Un antico villaggio di contadini e pescatori

Un antico villaggio di contadini e pescatori Storia di San Mauro dalle invasioni saracene al tranvai di Porta Palazzo Un antico villaggio di contadini e pescatori LA storia di San Mauro è collegata alla sua abazia costruita dai monaci benedettini. In un atto di donazione del 991, Anselmo, Signore del Monferrato esprimeva il desiderio che l'abazia fosse ricostruita. Era stata pressoché distrutta dalle invasioni saracene nella metà del '900. Il rifacimento avvenne nei primi decenni dell'undicesimo secolo, ma subì rimaneggiamenti fino alla costruzione del campanile (Xm o nel XTV sec). n campanile rivestì per secoli l'importante funzione di torre di guardia. Nel 1803, dopo gli eventi napoleonici, l'abazia fu soppressa da papa Pio VII. Nel 1809 gli abitanti ottennero dal Governo una sovvenzione annua di lire 4000 per le spese della chiesa e del Comune. E' probabile che l'aitar maggiore, proveniente dalla chiesa della Confraternita del San Sudario di Torino, sia stato acquistato con parte di tale denaro. Intorno all'abazia e al Po si sviluppò una comunità agricola. Dal fiume si deri¬ vavano canali di irrigazione, tuttora esistenti Nel 1865 il Conte Augusto Balbis di Sambuj richiese di far derivare un corso d'acqua dal fiume per alimentare mulini stabili. Anche la pesca era molto sviluppata: è datato 22 agosto 1455 il primo regolamento per la pesca sul Po. In quell'epoca iniziò pure a svilupparsi il traffico fluviale. E' del 1912 il primo importante avvenimento che portò grandi cambiamenti nella città: la costruzione del ponte Vittorio Emanuele III, che ora, dopo 76 anni, sta per cessare il suo servizio. Prima l'attraversamento del fiume avveniva tramite un servizio di barche. Giovanni Mochino, ricordato come il sindaco «degli zoccoli» (perché portava sempre tali calzature), sostenne la costruzione del ponte, n progetto dell'ingegnere Pietro Lombardi è del 1907: tre anni dopo si iniziavano i lavori, eseguiti dall'impresa «Allegri» per un compenso di 510 mila lire. A ricordo del sacrificio economico che la costruzione del ponte comportò, all'inaugurazione vennero murate nel muragliene di sostegno tutte le monete in corso all'epoca. Nei primi del Novecento rivestì un'importante funzione di trasporto e di collegamento verso Torino ed i Comuni della collina la linea del tramway, che da Porta Palazzo giungeva sino a Brusasco attraverso San Mauro (via Martiri della Libertà), Gassino e Chivasso. Per circa dieci anni funzionò con trazione a vapore. Dal 1911 la motrice venne alimentata a corrente elettrica. Il tramway fu soppresso nel 1948, ma rimane ancora nel cuore di molti sanmauresi. Sulla storia di San Mauro sono stati scritti alcuni testi: Bruno Fattori e Orazio Geraci, Le ville-di San Mauro Torinese, Edifici del 700 e di pregio ambientale, S. Mauro, 1985. Orazio Geraci, Storia di S. Mauro, Edizioni Pagliero, Chieri, 1979. Matteo Colafrancesco, Ricerche storicogiuridiche su S.Mauro Università di Torino. Luciano Merlo, Il Collegio di S. Mauro per gli orfani dei carabinieri, in «Torino», rivista mensile, n. 8, Torino, 1949. Lanfranco d'Avito, L'abazia di Pulcherada, in «'1 Cavai 'd brons», n. 11 p. 5,1964. Roberto Cognazzo, Storia di S. Mauro, periodico «n Ponte». Infine: ricostruzioni storiche pubblicate sui periodici locali «Paese aperto» e -San Mauro e dintorni». poca. ccolaallo a ore 9aperche e io Pa San «Pri