Massoni a Torino nel segno dell'equinozio

Massoni a Torino nel segno dell'equinozio Sabato e domenica riunione dei «fratelli» a Teatro Nuovo per l'inaugurazione dell'anno massonico Massoni a Torino nel segno dell'equinozio L'i 1 ANNO massonico italiano comincia da Torino. Sabato 24 e domenica 25, al Teatro Nuovo, i fratelli della massoneria italiana si riuniscono per la ripresa annuale dei lavori, nell'equinozio d'autunno. Il Gran Maestro della fratellanza italiana, Armando Corona, alle ore 12 di domenica, parlerà su «La liberazione d'Italia nell'opera della massoneria». Per «liberazione» va intesa quella seguita alla breccia di Porta Pia che decretò la sconfitta dello Stato Pontificio di Pio EX. Non a caso Giuseppe Garibaldi fu Gran Maestro e proprio a Torino, nell'ottobre del 1859, sorse la Loggia Madre Ausonia e nel successivo dicembre, sempre nel capoluogo subalpino, riprese vigore il Grande Oriente Italiano (che in seguito si chiamò 'd'Italia'). Né va dimenticato, come sottolineano i massoni, che fu proprio Torino la prima grande città italiana a dare asilo e rifugio agli esuli dopo i moti risorgimentali. Così, nello spirito laico e risorgimentale «contro ogni tirannia» che è uno dei leitmotiv della massoneria, le logge italiane si daranno appuntamento, per la prima volta dopo tanti anni, in una sede che non è Roma. Questa deroga all'inaugurazione annuale nella capitale diventa un significativo omaggio a Torino e al Piemonte che oggi ospitano 70 logge (una quarantina nel solo capoluogo) con circa duemila aderenti. Né va dimenticato che è torinese Emesto Zampieri, il Gran Segretario del Grande Oriente d'Italia. Con l'equinozio d'autunno, qui a Torino, s'inaugura la Nuova Casa Massonica. 'Anche questo è un motivo per cui la nostra città apre l'anno mas¬ sonico" sottolinea Eugenio Boccardo, presidente del collegio circoscrizionale dei maestri venerabili del Piemonte. Dove si trova? 'Non è certo un mistero — specifica Boccardo — basta consultare l'elenco telefonico». Dunque niente più esoterismo attorno ai massoni né celebrazioni antireligiose. -/ tempi sono mutati — sottolinea Boccardo — e questo convegno non vuole avere alcun risvolto 'politico'. Ci riuniamo qui nel segno dell'equinozio autunnale e basta, com'è nostra abitudine». Non mancheranno «nomi quotati» all'incontro torinese, fra cui religiosi come il gesuita spagnolo Ferrer Benimeli e don Franco Molinari, teologo dell'Università Cattolica. Il sindaco Magnani Noya riceverà gli illustri ospiti domenica, alla conclusione dei lavori. Edoardo Balione