Gran settimana per il Regio Sono i giorni della Tetralogia di Armando Caruso

Gran settimana per il Regio Sono i giorni della Tetralogia Si comincia sabato 24 con «L'oro del Reno» Gran settimana per il Regio Sono i giorni della Tetralogia WAGNER al Regio: ma non è storia del passato. E' storia attuale, viva, ricca di emozione, proiettata nel futuro d'un teatro e d'una città che da sempre hanno amato il «grande tedesco». L'anima wagneriana di Torino si risveglia ed è ancora Tetralogia. Ma questa volta in nove giorni: L'oro del Reno sabato 24 settembre (ore 20,30); La Walkjria mercoledì 28 alle 19,30; Sigfrido venerdì 30 alle 19 e 11 Crepuscolo degli dei domenica 2 ottobre alle 15. Un ciclo possente, una manifestazione delle capacità tecnologiche e umane del Regio, che finalmente ha lanciato il guanto di sfida alle grandi organizzazioni teatrali italiane ed europee. Il Ring in dieci giorni è la «scommessa vinta» di Piero Rattalino, il direttore artistico del Regio, che con il placet del Consiglio di amministrazione si accinge a guidare fino al 1989 anche il Festival Verdi: un anno importante per la sua carriera, che potrebbe preludere a ben più importanti incarichi nell'organizzazione della vita musicale italiana. Milletrecento abbonamenti già venduti per opera, poco meno di 300 posti ancora disponibili per sera, costituiscono un traguardo impensabile fino a poco tempo fa, fugano tutti i dubbi e le perplessità suscitate all'inizio dell'operazione wagneriana. Ma quanto è costato in termini di sacrificio l'allestimento del Ring? Moltissimo, se si pensa al patrimonio culturale faticosamente acquisito dall'orchestra «che ora—dice Rattalino — suona con passione e con precisione Wagner grazie ai preziosi suggerimenti profusi con generosità e intelligenza da Zoltan Pesko»; dalle maestranze, che riescono a montare e smontare in poche ore la complessa macchina teatrale ideata dall'«ingegner» Attila Kovacs (coadiuvato dai bravis- simi Silvano Cova e Aulo Brasaola) per consentire la rappresentazione successiva.. Bisogna dire una volta per tutte: la riuscita di questa grande impresa teatrale, che si può tranquillamente definire storica, va al di là della partecipazione di questo o quel cantante. E' merito soprattutto dei tecnici e delle maestranze del Regio. Un'impresa che finirà con il restare patrimonio artistico del teatro, «tanto da farmi pensare — osserva ancora Rattalino — che il Ring a Torino possa essere riproposto ogni quattro anni, possa diventare un appuntamento fisso per il pubblico torinese, naturalmente con un cast di artisti diverso, ma sempre nel medesimo allestimento. Ecco che allora anche la spesa Ingente affrontata verrà suddivisa in bilanci successivi sino ad essere totalmente am¬ mortizzata. Un esempio per tutti coloro che operano nel mondo del teatro. E' la stessa operazione — annuncia — che desidero attuare con i due Don Carlos di Verdi, quello «francese» e quello italiano, che dal '90 entreranno stabilmente nel nostro repertorio». Sabato 24 comincia dunque la maratona' wagneriana. In scena andrà L'oro del Reno, il «prologo» in un atto e quattro scene della Trilogia vera e propria: così, infatti, l'aveva ideata lo stesso Wagner. E in campo ci sarà anche Graham Clark, il tenore inglese che l'anno scorso fu colpito da infarto mentre provava la parte di Mime e salvato con perizia e cure amorevoli all'ospedale Mauriziano. Clark ha detto: «Ho lavorato con una certa sicurezza, ma senza strafare'. Al Regio non ha partecipato a tutte le prove, ma alla generale «saltellava come un capretto». Nella Walkiria, invece, mancherà Jauis Martin che fu Brunilde nell'87: al suo posto canterà Johanna Meier, un soprano attivisssimo nel ruolo in Germania. Siegmund sarà ancora Peter Hofmann. Nel Sigfrido, Gerd Brennis sarà, come nell'87, Siegfried, e Graham Clark ancora Mime, mentre Brunilde non sarà più Anne Evans, bensì Ingrid Aubold. Infine, il Crepuscolo degli dei: mancherà la bellissima e brava Jeannine Altmeyer, che fu un'antentica rivelazione per Torino, mentre al suo posto nel ruolo di Siegfried resterà il tenore Heribert Steinbach. Mancherà poi la grande Yvonne Mlnton nella parte di Waltraute, ma al suo posto canterà l'esperta Reinhild Runkel. Ed alla guida dell'orchestra 11 mite, sensibilissimo Zoltan Pesko, che con la sua cultura umanistica e musicale ha fatto rinascere a Torino il «gusto per Wagner». Armando Caruso I na scena dell'«Oro del Reno» (nella versione dell'86) che apre la «Tetralogia» sabato 24

Luoghi citati: Germania, Torino