L'Istituto San Paolo si rafforza a Parigi

L'Istituto San Paolo si rafforza a Parigi Acquisito Fl% del Crédit Commercial de France L'Istituto San Paolo si rafforza a Parigi Nuovo passo dopo Banque Vernes e la partecipazione in Suez TORINO — Diventa sempre più importante l'asse industriale e finanziario tra Italia e Francia. Le alleanze e acquisizioni di imprese e banche d'Oltralpe si stanno facendo numerose: l'ultima è stata annunciata ieri. L'Istituto Bancario San Paolo di Torino è entrato a far parte dell'azionariato del Crédit Commercial de France con l'acquisizione di una quota di circa r 1 % del capitale. L'alleanza è stata sancita con un accordo in base al quale il presidente del San Paolo, Gianni Zandano, entra a far parte dell'«international advisor board» dell'istituto francese. In un comunicato la banca torinese afferma che l'acquisizione della quota nel Crédit Commercial «segna un ulteriore passo nella polìtica da tempo intrapresa dalla banca, volta al consolidamento di una molteplicità di alleanze nel settore creditiziofinanziario, ai più elevati livelli, sul mercato francese». ■Il San Paolo punta a diventare una banca europea — ha spiegato Alfonso Iozzo, capo del dipartimento affari estero—e la Francia è il primo sbocco naturale. Il nostro è un ingresso a tutto campo, abbiamo la Banque Vernes che è di una certa importanza, la filiale diretta oltre alla partecipazione nella Suez (lo scorso anno è stato acquisito infatti l'l,l% nella Compagnie Financiére de Suez) ed ora abbiamo fatto il passo nel Crédit Commercial, un istituto con cui collaboravamo già da tempo nel settore del leasing immobiliare. •Si tratta di un asse italofrancese non casuale — commenta Iozzo —, anche l'industria sta seguendo le stesse strade». La Francia in effetti è diventato il mercato in cui le società italiane hanno ac< quisito partecipazioni più numerose: De Benedetti ha la Cerus attraverso la quale detiene una quota ih Suez, ; ed ha pure partecipazioni im¬ portanti in Valeo e Saint Laurent. Cardini ha la Béghin Say e la Leisieur; senza contare gli interessi che ha la Fiat su quel mercato. I grandi della finanza e dell'industria italiana stanno cioè giocando la carta della Francia per assumere più peso in vista dell'Europa del '93. E' un asse trasversale importante, soprattutto considerando le difficoltà che oppone all'ingresso il mercato tedesco: in questo modo si ha un rafforzamento dell'«area latina» dell'Europa di domani Quanto al San Paolo, che è la banca di punta in Italia nell'uso dell'ecu, ha scelto come alleato il Crédit Commercial che è anch'esso leader europeo nello stesso settore. Non solo, ma l'alleanza potrà essere estesa ai prodotti finanziari, dando un forte appoggio alla filiale di Parigi del San Paolo. Si stabilirebbe con il Commercial soprattutto un'alleanza finanziaria, mentre con Suez si è cercata l'intesa con la banca d'affari. Il Crédit Commercial dovrebbe prestarsi bene agli obiettivi del San Paolo: ha in Francia una rete presente in 380 località, dispone di 12 mila dipendenti, mentre all'estero è attivo con cinquanta insediamenti. Dispone inoltre di una vasta rete di partecipazioni bancarie e finanzia rie in Francia, Svizzera, Ger mania, Lussemburgo, Gran Bretagna, Spagna, Hong Kong, Canada e Australia. "Stiamo creando una serie di sinergie con diversi gruppi — conclude Iozzo —, una rete di alleanze che ci permetta di essere una banca europea a pieno titolo». p.gio

Persone citate: Alfonso Iozzo, Cardini, De Benedetti, Gianni Zandano, Iozzo