«Mosca tenta i mujaheddin»

Mosto tenta i mujaheddin» Gli Usa sul contributo economico sovietico al piano Onu per Kabul Mosto tenta i mujaheddin» Ottocento miliardi di lire per la ricostruzione - Il sottosegretario degli Esteri Vorontsov inviato come ambasciatore - Il contributo italiano DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — A 24 ore dall'annuncio che fornirà 600 milioni di dollari, oltre 800 miliardi di lire, per la ricostruzione dell'Afghanistan tramite l'Onu, l'Urss ha svelato che invierà a Kabul come ambasciatore il primo sottosegretario agli Esteri Vorontsov, evidenziando così quale importanza attribuisca alla soluzione della crisi afghana. La duplice notizia ha colto l'amministrazione Reagan di sorpresa: un alto esponente del dipartimento di Stato l'ha definita -un tentativo di sedurre i ribelli", e vi ha scorto "la prima indicazione che il Cremlino vuole cambiare il governo in Afganistan e formare una coalizione intorno al pc che mantenga il Paese nella sua sfera d'influenza». L'Urss non è il solo donatore del programma dell'Orni, ma è di gran lunga il maggiore. Gli Stati Uniti non hanno ancora stanziato una somma, ma hanno indicato che essa non supererà i 150 milioni di dollari, un quarto di quella sovietica. Il Giappone si è impegnato a versare 60 milioni di dollari, la Cee 24 milioni, la Germania 27 milioni, il Canada 18 milioni, l'Italia 15 milioni di dollari, 20 miliardi di lire, la Francia 12 milioni di dollari e così via (proporzionalmente, il contributo italiano è inferiore solo a quelli russo e canadese). Gli aiuti dell'Urss saranno però nella maggioranza in merci: l'elenco presentato all'Onu include medicinali, generi alimentari, materiale da costruzione. Secondo la diplomazia Usa, il piano sovietico prevederebbe la sostituzione di Najibullah con il primo ministro Sharq, assai più moderato, e l'invio a Kabul degli aiuti gestiti dall'Onu, in modo da costringere il segretrario generale de Cuellar a trattare col nuovo regime, conferendogli una certa legittimità. Selig Harrison della Camegie Endowment ha dichiarato che "la mossa è abile: l'Urss — ha spiegato — fa atto di contrizione e spera di pacificare i ribelli. Mandando merci, farà toccare con mano a tutti là sua buona volontà e modificherà la propria immagine». Nell'annunciare la partecipazione sovietica alla «Operazion Salam», ossia operazione pace come l'ha chiamata l'Onu, il rappresentante di Gorbaciov al Palazzo di vetro di New York, Belonogov, ha sottolineato che >gli aiuti riguardano tutte le regioni afghane». L'ambasciatore ha messo in rilievo che essi sono in aggiunta ai 700 milioni di dollari annui dati dall' Urss a Najibullah nell'ultimo biennio. L'Aga Khan, che coordina il programma dell'Orni, ha assicurato a sua volta che - la ricostruzione avrà luogo an¬ che nelle zone controllate dai ribelli'. Il principe ha precisato che l'Afghanistan avrà bisogno di 1-2 miliardi di dollari per riattivare la sua industria e agricoltura e le sue città. La Casa Bianca ha cercato di minimizzare l'effetto dell' iniziativa sovietica insistendo che non si tratta di 600 milioni di dollari: l'Urss, ha detto, ha tradotto i rubli in dollari al cambio ufficiale, che è quattro volte superiore al cambio reale, e quindi i suoi aiuti all'Afghanistan sono più modesti di quanto non sembri. Ha osservato altresì che gli Usa hanno dato in soli aiuti umanitari ai ribelli e ai rifugiati afghani oltre 100 milioni di dollari annui dall'inizio del conflitto (l'ammontare degli aiuti militari è protetto dal segreto di Stato). Attualmente, la Casa Bianca è paralizzata dalla decisione del Congresso di limitare 1' assistenza all'estero, e. c.

Persone citate: Aga Khan, Cuellar, Gorbaciov, Najibullah, Selig Harrison, Vorontsov