L'AUTUNNO

L'AUTUNNO L'AUTUNNO CHI non conosce l'emblema del Cana da, la foglia di Acero? L'albero in questione è quello «zuccherino»: in quel Paese ci sono vastissime coltivazioni di «Acero da zucchero», dal quale si estrae un succo, detto «linfa d'Acero». A Torino esistono molte specie d'Acero: in via Gioanetti, dietro il monte dei Cappuccini, in corso Lanza, in corso Bramante e nel parco della Maddalena si possono ammirare esemplari di «Acer platanoides», o Acero riccio. Le sue foglie sottili, opposte, con apici acuminati e lunghi piccioli, in autunno diventano giallo arancio o bruno scarlatte, con grande effetto decorativo. L'Acero riccio è diffuso allo stato spontaneo nell'Italia Settentrionale e Centrale; si trova nei boschi di montagna, in terreni ricchi e sufficientemente umidi. Non ha grande importanza forestale, ma si adatta bene alla vita in città, perché tollera il fumo e la polvere. L'Acer platanoides, in primavera, si copre di fiori giallo chiaro, prima che spuntino le foglie. L'Acero riccio è una pianta dallo sviluppo piuttosto rapido, che può raggiungere i 25 metri di altezza. La corteccia è grigia, con molte piccole fessure, ed il legno è di buona qualità. Il nome Acero è di antica derivazione latina: deriva dal vocabolo «acer», che significa «aspro», «duro». PIMI! J _ UNA passeggiata nel parco della Maddalena è consigliabile in ogni stagione, ma nell'autunno inoltrato i boschi ci offrono gli splendidi colori del fogliame dei faggi, degli aceri, dei larici e dei liriodendri. Lungo il viale S. Gabriele, i gruppi di faggi si riconoscono per le entusiasmanti fiammate giallo-arancio. Il Faggio («Fagus sylvatica»), è uno degli alberipiù importanti, dal punto di vista forestale, sulle Alpi e soprattutto sugli Appennini, dove la specie si spinge fino al limite della vegetazione arborea. Il portamento di quest'albero è molto variabile: nelle formazioni ad alto fusto cresce maestoso, ma sui crinali delle montagne, spazzati dai venti, può assumere la forma di un arbusto basso e contorto. Le fitte foglie dei faggi (alterne, lucide su entrambe le pagine, con 6-7 paia di nervature parallele), lasciano filtrare pochissima luce, cosicché, nel terreno sottostante, le piante non sono stimolate a svilupparsi. Nelle faggete, però, trovano nutrimento molti piccoli mammiferi ed uccelli: scoiattoli e ghian¬ daie cercano le faggiole, i frutti, cadute dagli alberi. Nel sottobosco, secco e ricco di materia organica, crescono bene anche i funghi. Le radici di faggio hanno bisogno di terra soffice e fertile, perché si estendono lateralmente proprio sotto la superficie del terreno. La corteccia del Faggio è liscia e grigia, e può rompersi in squame. 11111 niiiiHiiinu APPARTIENE alla famiglia delle Magnoliacee, e se ne possono osservare diversi esemplari nel primo tratto di corso San Maurizio, davanti ai Giardini Reali e nel parco della Maddalena. Le foglie, inconfondibili, hanno quattro lobi, ed in autunno assumono un colore giallo zolfo, molto intenso. Gli indiani d'America chiamano questo magnifico albero, dal tronco eretto e slanciato, «legno da canoa». Il nome fu scelto da Linneo: tradotto alla lettera, dal greco «Leirion-dendron». significa «giglio-albero», perché il frutto è simile al bulbo del giglio. -Tulipifera» perché i suoi fiori, dal profumo delicatissimo, hanno la forma e la grandezza del tulipano. Il Liriodendro può essere a prima vista confuso con il pioppo, perché le foglie si muovono sui lunghi rami proprio come quelle dei pioppi. Questo movimento non è dovuto al caso: le foglie aumentano cosi 11 flusso d'aria che le circonda, accelerando il ritmo di traspirazione e il passaggio d'acqua attraverso l'albero, n legno del Liriodendro è molto pregiato: è usato nell'ebanisteria e per costruire pianoforti, ed ha il pregio di essere inattaccabile dai tarli e da altri agenti distruttori. LA «Cryptomeria japonica», un albero nativo del Giappone, durante l'anno ha una chioma verde brillante, stretta e conica, che può arrivale fino ai 35 metri di altezza. Chi passasse in questi giorni dal Giardino Roccioso del Valentino, o lungo il viale, nel parco Leopardi, che da corso Moncalieri conduce al piazzale, la riconoscerà subito, per il colore rosso cupo, quasi violaceo, che assume in questa stagione. La Cryptomeria. un albero ornamentale che in Giappone è spesso piantato nei giardini e nei viali vicino ai templi (in quel paese è nota anche come •pino pavone» e «abete dei!a misericordia»), cresce vigorosamente nelle zone fresche e ombrose, anche sotto altri alberi. In Cina vive anche allo stato spontaneo, ed in Italia, dove fu introdotta nel 1861. la si trova in bellissimi esemplari coltivati sul Lago Maggiore. La Cryptomeria è uno stretto congenere della Wellingtonia. cui assomiglia Il suo denso fogliame, lungo e piumoso in età giovanile, capta molta luce solare, ed impedisce cosi la crescita di malerbe. I rami più bassi si staccano precocemente, e forniscono cosi un legname fragrante e senza nodi. I fiori maschili della Cryptomeria sono globosi; quelli femminili sono costituiti da piccole rosette verdi. Il legname è molto resistente, durevole e facile da lavorare. IL «Taxodium distichum». o «Cipresso calvo», è stato uno dei primi alberi americani introdotti in Europa, nel 1640. La sua spettacolare colorazione autunnale, di un bell'arancio ramato (il cono, prima che le squame si aprano per liberare i semi, in autunno diventa purpureo), ne fa una specie molto ornamentale, adatta ad essere piantata in riva ai laghi. A Torino si può ammirare nel Giardino Roccioso del Valentino. L'habitat originario del Taxodium (il nome significa -simile al Tasso», per la somiglianza esistente tra le due conifere), è quello delle acque stagnanti degli Stati Uniti sudorientali. Come la mangrovia, il Cipresso calvo può aumentare la propria capacità di assorbire ossigeno spingendo dal sistema radicale, fuori dal terreno e tutt'intomo al tronco, particolari radici aeree, o «pneumatofori». utilissime alla respirazione quando il suolo è saturo d'acqua. I pneumatofori sono strutture cave e legnose che. allo stato spontaneo, arrivano a tre metri dal suolo. Se il suolo ha una scorta adeguata di ossigeno, le radici aeree non compaiono, n Cipresso calvo è uno degli alberi più adatti alfa decorazione di grandi giardini: raggiunge in breve tempo notevoli proporzioni (può arrivare a trenta metri di altezza), e la chioma, piramidale, si allarga a ricoprire metri e metri di soazio.

Persone citate: Cana, Cipresso, Faggio, Linneo

Luoghi citati: America, Cina, Europa, Giappone, Italia, Stati Uniti, Torino