Dietro il «caso alluminio» la lunga guerra dell'Efim di Eugenio Palmieri

Dietro il «caso alluminio» la lunga guerra dell'Efim Scontro Fracanzani-Valiani sulla riorganizzazione del settore Dietro il «caso alluminio» la lunga guerra dell'Efim In ballo le nomine alla Mcs e all'Alumìnia - Intanto migliorano i conti: perdite ridotte a 30 miliardi ROMALa pace non c'è mai stata e l'armistizio di questi giorni assomiglia molto alla quiete prima della tempesta. Tra il ministro delle Partecipazioni Statali, Pracanzani, e Rolando Vallarli è assai probabile che il conflitto riesploda virulento dopo il nutrito scambio epistolare degli ultimi mesi. L'Eflm, il brutto anatroccolo delle Partecipazioni Statali, è infatti di nuovo al centro delle polemiche. Un «caso» che riassume in sé 1 difetti di un sistema per il quale il Consiglio di gabinetto dovrebbe stabilire regole generali: dirigenti che sono più amici degli amici piuttosto che manager veri, le ingerenze lottizzatone del mondo politico. Il ministro Fracanzani, che mercoledì dovrà fare il punto su Iri, Eni ed Efim alla commissione Bilancio della Camera (i comunisti lo sollecitano a riferire anche sul «polo» chimico), ha sospeso il piano riorganizzativo messo a punto dall'ente e che riguarda essenzialmente il settore dell'alluminio. Motivo: non corrisponde al piano presentato al Cipi nell'82 e aggiornato nell'85. Mercoledì il comitato di presidenza dell'Efim ha discusso la questione ma non ha fatto marcia indietro: l'alluminio, per l'organizzazione più razionale, deve far capo interamente alla Mcs e non all'Aluminia come previsto anni fa. Per non ali- mentare le polemiche, proprio in vista del prossimo vertice del governo nella cui agenda la questione Efim occuperà uno dei primi posti, si è affidato il carteggio all'ufficio legale dell'ente. Facendo anche leva su una dichiarazione della Corte dei conti che ha stabilito che il limite dell'intervento ministeriale non può incidere sull'autonomìa organizzativa e gestionale dell'ente. L'Efim è oggi una diarchia che fa capo a democristiani e socialisti e Rolando Valiani, un tecnico designato dai socialdemocratici, in due anni ha dovuto mediare tra fazioni e correnti, peraltro rimettendo in sesto i conti di un gruppo al quale i governi avevano assegnato in passato il ruolo di cronica™ industriale: a fine '88 le perdite del gruppo scenderanno da 106 a 30 miliardi per raggiungere il sostanziale equilibrio nell'89, un anno in ritardo rispetto alle previsioni del piano. Nel frattempo però l'alluminio di Stato non è più soltanto la semplice e onerosa trasfor¬ mazione della bauxite ma anche la produzione di profilati e di pellicole ad alto valore aggiunto. Valiani non sembra neppure preoccupato delle voci di un commissariamento dell'ente. Una eventualità prevista solo in caso di irregolarità. Ma è stato proprio il presidente deìl'Efim a denunciare alla magistratura operazioni poco chiare per cui sono già in carcere alcune persone mentre il ciclone minaccia di coinvolgere lo stesso presidente della Mcs, Ferdinando Palazzo. Allora perché tanto rumore in questi giorni? Organizzare l'alluminio nella Mcs o nell'Aluminia spetta o no all'autonomia dell'ente? Occorre notare che l'Mcs è guidata da Corrado Innocenti, legato al vicepresidente del Consiglio De Mlchelis, e da Cali aioli, un ingegnere che rappresenta la continuità, mentre l'Aluminia ha i punti forti nel presidente Carlini, un manager esperto del settore, e nel vicepresidente Benito Cazora, ex assessore al Comune di Roma e già deputato nelle file scudocrociate. E la scelta dell'Mcs o dell'Aluminia potrebbe nascondere un conflitto politico che il vertice deìl'Efim pensava di aver superato. E' stato questo a provocare reazioni fuori delle stanze deìl'Efim? Nessuno lo può affermare. Eugenio Palmieri

Persone citate: Benito Cazora, Carlini, Corrado Innocenti, Fracanzani, Rolando Valiani, Rolando Vallarli, Valiani

Luoghi citati: Comune Di Roma