C'era una volta il Nuovo Canzoniere degli Anni 60

C'era una volta il Nuovo Canzoniere degli Anni 60 Appuntamento sabato 17 - Fiorella Mannoia arriva domenica 18, i Litfìba giovedì 22 C'era una volta il Nuovo Canzoniere degli Anni 60 OLTRE -all'hard rock dei Deep Purple, la Festa dell'Unità offre questa settimana al Palasport tre appuntamenti musicali, per tre generi totalmente diversi. Sabato 17 settembre (ore 21,15, ingresso 5 mila lire) c'è il ritorno del Nuovo Canzoniere Italiano. Ai più giovani questo nome dirà ben poco: da tempo i componenti del gruppo tacevano o avevano imboccato strade diverse. Eppure Paolo Pietrangeli, Ivan Della Mea, Giovanna Marini, Caterina Bueno, Michele Straniero, Fausto Amodei, Rudi Assuntine», Bertelli, Bandelli, tutti i coprotagonisti di questo straordinario ritorno sono stati i testimoni di un'epoca importante per la crescita del nostro Paese: hanno cantato le lotte operaie e la ribellione studentesca, la contestazione e l'autunno caldo. Hanno raccontato, in musica, una generazione difficile, a cavallo fra gli Anni Sessanta e i Settanta. Oggi molti non li ricordano, o non li hanno mai conosciuti, ma le loro canzoni fanno parte della nostra storia: da Contessa («Se il vento fischiava ora fischia più forte I le idee di rivolta non sono mai morte) a Cara Moglie («Mi han licenziato perché ho scioperato I per la difesa dei nostri diritti I per la difesa del proletariato I del mio lavoro e la libertà»), alla Ballata del Pinelli («A Milano quel giorno era caldo I ma che caldo, che caldo faceva I Calabresi nervoso fumava»), a II vestito di Rossini. Certo, in questo crepuscolo degli Anni Ottanta riascoltarle potrà fare uno strano effetto: sono cambiati i tempi, le situazioni, gli uomini, i giudizi. La prospet¬ tiva storica, insomma. Però, queste canzoni hanno ancora un senso: ancor più adesso che — dopo tanto disimpegno e ritornelli usa e getta — l'impegno in musica sta tornando e lo slogan «Sono solo canzonette» (slogan che Bennato avrebbe voluto ironico, e che invece troppi hanno preso sul serio) potrebbe non funzionare più. Dalla testimonianza civile e politica del Canzoniere Italiano al ritratto d'autrice di Fiorella Mannoia, che si esibisce al Palasport domenica 18 pomeriggio (ore 17, ingresso 18 mila lire). La Mannoia disco dopo disco sta costruendosi fama meritata di cantante raffinata e popolare insieme: con Quello che le donne non dicono o la più recente Notte di maggio è riuscita persino a dimostrare che a Sanremo si può avere successo senza cadere nel becerume corrente. Infine, giovedì 22 settembre (ore 21,15, ingresso 15milalire),i Litfìba. Il gruppo fiorentino guidato da Piero Pelù ormai ce l'ha fatta, a sette anni dall'esordio: dopo lunga e umiliante gavetta — per intenderci, le orrende etichette «nuovo rock italiano», «gruppo emergente», che servono soltanto a rinchiudere in un ghetto le forze vitali del nostro rock — i Litfìba si sono conquistati un posto di primo piano e, quel che più conta, anche la fiducia di quei discografici notoriamente sospettosi nei confronti di qualsiasi proposta che abbia un vago sentore di novità. Album come Desaparecido o il doppio 17 Re sono la prova che in questi anni il rock italiano è andato molto, molto avanti. Tutti i biglietti per i concerti del Palasport sono disponibili in prevendita Rock&Folk, Poma, Maschio, Ricordi, Discolò, New My Music, Colosseo, Discorso, Hot Point, Fan's Shop, Punto Musicale, Video Music, Radio Manila; Astori (Rivoli) Disco Shop (Settimo), Disco Star (Grugliasco), Paul Music Center (Chieri), Musical Box (Leinì), Punto Musica (Chivasso), Zelli (Carignano), Magic Bus (Pinerolo), Radio Alfa Canavese (Cuorgnè). g.fer. Fiorella Mannoia Fausto Amodei e Paolo Pietrangelo hanno cantato la contestazione di fine Anni 60

Luoghi citati: Chivasso, Cuorgnè, Grugliasco, Milano, Pinerolo, Sanremo