«Fiumicino, strage annunciata»

«Fiumicino, strage annunciata» «Fiumicino, strage annunciata» Un avvocato: la Twa aveva allertato i suoi dipendenti ' sull'arrivo di terroristi - «Anche il ministero dell'Interno sapeva ma non fece nulla» DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — La strage di Fiumicino del 27 dicembre 1985, in cui morirono tredici persone e un'altra decina rimasero ferite, fu una strage «annunciata». Ma le autorità fecero poco o nulla per evitarla: questa la tesi avanzata ieri mattina dall'avvocato Mario Lepore che rappresenta nel giudizio civile nove'delle persone rimaste ferite e i parenti di una vittima, costituitesi parti lese nel confronti del ministero dell'Interno e di quello dei Trasporti E per dar forza alla sua tesi il legale ha esibito al giudice Ragonesi, presidente della prima sezione del tribunale civile, una fotocopia del telex con il quale la direzione della Twa (una delle compagnie americane) allertò alla vigilia dell'attentato i propri dipendenti in servizio all'aeroporto di Fiumicino. Nel telex si faceva riferimento a terroristi di provenienza libica in movimento verso la Spagna e l'Italia per compiere attentati negli aeroporti in occasione delle festività natalizie. Non solo. Ma la stessa segnalazione, secondo l'avvo¬ cato Lepore, sarebbe arrivata anche al Sismi (il servizio di spionaggio militare) 11 quale per legge deve avvertire le forze dell'ordine. In un'intervista rilasciata pochi giorni dopo la strage dì Fiumicino l'ammiraglio Fulvio Martini, capo del Sismi dichiarò di aver avuto notizia di un attentato che sarebbe stato compiuto a Roma fra il 25 ed il 31 dicembre. E, sempre ieri, il legale ha chiesto formalmente al presidente Ragonesi la citazione dell'ammiraglio come teste. Martini dovrà venire in aula a confermare o smentire. Questi stessi sospetti, e cioè che le autorità erano al corrente di terroristi in arrivo dal Medio Oriente, erano emersi anche dal giudizio penale. La novità, ora, è costituita dall'esistenza del tele* e dalla notizia dell'intervista dell'ammiraglio Martini. 'Quanto basta per dimostrare—incalza l'avvocato Lepore — che le forze dell'ordine non erano state preparate all'evenienza. I controlli agli ingressi dell'aerostazione vennero istituiti solo il giorno dopo la strage e non prima come invece le allarmanti informazioni in possesso del Sismi e della Twa suggerivano di fare. E per fortuna — aggiunge il legale — che solo uno dei poliziotti e dei carabinieri di pattuglia all'interno dell'aeroporto intervenne con sedici colpi a vuoto nella sparatoriafra terroristi e uomini del servizio di sorveglianza della compagnia israeliana El Al, altrimenti i morti sarebbero stati decine». 'Come si è potuto permettere a terroristi armati di pistole, mitra e bombe a mano — osserva ancora l'avvocato Lepore—di entrare in un'aerostazione affollata per le vacanze di Natale? Sapendo perdipiù che proprio l'aeroporto di Fiumicino era in quei giórni nel mirino dei terroristi mediorientali? n governo Si è messo la coscienza a posto dando pochi milioni di risarcimento alle vittime di quella strage in cui morirono dieci cittadini italiani e altrettanti rimasero feriti. Ma ora ministero dell'Interno e ministero dei I Trasporti dovranno pagare.

Persone citate: Fulvio Martini, Lepore, Mario Lepore, Ragonesi

Luoghi citati: Italia, Medio Oriente, Roma, Spagna