De Mita: più colpiti gli autonomi di Stefano Lepri

De Mita: più colpiti gli autonomi «Riequilibrata la posizione di vantaggio fiscale rispetto ai lavoratori dipendenti» De Mita: più colpiti gli autonomi Una nota di Palazzo Chigi spiega le scelte della Finanziaria - Il ministro Amato: senza risoluti interventi lo Stato rischia il crack - Fissato un tetto per i contratti del pubblico impiego: 2012 miliardi ROMA — Una manovra economica pesante ma equa: -cosi Ciriaco De Mita presenta al Paese la legge finanziaria '89, che il Parlamento comincerà a esaminare nella settimana entrante. Una manovra che avvia «una fase di grande trasformazione della struttura fiscale e della pubblica amministrazione» per 'Sottrarre il nostro sistema economico al degrado dell'inefficienza e della inevitabile ripresa dell'inflazione se il nostro debito pubblico dovesse continuare ad espandersi». I sacrifici che il governo intende chiedere ai cittadini hanno «un peso indubbiamente imponente», riconosce la nota diffusa ieri dalla presidenza del Consiglio; ne saranno più colpiti «t lavoratori autonomi e il commercio, più dell'industria e dei lavoratori dipendenti», così «riequilibrando precedenti posizioni di vantaggio». La stessa scelta di riequilibrio tra queste diverse categorie ispirerebbe dunque gli sgravi Irpef e l'aumento del¬ l'iva, il nuovo regime fiscale per i lavoratori autfi&yrii e, l'aumento del coruribuB sociali per il commerciai^ I tagli per risanare u bilancio non sono stati dunque scelti alla cieca, ma valutando i loro effetti economici: con lo scopo, afferma Palazzo Chigi, di 'redistribuire le risorse per uno sviluppo delieconominpiù stabile ed elevato». Ora la parola è al Parlamento, per approvare entro tre mesi tutte le misure previste dalla legge finanziaria e dalle nove «leggi di accompagnamento». Cosi il ministro del Tesoro Giuliano Amato nella relazione al disegno di legge finanziaria chiede ai deputati di non dimenticare che il dissesto finanziario dello Stato è grave per davvero, n fatto che da anni si gridi al pericolo, senza che si sia ancora verificato il disastro, non prova affatto -la possibilità di instaurare una qualche forma di convivenza del nostro assetto economico-finanziario con livelli di fabbisogno statale crescenti». Anzi «in as- senza di risoluti interventi» il «punto di non ritorno, di un crack dello Stato «non appare remoto». Con il testo della Finanziaria e degli altri nove provvedimenti si va intanto precisando il complesso meccanismo di tagli e di «tetti-, di vincoli e di gabbie con il quale il Tesoro intende imbrigliare il deficit. Una novità sta nel rigido limite di spesa fissato per i rin¬ novi contrattuali degli statali. Non è la prima volta che una legge finanziaria contiene una disposizione del genere ma negli anni scorsi si sapeva in partenza, con una tacita intesa sottobanco, che la cifra sarebbe stata superata nel corso del negoziato. Viene fissata in 2012 miliardi nel 1989, con una precisione nuova, e in 3120 per ciascuno dei due anni successivi la somma da redistribuire per aumenti tra i dipendenti dei ministeri, delle aziende autonome, dell'Università e degli enti locali, più i poliziotti e i militari che non hanno contratti. In tutto si tratta di oltre un milione e mezzo di persone; le rivendicazioni dei sindacati ammontano a quasi il triplo di questa cifra. Un'altra novità è la riduzione drastica del «fondo speciale» lasciato libero per tutte le nuove leggi di spesa che il Parlamento potrà approvare. Nel bilancio '89 ci sono soltanto 1100 miliardi di parte corrente e 1300 in conto capitale. Stefano Lepri Ciriaco De Mita

Persone citate: Ciriaco De Mita, De Mita, Giuliano Amato

Luoghi citati: Roma