SUSSURRI E GRIDA di Guido Ceronetti

Una casa sulle Alpi SUSSURRI E GRIDA Una casa sulle Alpi Sarò obbligato, ancora, a fare dei traslochi? Uno, almeno, me lo augurerei, purché non affrettato, e con risultato da non pentirsene. Sono fortunato: vivo del mio lavoro soltanto, ma il mio lavo-, ro non è inchiodato a nessun luogo, mi segue come una bestia-fedele; in ogni.momento posso partire. Anche da questo mondò:, il poco'che era da fare è fatto. In un mondo strapieno, ci vuole una certa moderazione nell'invecchiare. Largo ai cretini, hanno ormai ereditato la terra, ma in quali condizioni! Questo articolo ha due scopi: uno più generale, altrimenti non potrei chiedere l'ospitalità • di un grande quotidiano: dire la difficoltà di trovare casa, per chi sia un poco schizzinoso e abbia delle ripugnanze topografiche e delle incompatibilità etniche; l'altro, particolare, gettare uno strumento esplorativo, tanta gente mi scrive, potrebbe uscirne l'idea di un luogo, se non addirittura la proposta di una casa. Abitare è profondo e mutare il luogo dell'abitazione è pauroso. La superficialità del carattere nomade è forse dovuta all'assenza di un luogo delimitato: la frontiera americana, il carro zingaro non hanno fatto germogliare pensatori. Ma trovi tutto occupato, e tutto fuori dei limiti di una spesa ragionevole, e tutto brutto e tutto miasmatico. Potrei anteporre a questa frase drastichina un «quasi», se non Io sentissi ipocrita, una concessione agli ottimisti, gente che non sopporto, che insulta la catastrofe permanente che siamo, che non può capire la realtà in cui terribilmente vive. Quando si dice «quasi» lo si è già esclu so, il «quasi» è puro pro-forma. Ci sono tuttavia dei «quasi» formidabili, quando la parola è data ai poeti: ne conosco di Lucrezio e di Rimbaud, ma il mio scopo non è ora di divagare sui quasi. Ho già quasi terminato l'articolo. In un certo senso, l'ho terminato, perché Tesserti zialè è ormai detto.' Le' Alpi fanno parte 'dell'essenziale. Dalle Marittime alle Giulie: entro quest'arco non è impossibile l'abitare, perché una buona parte dell'arco è escluso dall'abitabilità umana normale: io mi fermerei tra i novecento e i milletrecento metri, poco più poco meno. Il brutto 6 arrivato anche ai tremila, ma non lo vedrò mai: quello dei fondovallc non lo vedrei che di passaggio. G sarà uno sperone, dove sia abbarbicata .gente «buona»? La difficoltà, per chi cerca casa, è anche questa: di ritrovarsi, come in un club per Soli Soci, tra gente «veramente buona», fornita <ii senso sociale ad oltranza, bisognosa di rendere servizio, orripilata all'idea di dare disturbo ad altri viventi. Forse è più facile trovarla vicino all'Himalaya, ma la sceltahimalayana sarebbe per me la definitiva, dovrei eliminare infiniti attaccamenti superflui. In fondo, adesso, vorrei soltanto traslocare libri, carte, e un residuo tenace, non domato, di libertà mentale, di giudizio indipendente, lontano dalle città, barili'-d'auto-sott'olio-dirumori, dove si patisce l'incessante spettacolo dello stravolgimento facciale, specchio di un'infinita sottomissione, e lontano anche dalla menzogna di una campagna che stenta a conservare perfino il nome (fasci, cinture, aree, spazi verdi, zone ecc. glielo contendono), specialmente nella Padania, attraversata da un fiume ridotto a tale che susciterebbe il pianto di Dracula, che farebbe scorrere lacrime ad un nuovo Alboino.. • • .... : , • • Un luogo dove fossero case, una chiesa, un ufficio postale, e pochi giovani. I vecchi hanno meno forza per nuocere, lampi d'intesa sono possibili, la televisione li occupa più della moto, come surrogato di paternostro, e poi se ne vanno, silenziosamente; gli si può anche fare del bene. La gioventù, se di sesso femminile, resta, dappertutto, più digeribile: l'utero è meno sfasciabile, dal martello del rock, di un cervello maschile. E' vero che nascono tutti da un uovo che ha patito una misteriosa, una non calcolabile pressione deformante. Biologi come Jean Rostand lo presenti vano: l'ambiente agisce sull'uovo, l'uovo sull'ambiente. Tuttavia, salvo le numerose frange di disfacimento comune all'interno e ai margini delle città, la presenza femminile è più rassicurante: per lo più sono vittime, le donne, patiscono brutalità e stupidità senza poter reagire. Ma nell'oziosità, nella - disoccupazione mentale dei maschi non leggi che il crìmine virtuale, il germe omicida. Evidentemente non sono i «posti di lavoro» che possano riempire certi terrificanti vuoti. Un luogo dove la droga non avesse interesse ad arrampicarsi né il turismo ad issare la sua bandiera di corruzione... Purtroppo se l'unica sua virtù fosse il pulito, un tale Luogo sarebbe un punto d'attrazione per gli elicotteri-spia del male, e starebbe vivendo i suoi ultimi giorni di tregua e di pace. Già; anche questo: nulla è più lasciato in pace, e nulla vuole esserlo... Una casa che non fosse un appartamento in un condominio non l'ho mai avuta. Sessantanni di condominii possono fare una sazietà. Ville e villini isolati alla larga: tessuto di case, una forma vivente, un nido ma non di vipere, ombra di un campanile però con ripide pareti incombenti, da cui scendano acque. Mi è venuto l'orrore, la fobia della siccità, vivendo in una zona aridissima, dove tirano al bersaglio le pistole arrabbiate del Bello Stabile, gioia di anime che Eraclito avrebbe qualificato di «non umide». Ahimè, non potrei vivere senza «collegamenti». Non tornerei volentieri in Piemon te, dopo trenta e più anni di as senza, e accetto di restare entro i confini italiani purché non troppo lontano dalle dogane svizzere. I Grigioni non mi dispiacerebbero, ma con lavoro pagato in lire c'è poco da scherzare; essere una marmotta protetta costa caro. La Valtellina è simpatica, nonostante qualche cima che crolla, ogni tanto, ma il ' turismo e l'urbanizzazione non danno tregua1. Tre o quattro ore di viaggio da Torino o dà Milano 'mi1 sarebbero accettabili, dal momento che ora ne impiego troppe di più. Orti, vicini, tenuti da qualche animale in estinzione, per non dover comprare pompelmi e avocadi, patate Cee, cipolle al Roger, assolutamente indispensabili Macellerie, non ce ne fossero benedirei, ma devo pur convi vere con la necrofagia, e tollero qualsiasi insegna. Sulla mappa di Utopia, questo luogo certamente c'è. Le case anche, a poco prezzo... Vi cino alle Alpi o nelle valli non so. Verso il messaggio nella bottiglia. Guido Ceronetti

Persone citate: Jean Rostand, Rimbaud

Luoghi citati: Milano, Torino