Alto Adige, impronte sul tritolo di Giuliano Marchesini

Alto Adige, impronte sui tritolo Si cerca dì risalire ai terroristi dalla carica inesplosa sui binari Alto Adige, impronte sui tritolo I magistrati: «Inadeguati i mezzi per combattere gli estremisti» - Individuato un traliccio (nella zona di Plaus) danneggiato venti giorni fa DAL NOSTRO INVIATO BOLZANO — C'è un altro attentato da mettere nel conto del terrorismo altoatesino: risale a 20 giorni fa, e lo si è scoperto soltanto l'altra sera, nel mezzo delle indagini sull'attacco alla ferrovia del Brennero tra Bressanone e Vama. I dinamitardi avevano collocato cariche alla base di un traliccio dell'alta tensione nella zona di Plaus, sulla montagna in Val Venosta: nell'esplosione la struttura si è soltanto piegata. n «botto» udito dalla gente che abita a qualche chilometro di distanza, l'allarme e le ricerche. Ma non si era riusciti a localizzare il traliccio preso di mira dai terroristi. Durante le perlustrazioni, si erano comunque trovati sei chili di esplosivo in una casa di agricoltori su un'altura: due giovani arrestati per la detenzione di quel •.materiale, ma pare che Onora non vi siano elementi concreti per un collegamento con 1 recenti attentati. Altri due chiù di tritolo e 400 detonatori li hanno trovati gli uomini della Digos in un anfratto in Val d'Isarco. poco lontano da Bressanone. Intanto, l'attenzione degli in¬ quirenti è rivolta in particolare a quel quantitativo di esplosivo al plastico che formava la seconda carica, rimasta inesplosa, collocata dai terroristi alla base di uno dei piloni della linea di alimentazione della ferrovia poco distante da Varna. Su quell'esplosivo sono rimaste alcune impronte: c'è un filo di speranza che conducano agli attentatori. Gente che è piombata nella zona di Bressanone a compiere una delle azioni più inquietanti di quest'ultima ondata terroristica. Un «alzare il tiro», nel programma preparato nei giorni scorsi dal gruppo di dinamitardi, che porta una quantità di turbamenti all'Alto Adige all'aprirsi della campagna elettorale per le amministrative. L'attentato di giovedì alla linea ferroviaria del Brennero, compiuto tra i binari e il cavalcavia del nastro autostradale, ha messo i brividi. Vincenzo Luzi, sostituto procuratore della Repubblica a Bolzano, dice: «Io non credo che quelli che hanno agito tra Bressanone e Varna avessero il proposito di uccidere. Penso che la loro intenzione fosse quella di far cadere la linea di alimentazione della ferrovia. Ma non bisogna escludere, in questi casi, il cosiddetto dolo eventuale. Insomma, è come se quei terroristi si fossero detti: nói mettiamo le bombe, e se pai ci sarà qualche vittima accetteremo anche questo». n rischio della tragedia, dunque, inserito nei piani dei dinamitardi protagonisti di attacchi come quello di due giorni fa alla ferrovia del Brennero. Vincenzo Luzi, che da tempo si occupa di terrorismo in Alto Adige («ma soltanto due processi in sette anni»), rammenta che in altri recenti attentati il livello di pericolosità è stato alto. •Pensiamo alla bomba contro la sede della Rai di Bolzano, alle cariche esplose lungo la lineaferroviaria nel tratto da Egna a Ora, allo scoppio che ha squarciato la condotta forzata della centrale dell'Enel a Lana». I terroristi, aggiunge il magistrato, devono aver tra l'altro notevolmente «affinato» la tecnica dell'impiego del materiale esplosivo. E per quanto riguarda le difficoltà in cui si dibattono gli inquirenti nella lotta contro le centrali dell'estremismo, Luzi allarga le braccia: «Qui i mezzi di cui disponiamo non sono adeguati». Anche il capitano Mauro Valentini, che comanda la compagnia' carabinieri di Bolzano, ritiene chei'intento dei dinamitardi entrati in azione lungo la ferrovia del Brennero presso Bressanone fosse quello di provocare l'Interruzione dell'alimentazione elettrica. Panico e rischio, per tanti abitanti dell'Alto Adige. Una risposta a chi porta queste ondate di violenza è venuta ieri dagli studenti di lingua italiana e tedesca delle scuole superiori di Bressanone: alcune centinaia di ragazzi hanno preso parte ad una manifestazione unitaria contro il terrorismo, per la pacifica convivenza. Insieme con loro erano anche molti insegnanti. Peccato che su quel corteo rimanga l'ombra di un intervento del preside del liceo scientifico di lingua tedesca, Michl Thomaseth, che ha detto: «Pur condividendo le ragioni della manifestazione, data l'attuale normativa non posso non considerare assenti ingiustificati gli alunni». Giuliano Marchesini

Persone citate: Luzi, Mauro Valentini, Michl Thomaseth, Vincenzo Luzi