II Discovery atterra tra gli applausi di Giancarlo Masini

II Discovery atterra tra gli applausi Anche Bush tra i cinquecentomila spettatori alla base di Edwards in California II Discovery atterra tra gli applausi Gli astronauti sono in ottima forma - Provati i nuovi dispositivi che in futuro consentiranno di prendere terra a Cape Canaveral, risparmiando un milione di dollari a missione - Il prossimo volo sarà «militare» NOSTRO SERVIZIO BASE DI EDWARDS (California) — Due secchi colpi di cannone alle 9,35 di ieri mattina (secondo il fuso orario della California, in Italia erano le 17,35), esplosi in un punto lontano del cielo sopra il deserto del Mojove hanno annunciato che il Discovery stava tornando a casa, puntualissimo. I due tuoni erano i «bang» che segnavano nell'aria il passaggio della navetta dalla velocità supersonica a quella subsonica. Dalle 500 mila persone che da giorni in attesa intorno alla base militare di Edwards, lungo i bordi del lago asciutto Rogers, dov'è disegnata la pista di atterraggio delle navette spaziali, si sono levate grida e applausi, in un impeto di entusiasmo che è diventato incontenibile, quando due minuti e otto secondi dopo, il Discovery ha toccato terra. I suoi carrelli hanno provocato una coda lunghissima di nuvolette di sabbia, poi la navetta si è fermata nel punto esatto davanti alle telecamere poste a distanza di sicurezza di tre miglia. II dato, per molti inatteso, di questa missione è la intensa partecipazione del pubblico. Oli americani hanno capito che al successo del Discovery era affidato non soltanto il ritorno dell'America sulla strada della conquista spaziale ma soprattutto il ritomo della fiducia di essere ancora capace di aspirare a grandi imprese. Se ne è reso conto il vicepresidente Bush che ha voluto essere il primo a stringere la mano agli astronauti. Quando l'equipaggio del Discovery è uscito all'esterno, dopo i regolari controlli, ha sventolato una grossa bandiera a stelle e strisce. Bush ha poi fatto un giro intorno allo Shuttle mentre il comandante gli spiegava il funzionamento dei vari apparati. Le condizioni di salute degli uomini del Discovery sono eccellenti. Dopo il check-up medico hanno fatto colazione con i loro familiari e con il vicepresidente. La giornata conclusiva per il Discovery èra iniziata molto presto. La sveglia era stata data agli astronauti dalla sala di controllo di Houston al suono di una popolare canzone dei «Beach boys». Con 1 controllori di vólo a terra gli astronauti hanno scambiato battute scherzose sulle misure di sicurezza previste dalla Nasa. Prima di lasciare l'orbita gli uomini dello Shuttle hanno dovuto indossare la pesante tuta spaziale arancione che avrebbe consentito un salvataggio in extremis in caso di un'emergenza all'ultimo momento. Prima di concludere la loro ultima orbita, la 64", mentre Hauck e il pilota Covey ave vano l'incarico di dare un ultimo controllo alla strumen tazione di volo, gli specialisti della missione, Lo unge, Nel son e Hilmers hanno provveduto alla chiusura dei grandi portelloni che coprono le capaci stive della navetta. Alle 16,35, ora italiana, il Discovery ha cambiato assetto di volo. Un istante dopo sono stati accesi i razzi di frenata e l'astronave ha cominciato a perdere quota. Scesa a 110 chilometri da terra il Discovery, incontrando gli strati alti dell'atmosfera, è rimasta isolata da ogni contatto. Il previsto «black out» è durato 13 minuti. Quando il contatto radio è stato rista¬ bilito lo Shuttle era sceso ormai a 37 chilometri. "Tutto va bene ha detto il comandante dell'astronave parlando con Houston, n Discovery si trovava sopra l'Oceano Pacifico, a ottomila chilometri di distanza dalla pista di atterraggio. Proseguendo 11 suo arco di discesa la navetta è entrata nel cielo americano sopra un punto della costa californiana fra Santa Barbai ra e Los Angeles. L'astronave era, , ancora troppo .alta perché potesse essere vista da terra. Nell'ultimo tratto di volo l'equipaggio doveva collaudare una delle modifiche apportate alle navette: nuovi sistemi di virate e di freno che consentiranno, in futuro, il rientro a terra non più nella base californiana ma nello spazioporto di partenza di Cape Canaveral. Ciò significherà un risparmio di un milione di dollari, in quanto dalla California la navetta, dopo essere stata completamente disattivata, deve essere trasferita alla base della Florida su un Jumbo. Finora soltanto cinque delle 24 missioni precedenti il disastro del Challenger si erano concluse al Kennedy Space Center con vari problemi. Il rinforzo al carrello di atterraggio e più. sofisticati equalizzatori di pressione che il Discovery ha puntualmente collaudato, dovrebbe consentire di raggiungere lo scopo. Il prossimo appuntamento americano per il cosmo è fissato fra sei settimane. A metà novembre prenderà il volo lo Space Shuttle Atlantis. Avrà a bordo un carico militare, la cui natura non è stata precisata: si parla di un perfezionatissimo satellitespia. Giancarlo Masini

Persone citate: Bush, Cape, Hauck, Houston, Kennedy Space, Rogers, Space

Luoghi citati: America, California, Florida, Houston, Italia, Los Angeles