I 24 ballerini 24 del direttore Leguay

I 24 ballerini 24 del direttore Leguay I 24 ballerini 24 del direttore Leguay COME va la danza al Regio? «Bene, davvero bene: ora abbiamo una compagnia di 24 elementi, il livello qualitativo è aumentato, abbiamo molti progetti e questo spazio che sta per aprirsi, il Piccolo Regio, che ci consentirà una attività per il pubblico e per le scuole. L'importante ora è riuscire ad ottenere maggiore agilità organizzativa». Jean-Luc Leguay, da tre anni direttore artistico della compagnia torinese, è ottimista ed entusiasta: «Per il Piccolo Regio metteremo insieme due spettacoli con diversi balletti: questo di Russillo; poi Entre dos Aguas, la coreografia che North ha montato per noi l'estate appena passata; ci sarà un mio balletto e una cosa che farà per noi Alfonso Catà che sarà qui in ottobre per coreografare le danze della Gioconda di Ponchielli che aprirà la stagione lirica. Al Piccolo Regio daremo 25 spettacoli nostri e di compagnie ospiti». Leguay prosegue a parlare dei suoi progetti: «Ora ho una assistente, Tiziana Tosco, un maitre de ballet, Georges Houbier, che ha il compito di diventare la «memoria» dei nostri balletti. In questo modo potremo conservare un repertorio e presentarci sul mercato italiano ed europeo con un bagaglio di balletti tutti con firme prestigiose». E a Russillo, Catà e North si aggiungeranno anche Bujones e Vinogradov. n danzatore americano infatti per la stagione lirica del Regio allestirà il terzo atto di Raimonda (un balletto che questa stagione è in programma an¬ che alla Scala). La serata sarà completata da una coreografia ancora da decidere di Vinogradov, il direttore del Kirov manderà a Torino anche due suoi solisti per rimpiazzare nelle repliche Bujones e Glasgow Kimberly in Raimonda. Molti nomi e soprattutto molte scuole lontane fra di loro. Non c'è il rischio di sottoporre i danzatori del Regio a stili troppo diversi? Leguay risponde: «No, in questo momento per noi è importante avere un carnet di bal¬ letti prestigiosi». Ma la compagnia del Regio non intende trascurare neppure i giovani talenti di casa, assicura Leguay: «Non mi spiacerebbe in futuro mettere in piedi una serata di giovani coreografi italiani». Per ora intanto ci sono questi progetti e la speranza che la compagnia, che con fatica e lavoro duro cerca di migliorare sempre il suo livello qualitativo, non incappi nelle maglie delle restrizioni finanziarie statali e nei «risparmi» per sanare i deficit di bilancio. se. tr.

Persone citate: Alfonso Catà, Georges Houbier, Ponchielli, Russillo, Tiziana Tosco, Vinogradov

Luoghi citati: Glasgow, Torino