pietra delle scale condominiali, e non si è più mossa Per 4 giorni i vigili, i parenti, hanno cercato di convincerla ad andare a dormire dal nipote. Trattative impossibili. Una sola risposta: -Non me ne vado. Devono venire i proprietari. C'è tutta la mia roba dentro. Mi devono spiegare: Una vicina le ha offerto ospitalità («Le lascio la porta aperta così vede quando arrivano»). Ha rifiutato. Temperatura autunnale, pioggia Faceva freddo sulle scale di pietra. Ma lei si rag¬ gomitolava in un angolo, stretta in un golfino rosso. Accanto, due sacchetti di plastica, con poche cose. Per un giorno nessuno si è preoccupato. Poi, è stato dato l'allarme. Venerdì sera è anche intervenuta la Guardia medica. Ma la dottoressa Lea Vinai si è rifiutata di chiedere il trattamento sanitario obbligatorio: •QueUa donna è testarda, ma sana di mente. Non posso». E* originaria del Pinerolese. E' arrivata a Torino una quarantina di anni fa. Abitava a pochi passi da dove sta ora. Era in un'impresa di pulizie che lavorava per la Sip. Da più di 30 anni si era trasferita in quella soffitta. I vicini solidarizzano con lei: -Un paio di anni fa è stato venduto il quarto piano con le soffitte. Chi vi abitava, poteva comprare. Alcuni si sono indebitati sino al collo». Altri, come Domenica Cavaglià, non avevano i soldi neppure per pagare l'affitto (anche se lei insiste: «Sono sempre sta¬ 1111 ! 111111 • I ! 111111111. < I < 11 ! 1111 i 1111M ni 111111111111 i ta puntuale»). Ed è stata sfrattata dai nuovi proprietari. Alla sua età, forse non ha neppure capito di cosa si trattava quando bussavano con le intimazioni ad andarsene. Da tempo si era chiusa nella sua solitudine, aveva tagliato i ponti con il mondo, con i parenti. Poi è arrivato l'ufficiale giudiziario. Per 4 giorni e 3 notti è diventata la «guardiana» di quella casa che considerava sua «Se mi ammalo, morirò. Ma fino a quando sto bene, sto qui», diceva guardando il lucchetto alla vecchia porta smaltata di bianco. Ieri sera, l'epilogo: i sottufficiali dei vigili urbani Capra e Audano, dalla centrale, hanno rimandato in piazza Vittorio pattuglie, guardia medica, hanno interessato il Comune, la magistratura Alla fine la donna si è convinta: è stata accompagnata alla •Dogana Vecchia». Ma ha promesso che tornerà. Giuliana MongeUi 1111 ■ 11M111 > 111111 11M1111111111111 < 11 i 111111 Domenica Cavaglia si è arresa dopo tre giorni di protesta

Persone citate: Audano, Cavaglia, Dogana Vecchia, Lea Vinai

Luoghi citati: Cavaglià, Torino