Voto sul weekend in fabbrica di Pierangelo Sapegno

Voto sul weekend in fabbrica La Balilla chiede turni festivi per far fronte alle richieste di mercato Voto sul weekend in fabbrica A Parma duemila dipendenti dovrebbero lavorare dalle 21 della domenica alle 5 dèi lunedì - Il sindaca» to: la festa non si tocca - E la Uil rilancia: assumete part-time giovani disoccupati - L'azienda: un pressista di pasta non si inventa - Lunedì il referendum fra i lavoratori - «No comment» della Curia DAL NOSTRO INVIATO PARMA — La domenica è importante. Ci tiene la Boriila, che vuol richiamare i suoi dipendenti per un turno, uno solo, dalle 21 alle 5 di lunedì. : mattina. Offre soldi (tanti: dalle 150 alle 200 mila lire in più), promette nuovi posti di lavoro e grandi successi di mercato, ri sindacato prima è insorto — «La domenica non si tocca» — pòi s'è diviso. E i lavoratori? Risponderanno tutti insieme, lunedì, al consiglio di fabbrica. Giovanni Ballarmi, segretario generale della Camera del lavoro, giura di saperla già, la risposta: 'Diranno tutti di no. Discorso chiuso». Cgil, Cisl e UH, intanto, hanno subito buttato sui tavolo della trattativa otto ore di sciopero: 'Agitazioni articolate, per reparto e per turno», spiega Castellani, della Cisl. Dalla Balilla non muovono ciglio. E non mollano: 'Noisiamo molto determinati», ripete il direttore generale, Albino Canapini, il sindaco tace, il vescovo anche. Calisto Tanzi, il grande rivale, per ora sta alla finestra. Parma lascia fare. La battaglia è appena cominciata. Va avanti, in sordina, da un pezzo. Da luglio, quando cominciarono le trattative. Allora, il sindacato presentò la piattaforma in vari punti: salario, organizzazione del lavoro e quella che chiamano ^riduzione dei disagi», cioè meno lavoratori per il turno di sabato notte. Secondo appuntamento dopo le ferie, a metà settembre. Ed è l'azienda a presentare le sue proposte. Una in particolare: al Mulino Bianco si chiede di instaurare il 19° turno, proprio la domenica sera. Altro che ridurre 11 lavoro al sabato. L'obiettivo è di grande impegno: aumentare la produttività «per coprire le crescenti richieste del mercato», investire in nuovi settori; e soprattutto, far fronte alla concorrenza internazionale. La Nestlé ha rilevato la Buitoni, la Bsn Gervais Danone ha appena acquistato cinque piccoli pastifici e ora si è avvicinata alla Agnesi. Non che la Balilla sia debole. Anzi. Continui aumenti di fatturato e delle quote di mercato, un giro, d'affari stimabile in 1800 miliardi (più 10% rispetto all'anno scorso), io società controllate, 2 collegate, 18 stabilimenti, 4 mulini, un terzo del mercato nazionale della pasta, e la leadership anche in quello dei biscotti e dei prodotti da forno. E' un colosso, pure lei. La Barilla, poi, deve far fronte alle continue richieste: per riuscirci que¬ st'anno è stata costretta ad affidare commesse ad altre aziende. «Ecco perché chiediamo il lavoro alla domenica»', dice Canapini. La nuova organizzazione del lavoro riguarderebbe circa 2000 dipendenti e potrebbe comportare 100 nuove assunzioni, «per la sola area di Parma». Dal sindacato, però, è partito uh coro di no. Sergio Par•tesotti, segretario provinciale della Flai-Cgil, a nome di tutti: «Di domenica non si lavora. La nostra risposta è unitaria. Per certi aspètti condividiamo alcuni degli obiettivi che l'azienda si è data, ma il 19° turno non siamo disposti ad accettarlo». Risposta davvero unitaria? Non pare. Qualcuno, dalla Uil, ha azzardato: «Si potrebbero assumere con contratti part-time circa 200-250 lavoratori, ovviamente salvaguardando i diritti acquisiti con i precedenti contratti-. Ossia, estemi e giovani coprirebbero i turni di domenica e sabato notte: sarebbe soddisfatta l'azienda e pure i dipendenti che si rifiutano di trattare per la festività. ■Ma gli altri sindacati nicchiano, o respingono anche questa ipotesi. La Cisl aspetta a rispondere ('Stasera, dopo il dibattito interno»). La Cgil, invece, ribatte da Roma: 'I contratti weekend introducono comunque il principio strutturale del lavoro domenicale, scaricano ambiguamente il costo dell'operazione tra i giovani, spaccano i lavoratori e sono anche di difficile applicazione». E Balla rini: "E' una proposta che non sta né in cielo né in terra, pone problemi di ordine etico e poi non credo che Barilla possa lasciare in mano i suoi impianti solo a esterni». Verissimo. Canapini spiega che 'può essere fattibile, purché ci sia una parte di lavoratori interni che integrano i giovani, soprattutto per quel che riguarda le professionalità più alte. 1 nuovi possono essere utilizzati nel reparto confezionamento; ma un pressista per la pasta, ad esempio, non lo si inventa in un giorno». Dall'azienda, dunque, alla proposta Uil esce un sì condizionato: «Non ci piace, non ne siamo affatto entusiasti, pone grandi problemi di carattere organizzativo, quasi tutti i capireparto sono contrari; però, per noi, è troppo importante il turno alla domenica». Così, si ritorna da capo, il sindacato aspetta di sentire i lavoratori. Lunedì sarà il giorno più lungo. Gianni Franchi, della segreteria pro¬ vinciale Cgil, ricorda che «i dipendenti della Boriila hanno una tradizione di lotta che li ha portati una ventina d'anni fa a ridurre l'utilizzo degli impianti da sette a sei giorni. Allora fu una conquista». E oggi? Oggi, giura Canapini, 1 tempi sono cambiati, «non ci sono più certe barriere ideologiche». In fondo, è vero. Parma adesso sta alla finestra, ancora incèrta da che parte mettersi a parteggiare. Eppure qualche segnale arriva. Dice Elvio Ubaldi, vicesindaco: 'Noi nel merito non entriamo. Però io ritengo che un'azienda come la Boriila debba trovare tutte le colla-borazioni possibili con la duttilità e la flessibilità necessarie in questi casi». E.la Chiesa? Altrove e in altre occasioni era sempre intervenuta, sempre dalla stessa parte: a Vicenza contro Pietro Marzotto, a Bergamo è a Ravenna contro altre impre se che volevano aprire 1 can celli anche la domenica. Qui, dalla Curia, escono solo mezze parole: «Non c'è opposizione specifica. In passato, si è fatto solo presente che non deve essere una regola. E poi ci sono certi servizi che lavo■ rana pure i giorni festivi, senza scandalo di nessuno». Pierangelo Sapegno

Luoghi citati: Bergamo, Parma, Ravenna, Roma, Vicenza