Emozioni: sessi senza parità

Emozioni: sessi senza parità Emozioni: sessi senza parità I ruoli restano tradizionali LA parità dei sessi è lontana. Sono passati vent'anni da quando è cominciata una vera e propria rivoluzione nei rapporti fra i sessi e nonostante gli assalti alle vecchie concezioni, per quanto riguarda le emozioni,uomini e donne restano condizionati dai differenti ruoli sessuali tradizionali. Le inibizioni sono ancora più forti quando si tratta di reprimere i sentimenti: in particolare gli uomini sono più restii a mostrare solidarietà, tristezza e angoscia, mentre le donne continuano a reprimere i sentimenti di rabbia e gli impulsi sessuali. Questa differenza è evidente soprattutto quando si tratta di parlare dei propri stati emozionali. Secondo gli psicologi il fenomeno è destinato a radicarsi anche perché dipende dai modelli educativi della famiglia di origine. Ancora oggi i genitori si comportano in modo diverso rispetto alla vita dei figli a seconda del sesso. Come fa notare Virginia O'Leary, psicologa del RadclilT College, nonostante gli sforzi, gli stereotipi emozionali sono ancora ben radicati. Per esempio, quando uomini e donne vengono in qualche modo provocati, hanno identiche reazioni emozionali ma differenti risposte psicologiche. Oli uomini ammettono di essere arrabbiati sul serio mentre le donne dicono soltanto di essere dispiaciute o tristi. In un test in cui si mostrano scene di incidenti con vittime, gli uomini non reagiscono esteriormente mentre le donne mostrano di essre colpite. A livello fisiologico si può misurare che entrambi sono ugualmente impressionati dalle scene viste, ma lo manifestano in maniera differente. «L'educazione ricevuta porta le donne a non dimostrare la rabbia che hanno dentro», dice Lesile Brody, psicologa della Boston University. «Lo stesso vale per gli uomini per quanto riguarda sentimenti come la pietà». LA dottoressa Brody ha messo gruppi di uomini e donne di fronte a situazioni tese a provocare varie emozioni e ha notato che a certe situazioni di tradimento, per esempio, gli uomini rispondono con rabbia mentre le donne tendono a mostrarsi dispiaciute e. tristi. «Gli uomini sono circa quattro volte più propensi delle donne a commettere atti di violenza,mentre le donne sono due volte più degli uomini portate alla depressione», dice la Brody. Così quando gli uomini si trovano in una situazione di conflitto si sfogano sull'altro, mentre le donne tendono quasi a sentirsi colpevoli. Le inibizioni nella manifestazione di stati emozionali risultano più forti in situazioni di gruppo, di tipo pubblico, e più deboli se l'individuo si trova a suo agio. Per esempio, in un test in cui si chiedeva di rivelare pubblicamente un segreto emozionalmente imbarazzante, gli uomini erano pronti a farlo come le donne parlando in un registratore o scrivendo in un diario. Ma le differenze saltano fuori quando si tratta di esprimere emozioni che mettono le persone in condizione di mostrare pubblicamente i propri turbamenti: gli uomini lo fanno con molta reticenza. D'altra parte, la facilità con cui gli uomini si mostrano arrabbiati porta a conseguenze spiacevoli: lo dimostra un'inchiesta fra le segretarie che denunciano come peggior difetto dei capi il fatto che si arrabbino facilmente. La sessualità è un altro campo in cui lè inibizioni si manifestano con forti differenze fra i sessi. In un esperimento si è fatta ascoltare una storia erotica a un gruppo di uomini e donne: il 42 per cento delle donne ha negato di aver provato emozioni, mentre la loro temperatura vaginale dimostrava il contrario. Tutti gli uomini invece hanno ammesso l'eccitazione provata. SECONDO Patricia Morokoff dell'Università di Rhode Island, queste differenze dipendono dal fatto che normalmente alle donne si insegna a limitare la conoscenza dei propri organi sessuali mentre gli uomini in questo sono molto più liberi. «La società presenta alle donne un messaggio ambivalente sul sesso: tutto va bene se sei sessualmente disponibile con il tuo partner ma non è bene se lo fai soltanto per soddisfare i tuoi bisogni sessuali. In tal modo si condiziona la donna ad avere reazioni psicologiche senza essere consapevole dell'eccitazione». Gli uomini invece tendono a reprimere tutte le emozioni considerate poco virili. IN un'altra ricerca il dottor O'Leary, con la psicologa Deborah Smith della Boston University, dimostra che gli uomini e le donne attribuiscono in modo diverso le cause di situazioni che provocano rabbia, tristezza e paura. Gli uomini sono più propensi a spiegare le emozioni forti come se fossero eventi impersonali, capitati per caso, mentre le donne sono più propense ad attribuire il motivo dell'emozione a qualcosa che ha che fare con le relazioni personali o una reazione umorale. Questa differenza è importante per le relazioni di coppia. Se la coppia litiga, in generale l'uomo cerca di dare una risposta strumentale, di trovare una soluzione che migliori la situazione, la donna interpreta la lite come un segno di disturbo nella relazione e incomincia a mettere in discussione la relazione stessa. Maschi e femmine, pro¬ prio a causa delle diversità dei loro comportamenti, affrontano le difficoltà della vita in maniera diversa e questa potrebbe essere una delle ragioni per cui le donne sono più colpite dalle depressioni. «Per esempio se un uomo fallisce una qualunque impresa, tende ad attribuirne la causa al fatto che la sfida è impossibile oppure che non è stato abbastanza sostenuto da qualcuno. Le donne invece vedono nel fallimento un proprio difetto e di conseguenza ne soffrono», dice la psicologa Ellen McGrath, che si dedica alla cura delle depres¬ sioni nervose. L'influenza dei ruoli sessuali sulla depressione è stata sottolineata anche da Rosalind Cartwright, psicologa del St. Luke Medicai Centre di Chicago. In una ricerca su 157 donne e uomini che stanno affrontando separazioni o divorzi, si è constatato che. metà di essi soffrono di serie depressioni. La depressione, in genere, colpisce di più le donne (100 per cento in più), ma la ricerca fatta a Chicago riportava una uguale percentuale fra i due sessi. Tuttavia, quando le persone interrogate han¬ no dovuto esprimersi su come si adeguano ai ruoli sessuali, le differenze di 2-1 sono emerse di nuovo. Fra i tradizionalisti la percentuale di donne depresse è due volte superiore, fra i meno tradizionalisti la percentuale si inverte. Le differenze emozionali sembrano destinate a permanere se i genitori continueranno a educare in maniera differente i figli dalle figlie, dando molta importanza ai sentimenti con le femmine e assai meno con i maschi. Una ricerca in Pennsylvania ha mostrato che i genitori chiedono alle lo¬ ro bambine sotto i 2 anni che cosa provano, come si sentono, molte volte di più che ai bambini. Il modo con cui i figli venogono educati, influisce sul comportamento emozionale da adulto. I genitori spesso inconsciamente inculcano nel maschio il controllo delle emozioni, cosa che non avviene per le femmine. Così come nel raccontare una fiaba, con una bimba si usano toni e parole sentimentali, mentre con i maschi l'atteggiamento è solitamente più rude. Daniel Goleman Copyright «The New York Times» e per l'Italia «La Stampa»

Persone citate: Daniel Goleman, Deborah Smith, Ellen Mcgrath, Lesile Brody, O'leary, Patricia Morokoff, Rosalind Cartwright

Luoghi citati: Chicago, Italia, Pennsylvania