Pinochet di Mimmo Candito

Pinochet Pinochet fari che fendevano l'oscurità, mentre Santiago tornava nuovamente al buio per un altro attentato alle centrali dell'energia elettrica. Ancora non c'erano morti, ma c'erano paura e sangue. E poi sono arrivati anche i morti. Uno in centro, un ragazzo di 14 anni Luis Silva, che aveva il volto coperto da un passamontagna ed è stato ferito alla testa dal colpo di pistola di uno sconosciuto; un altro, in una población dell'estrema periferia, un giovanotto di 28 anni Carlos Morales, che è stato abbattutto dal tiro dei carabinetot, 'perché stava aggredendo in modo molto pericoloso». I leader dell'opposizione si erano illusi che la tranquillità della notte del voto avesse esaurito ogni stogo popolare, e, timorosi di una provocazione incontrollabile e del rischio di urtare la suscettibilità dei militari stavano studiando di rinviare a oggi, cioè a ben tre giorni dopo il voto, una festa di celebrazione. Ma i ragazzi la gente, uomini e donne perfino con i bimbi al collo, hanno preso d'assalto le strade scavalcando ogni tatticismo dei loro leader, ancora una volta questa classe politica sempre indecisa, troppo divisa, incurabilmente legata alle pratiche di un potere peraltro ancora lontano, mostrava di aver capito ben poco dei contenuti e dei signàcati di quel No. I carabineros, rispondendo evidentemente a un ordine, accettavano senza reagire ogni tipo di spinta, di provocazione, decine e decine di pietre che venivano scagliate loro addosso. Veniva annunciato che la manifestazione del Fronte del No era anticipata a ieri, ma non bastava; arrivava affrettatamente il povero Alejandro Hales, capelli bianchi e affanno nella voce, una delle personalità più rispettate del Paese, e dall'altoparlante di una camionetta invitava alla calma e a invertire la marcia d'assalto alla Moneda. Si beccava una valanga di fischi tentava coraggiosamente di incunearsi nella folla ma ne veniva subito inghiottito, e la folla si scatenava. Cominciava allora il carosello, con decine di feriti e il centro di Santiago che fino a tutta notte appariva tagliato dagli idranti, dalle bombe lacrimogene, dalle fughe improvvise nel buio. Abbiamo raccontato questi incidenti dell'altra notte per due ragioni. Una è legata alla differenza di fuso orario, che sfalsa nel tempo queste cronache e rende purtroppo verosimile una possibile ripetizione di quella battaglia anche ieri notte (l'alba di oggi in Italia), nelle strade della capitale. L'altra ragione vuole sottolineare il comportamento fin troppo paziente e tollerante dei carabineros: questa inusuale capacità di sopportazione conferma che c'è un ordine del generale Stange di evitare fino all'impossibile ogni incidente, e riemerge perciò una frattura, o quanto meno una divaricazione nella Giunta, con Matthei e Stange che hanno scelto un ruolo più moderato, forse anche possibilista, rispetto a Merino. Non sono ancora divisioni pubbliche, ma è uno spazio sul quale l'opposizione può tentare d'intervenire, consapevole comunque che ogni serio incidente cambia il terreno del confronto. E il ministro degli Interni dopo che Pinochet aveva respinto le dimissioni del governo per ribadire l'intransigenza delle sue scelte, dichiarava ieri di essere disponibile a 'trattare con chiunque». Ma l'opposizione ormai chiede un solo interlocutore: le forze armate. La stessa opposizione, però, comincia a mostrare le prime divisioni: e se i democristiani si mostrano sempre cauti, pazienti, senza alcuna intenzione di accelerare i tempi del processo costituzionale, i socialisti di Nunez, il partito di Lagos, le forze sociali dell'Acuso, il partito umanista, molte associazioni professionali, e tutta l'estrema sinistra, dicevano ieri che Pinochet non può far finta che non sia accaduto nulla, e che bisogna fissare subito tempi molto stretti per il pas¬ saggio alla democrazia. E' cominciato un aspro braccio di ferro, e nessuno dei due contendenti è molto compatto; se non ci sarà un assalto della gente alla Moneda, la contesa è destinata a durare per lungo tempo. Mimmo Candito Algeri. Le carcasse di auto date alle fiamme dai dimostranti

Persone citate: Alejandro Hales, Carlos Morales, Luis Silva, Merino, Nunez, Pinochet, Stange

Luoghi citati: Italia, Lagos, Santiago