Tappeti di pittori con sfondo musicale

Tappeti di pittori con sfondo musicale Da Battilossi un vero spettacolo futurista fino al 15 ottobre Tappeti di pittori con sfondo musicale T-£ATTILOSSI, con questa -Unostra intitolata «Trame d'autore», è alla sua seconda esperienza in fatto di esposizioni. La prima, riguardante un'importante collezione europea di tessuti kopti, è stata tenuta lo scorso anno. I progetti futuri sono di creare questi incontri con il pubblico torinese almeno due volte l'anno. Incontri che si prospettano interessanti, e soprattutto curati con molta intelligenza, come questo appunto in corso, sempre legati all'attività di mercante di tappeti d'antiquariato. La mostra attuale, che mira a creare un ambiente futurista, allestita con grandi effetti di linea e volumi dall'architetto Marina Gariboldi dell'Epton Studio e accompagnata da giochi di luci e da suoni e rumori di sottofondo curati dal bravissimo Richi Ferrerò, presenta tre tappeti di esecuzione postuma di Giacomo Balla, prove d'autore, ciascuno di una serie numerata di 99 esemplari, accostati a due piccole tempere del '25 (soggetti per tappeti, il terzo che dovrebbe accompagnare il tappeto intitolato «Linea andamentale» è stato rifiutato dalle signorine Balla) e tre di Piero Dorazio, rispettivamente del '69, dell'84 e dell'88 che accompagnano un grande tappeto di lavorazione contemporanea, anch'esso limitato a 40 esemplari. I tappeti sono stati eseguiti cinque anni fa circa in lana annodata a mano in un laboratorio sardo. Giacomo Balla, per chi non lo sa, torinese di nascita (1871) vissuto a Roma dal 1895 sino alla sua morte, avvenuta nel 1958, teorico del «Futurismo», ebbe un ruolo primario nel quadro del rinnovamento del gusto entro il quale l'apporto futurista era stato della maggior importanza. E' riconosciuto come il primo e stimolante artefice innovativo dell'arredo, di ogni oggetto d'uso quotidiano, della moda (si pensi al suo abito futurista del '14 detto «antineutrale» ripreso poi cinquant'anni più tardi e largamente diffuso con il suo taglio comodo e libero) delle stoffe, le prime stoffe colorate, dei mobili smontabili e adattabili a qualsiasi ambiente e così via, il tutto connes- so a un recupero pieno dell'artigian alita. Balla lo ritroviamo in questa sala delle colonne, che l'Antonelli pone agli estremi delle facciate delle sue costruzioni in Torino. La sala, opportunamente oscurata, con contrasti bianchi di linee e una pedana circolare centrale, sulla quale il visitatore può salire e così ponendosi al centro guardare, ascoltando la musica di sottofondo, non ottenuta con gli intonarumori futuristi, ma creata appositamente con il computer da Richi Ferrerò: gocce che cadono lentamente, inizialmente distanti, poi più ravvicinate, lo sferragliare di un treno, un brano di discorsi dal suono lontano di Marinetti, galoppo di cavallo, gridi, sospiri, versi di stupore... Nella saletta sulla sinistra in mezzo ad un sipario di pareti nere campeggia il grande tappeto di Dorazio, basato su una tessitura di tonalità raffinatissime e di un raro rigore compositivo, rigore che ritroviamo nei tre quadri che lo accompagnano, esposti nell'ingresso. Dorazio, concretista, nato a Roma nel '27, rappresenta l'epigono del movimento futurista e chiude questa mostra perfetta. Alauda Debenedetti «Trame d'autore» alla galleria Battilossi tappeti d'antiquariato, piazza Maria Teresa (via Giolitti 45) fino al 15 ottobre. Orario 9,30-12 e 15,30-19 esclusi domenica e lunedì mattina. Balla, «Fiori + Spazio»

Luoghi citati: Roma, Torino