Un ritratto a due facce

Un ritratto a due facce Presentato à Milano il libro di Frieditian su Agnelli Un ritratto a due facce MILANO — La radiografia di un gruppo moderno in una società economicamente arretrata, una storia del capitalismo italiano fatta attraverso la famiglia Agnelli, una provocazione ai politici perché risolvano le contraddizioni che oggi ci sono nel sistema Italia: questi, in sintesi, i giudizi di Gianni De Micheli*, Luigi Spaventa e Guido Rossi sul libro -Tutto in famiglia' del corrispondente da Milano del «Financial rime*», Alan Friedman, presentato ieri alla Permanente di via Turati Assente Romano Prodi, che in un primo tempo aveva dato la sua adesione. Tutti e tre 1 relatori hanno sottolineato la sorpresa nel trovarsi di fronte ad un libro a due facce: nella prima parte la storia personale e familiare, nella seconda una descrizione più attenta delle vicende economiche del pianeta Fiat 'Trovo disinteresse per le vicende personali — ha detto Spaventa —. La storia dal buco della serratura è poco interessante'. Secondo Friedman, 11 potere della Fiat pervade tutto, ma se è vero che il peso del gruppo nell'economia italiana è notevole, ha sottolineato De Micheli*, non è vero che «non si muova foglia che Fiat non voglio ed ha fatto l'esemplo del caso Telit. Spaventa ha notato come alcune ricostruzioni sono poco •convincenti-, mentre per altri episodi ha dato atto all'autore di essersi ben documentato. C'è poi un altro problema, ha notato: la classe politica odia e ama la Fiat nello stesso tempo e si è chiesto perché senza trovare una risposta. Secondo De Michelis, in Europa il capitalismo è storia di grandi famiglie. In Italia, in particolare, lo sviluppo economico è partito tardi rispetto ad altre realtà e i grandi gruppi hanno avuto un peso che altrove non hanno esercitato e un contributo positivo l'hanno dato, ha osservato il vicepresidente del Consiglio. Semmai il problema è che fare domani, come allargare la base industriale del Paese ed arrivare a nuovi protagonisti Anche per Guido Rossi il libro è una sfida: dalla descrizione del sistema Italia che ne esce, viene evidenziata la necessità di una modernizzazione e Rossi ha accusato l'imprenditoria italiana di non volere passi avanti per timore di perdere il peso che oggi ha acquisito. Nello stesso tempo ha però ammesso che solo a livello di grandi gruppi italiani è stata acquisita la dimensione sociale dell'Impresa che è tipica delle nazioni europee più evolute. Insomma, anche per Rossi, dal libro di Friedman emerge l'esigenza di modernizzazione della società italiana: il difetto non sta nella Fiat, ha affermato, ma nella cultura che la circonda, nella difficoltà a diventare un Paese al passo con gli altri. p.gio.

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