L'ultima mossa di Gorbaciov di Emanuele Novazio

L'ultima mossa di Gorbaciov Il Presidente rivoluziona il vertice della Repubblica federativa russa L'ultima mossa di Gorbaciov In 4 giorni il Segretario generale ha completato la manovra di rinnovamento - Serghei Krusciov: le stesse idee costarono il posto a mio padre DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — L'ultimo aitò è durato soltanto venti minuti. Dopo: 11 terremoto del plenum di venerdì e del Soviet supremo di sabato, ieri Gorbaciov ha cambiato anche il vertice della Repubblica federativa russa, la principale delle quindici in cui è divisa l'Unione Sovietica. I deputati russi, convocati in seduta straordinaria, hanno nominato Presidente del loro Soviet supremo Vitali Vorotnikov, 62 anni, membro dell'ufficio politico ed ex primo miiastro della stessa Repubblica. Sostituisce Vladimir Orlov, 67 anni, rappresentante C' tlr correnti conservatrici che va in pensione «per ragioni di sa>»te». Nuovo primo ministro, ai posto di Vorotnikov, è Vladimir Vlasov, 56 anni. gì?, ministro degli Interni e fresco di nomina nel Politbjuro. Un rivolgimento modesto, rispetto a quelli di maggior consistenza e smalto dello scorso weekend. Ma significativo, nella nuova strategia d'attacco di Michail Gorbaciov. Perché mostra una cosa, intanto: tutti i nuovi membri del Politbjuro, nominati al plenum di venerdì, hanno anche un incarico altrove. Da Alexandre Beriukova, diventata vice primo ministro dell'Urss, a Vadim Medvedev, scelto come responsabile dell'ideologia; da Anatoly Lukianov, vice presidente del Soviet supremo dell'Urss e numero due di Gorbaciov al vertice dello Stato dunque, a Alexander Vlasov, appunto. Questo significa che Gorbaciov ha tolto potere agli avversari due volte. n passaggio di Vorotnlkov, un tecnocrate aperto allo spirito e alla pratica della riforma, dalla guida del governo russo a quello della stessa Repubblica va in questo senso probabilmente, e non è il siluramento che qualcuno, a Mosca, adombrava ' ieri: perché è difficile che, nel momento in cui Gorbaciov diventa presidente del Soviet Supremo dell'Urss, metta a capo del Soviet della principale Repubblica un uomo nel quale non ha fiducia. E se è vero che, finora, l'uomo chiave di una Repubblica è sempre stato, insieme al segretario del partito locale, il suo primo ministro e non il presidente del suo Soviet supremo; tutto questo sarà probabilmente corretto dalla riforma istituzionale, alla quale Michail Gorbaciov si è di nuovo riferito sabato scorso, annunciando una revisione della Costituzione entro il mese di novembre. Se le cose andranno come si annunciano, presto i presidenti dei Soviet, ad ogni livello, saranno un elemento delicatissimo della piramide del potere. Il disegno che le due nomine di ieri sembrano suggerire, dunque, è soprattutto quello di un rafforzamento della Russia, che ospita oltre la metà della popolazione dell'Urss e ha un territorio che va da Mosca a Vladivo- stok, dal circolo polare all'Asia. In attesa, proprio, del nuovo ordinamento istituzionale e del decentramento dei poteri ai quali Gorbaciov si è riferito con grande rilievo nel suo «discorso di investitura», sabato. Ma c'è una coincidenza che, in questi giorni di colpi di scena, di tensione e dì ipotesi su congiure tentate e rientrate, non è sfuggita, a Mosca. Ieri, la rivista Ogoniok pubblicava la prima parte delle memorie che il figlio di Krusciov, Serghei, scrisse vent'anni fa: vi si legge, tra L'altro, che a deporre Nitrita Krusciov furono, nel 1964, Lconid Breznev, all'epoca capo dello Stato; Vladimir Semiciastni, allora capo del Kgb; e Nikolai Ignatov, allora presidente della Repubblica russa. Negli ultimi tre giorni, Michail Gorbaciov ha sostituito il capo dello Stato, Andrei Gromyko, prendendone il posto; il capo del Kgb, Vlktor Cebrikov, e il presidente della Repubblica russa, Orlov. Anche la situazione d'allora e quella di oggi sembrano somigliarsi, in apparenza almeno: Serghei Krusciov ricorda che quando suo padre fu destituito, l'agricoltura andava assai male, 1 negozi erano vuoti e la gente non nascondeva il malcontento. E che l'allora Segretario del pcus voleva modificare la Costituzione e togliere potere all'apparato del partito: quello che Gorbaciov si appresta a fare. Emanuele Novazio