Le «Olimpiadi» del bridge a Venezia scoprono la Cina

Le «Olimpiadi» del bridge a Venezia scoprono la Cina Per la prima volta alle gare una squadra di Pechino Le «Olimpiadi» del bridge a Venezia scoprono la Cina L'Italia sui tavoli verdi dopo 13 anni: si era ritirata perché troppo forte UAL MOSTRO INVIATO j VENEZIA prime Olimpiadi del bridge si di-i sputarono a Torino nel I960. Erano gli anni in cui la squadra italiana,'il mitico «Blue team», coglieva allori a destra è a manca. In quell'occasione vinsero i francesi ; ma l'impareggiabile squadra azzurra si rifece in seguito, vincendo ben cinque titoli olimpici Al quali bisogna aggiungere 13 titoli mondiali.e. 17 europei- un record in assoluto, conquistato in un breve lasso di tempo, dal 1957 al 1975. Poi i nòstri campióni stanchi privi di motivazioni decisero di ritirarsi imbattuti. E il vento mutò direzione, i nuovi non sono riusciti a ricreare quello - ' spirito di squadra che aveva fatto del «Blue team» una formazione perfetta, la fiducia reciproca, la disciplina Anche se nel nostro Paese i bravi' giocatori non mancano: nel 1983 un tecnico inglése, Martin Hofftnan, affermava che!migliori otto giocatori del monde si trovano in Italia Ma il bridge è un gioco di Squadra e, sempre per Hofftnan, le 25 coppie più forti del mondo sono in Polonia, le 200 più valide negli Usa A queste Olimpiadi veneziane gli' azzurri si presentano agguerriti ma la prima giornata è stata deludente: abbiamo perso (25 a 3) con la Danimarca, migliorando poi con la vittoria (16 a 14) con l'India. Molto meglio ha fatto ia squadra delle signore, che' ha liquidato Turchia e Malaysia onorando il ruolo che vede la formazioneitaliana favorita, con Usa, Gran'Breta-: gna e Francia. A Venezia sono presenti 95 squadre (56 maschili e 39 femminili) con 657 giocatori in rappresentanza di 58 Paesi fra cui per la prima volta la Cina dove il bridge è materia obbligatoria nelle scuole elementari I detentori del titolo olimpico sono i polacchi ma i favori del pronostico vanno agli Usa, seguiti da Polonia Svezia Gran Bretagna Francia Olanda, Austria e Danimarca Per due settimane Venezia sarà, dunque, la capitale mondiale del bridge. Le partite si giocano nelle sale del Casinò al Lido, dove sono ammessi soltanto i giocatori, nel Palazzo del Cinema sono stati installati! «bridge-rama», due grandi schermi luminosi su cui vengono riprodotte le smazzate, per permettere agli appassionati di seguire le fasi dèi gioco. L'andamento delle partite viene spiegato da alcuni esperti capitanati dall'attore Omar Sharif, che si avvale della collaborazione di famosi campioni: l'italiano Giorgio Belladonna numero uno delle classifiche di tutti i tempi, degli americani Edgar Kaplan e Billy Elsemberg e del segretario dèlia Federazione bridge, Dino Mazza. Sono oltre 400 milioni nel mondo i praticanti di questo giocò: «In Italia, gli associati atta federazione song oltre 17 mila, ma un recente sondaggio ha accertato che gli appassionati sono circa due milioni», diceMaz?a. Uri'giòco per gentiluomini, un gioco di intelligenza e non di azzardo!. Governato da regole ferree: i giocatori non possono parlare, né scambiarsi cenni d'intesa. E' permesso soltanto l'uso di quindici parole, legate alle carte e al tipo di giocò che si intende fare, un sistema licitativo e di sedazioni al quale i giocatori devono attenersi. All'epoca dei trionfi.del «Blue team» gli americani inviperiti sostenevano che i nostri giocatori si scambiavano dei segnali ammiccavano, usavano toni di voce particolari, accendevano le sigarette in un certo modo per scambiarsi informazioni Per questo fu reso obbligatorio il sipario di plastica verde, in diagonale,' sul tavolo, in maniera che nessun giocatore durante la dichiarazione può vedere il compagno per. captare qualche ammiccamento, qualche impercettibile segnale. Per un certo periodo è stato imposto anche ■ il «bidding-b •?-•: in fase di dichiarazione il giocatore non parla (per impedire che una certa inflessione della voce possa fornire qualche indicazione al compagno) ma si limita a passare al giudice un foglietto con la sua dichiarazione. Questo sistema si è rivelato un perditempo Inutile e non viene più usato. Dicono gli amatori che queste limitazioni questi accorgimenti finiscono con lo svilire la bellezza di una partita giocata fra gentiluomini Francesco Foriiari

Persone citate: Billy Elsemberg, Dino Mazza, Edgar Kaplan, Giorgio Belladonna, Martin Hofftnan, Omar Sharif