Accusato dal boss Miano è assolto da un omicidio

Accusato dal boss Milano è assolto da un omicidio La corte d'assise non ha creduto al pentito Accusato dal boss Milano è assolto da un omicidio Insufficienza di prove anche per un sequestro - Il pm aveva chiesto 24 anni Era accusato dal boss Ciccio Miano di aver assassinato un concorrente nel traffico di droga e di aver partecipato al sequestro di Carlo Bongioanni, figlio del titolare della «Immobiliare italiana»: due fatti che risalgono al '77. Ma ieri, in corte d'assise (pres. Zagrebelsky), Giuseppe Zanca, difeso dagli avvocati Maria Teresa Bragatto e Angelo Barone, è stato assolto per insufficienza di prove da entrambi i reati, n pm Anna Maria Loreto aveva chiesto 24 anni di carcere. Storie vecchie di oltre un decennio e di cui s'è già parlato in altri processi: finora però la posizione di Giuseppe Zanca era sempre stata stralciata. Vitale Arlotta fu ucciso il 29 gennaio '77 nel bar «Maxim». Secondo il boss pentito Ciccio Miano, gli avrebbe sparato Salvatore Farre Figueras (uno degli imputati nel maxiprocesso ai «catanesi») mentre lo Zanca gli avrebbe offerto una «copertura». Carlo Bongioanni fu rapito il 3 marzo '77, mentre stava salendo in auto, davanti al garage in corso Galileo Fer- raris. Per 28 giorni fu tenuto prigioniero in un alloggio poco lontano. Poi, lasciato solo dai carcerieri, il giovane si liberò e tornò a casa In un primo procedimento furono condannati per il sequestro una decina di persone, tutte calabresi. Poi di quel rapimento si tornò a parlare quando il boss Ciccio Miano decise di collaborare con la magistratura e raccontò: «A quel fatto partecipammo io, Orazio Giuffrida, Giuseppe Zanca, Farre Figueras e Luca Bonanno. Dopo il sequestro me ne andai in tram, Il Bongioanni venne consegnato ai calabresi che lo tennero in un alloggio di corso Racconigi, incino al palazzo della Lancia». E' uno dei tanti fatti di cui risponde il pentito Miano al maxiprocesso contro il «clan dei catanesi» che si sta concludendo alle Vallette (venerdì la corte si è ritirata in camera di consiglio per la sentenza). Ma la testimonianza di Ciccio Miano non è bastata

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