La ripida bellezza del lago di Vico

La ripida bellezza del lago di Vico Itinerario naturalistico e archeologico nei luoghi dell'antica Tuscia, fra Tarquinia e Viterbo La ripida bellezza del lago di Vico Icampi di stoppie gialle, divorate dal sole,. si susseguono a perdita d'occhio, e su tutto, sui ritagli di terra brulla e sugli uliveti, domina il concerto monotono e assordante delle cicale. Il paesaggio di Norchia, in provincia di Viterbo, non ha solo la bellezza vasta e luminosa delle distese del Lazio, un territorio, in questo caso, davvero «latus», cioè ampio e aperto. L'aperta campagna nasconde un segreto: ad un tratto, è interrotta da una valletta di. rupata, con pareti a strapiombo di roccia tufacea ed enormi massi rossastri, che spiccano tra i cespugli e gli alberi del fondovalle. Scendendo dal ciglione lungo un ripido sentierino, e guardando in alto, si distinguono a poco a poco, intagliati sulla parete, vani e decorazioni, frontoni, gradini e terrazze. Nel silenzio, in un'atmosfera da città perduta, prende forma una necropoli rupestre, la città dei morti che gli Etruschi scavarono nella roccia. Di sorprese simili l'alto Lazio ne riserva parecchie. Sa come rendere improvvisamente misterioso e. intrigante quello che a prima vista appariva semplicemente bello, forse per adescare il viaggiatore distratto che tende a considerare questa regione solo come una parentesi lungo il percorso che conduce a Roma. La provincia di Viterbo, invece, coincide con la Tuscia, l'Etruria meridionale. La sua campagna tranquilla, tante delle sue cittadine, furono prima etnische e poi romane, prima medievali e quindi rinascimentali. In un borgo apparentemente medievale come Tuscania, ad esempio, fatto di torri e vie strette, di splendide chiese romaniche, i resti dell'antichissima città etnisca sopravvivono insieme ai palazzi rinascimentali costruiti dai potenti della Curia Romana, che qui, nella Tuscia, riusci a porre la prima base territoriale del proprio potere temporale, il «Patrimonio di San Pietro». I contrasti, il mistero, si addicono a queste terre. Ma 11 viaggiatore si troverà di fronte anche ad una sorprendente continuità storica. Osservando le facciate scure delle dimore cinquecentesche, per esempio, scoprirà lo stesso colore, la stessa impronta maestosa delle necropoli rupestri. Per chi ama la natura, poi, c'è il lago di Vico, un piccolo gioiello dalle acque pulitissime, che è stato dichiarato in gran parte riserva naturale. E' un'oasi ambientale tra le più belle d'Italia, ricca di fauna, di querce, di noccioli e di faggete. L'itinerario può iniziarsi da Vulci, un tempo potente capitale del più grande Stato dell'Etruria meridionale. Il castello medievale dell'Abbadia e il vicino ponte etruscoromano (fu costruito nel IV-UI secolo a.C, e il vertiginoso arco centrale, di 20 metri, scavalca un orrido impressionante), sorgono nei pressi dell'antica città, che gli scavi stanno lentamente riportando alla luce. Sulla collina ci si può aggirare tra quello che resta delle case, dei templi, si può percorrere una lunga strada lastricata che si perde tra i campi dove pascolano bovini dalle lunghe corna. Vale la pena di visitare, poco distante, anche la superba tomba Francois. Tuscania, come abbiamo detto, vanta splendidi monumenti medievali (S. Pietro e S. Maria Maggiore sono due chiese romani.che molto suggestive che risalgono allVIII secolo), ed il borgo, costruito su un'altura di tufo, è ancora cinto da mura e torri. Le necropoli dei dintorni sono ricche di tombe, che hanno restituito una serie di bellissimi sarcofagi e di reperti, oggi sparsi nei musei di tutta Italia e del mondo. La necropoli di Tarquinia è ancora più famosa. Le tombe scoperte sinora sono oltre 6 mila, e le più famose (degli Auguri, dei Leopardi, delle Leonesse, solo per fare qualche esempio), offrono uno spettacolo indimenticabile: sulle pareti, con colori semplici (pre¬ valgono il rosso, il bruno e il nero), si possono ammirare gli affreschi più antichi che esistano in Italia. La necropoli è chiusa il lunedì, e in ciascuno degli altri giorni, dalle 9 ad un'ora prima del tramonto, si possono visitare solo quattro tombe, a rotazione. Sulla strada che da Tarquinia conduce a Viterbo ed al lago di Vico si incontrano due paesini deliziosi, Monte Romano e Vetralla: nei pressi di quest'ultimo, da non perdere, c'è la necropoli rupestre di Norchia. Viterbo è una delle più belle città medievali d'Italia: conserva la cortina di mura ed una contrada, il quartiere di S. Pellegrino, nelle quali rivive, pressoché intatto, lo spirito del Duecento. Le piazze del Duomo e del Plebiscito sono le più prestigiose della città, ma in molti altri angoli, tra fontane e palazzi rinascimentali, l'atmosfera è rimasta quella di molti secoli orsono. Nel bellissimo palazzo dei Papi, vicino alla cattedrale di S. Lorenzo, si tenne uno dei più celebri e più lunghi conclavi della storia della Chiesa. Durò quasi tre anni < 1268-1271 ), e venne risolto dal capitano del popolo viterbese Raniero Gatti, che tolse il tetto della sala dove erano riuniti gli inconciliabili ecclesiastici, e ridusse le loro provvigioni di cibo e bevande. n Rinascimento trionfa a Bagnala, a quattro chilometri da Viterbo, nella splendida villa Laute e nel suo spettacolare giardino all'italiana cinquecentesco, ed a Bomarzo, pochi chilometri più a Nord: il Parco dei Mostri fu creato, nella seconda metà del Cinquecento, da Vicino Orsini; immerse nel verde, tra pini, querce e aceri, vi sono sculture gigantesche, «faccie horrende, elefanti, leoni, orsi, orchi et draghi...», che rappresenta¬ no un complesso itinerario filosofico disegnato dentro la natura. Dirigendoci nuovamente a Sud. ci aspettano il profilo dolcissimo dei monti Cimini e le sponde solitarie e boscose del lago di Vico, che occupa il fondo di un cratere vulcanico. Gran parte della Riserva naturale, di 3200 ettari, è coperta da boschi secolari di querce, faggi, carpini, cerri e castagni, e da ampie distese coltivate a nocciolo, una risorsa economica della zona. Dalle rive del -lacus Ciminus» (Strabone e Cicerone dicono che sia stata la clava di Ercole, conficcata nel suolo, ad originarlo), ci si può godere lo spettacolo incomparabile della cinta craterica. La Riserva disponde inoltre di aree attrezzate, di un campeggio, di una scuola di equitazione e di piacevoli itinerari da percorrere a piedi o in bicicletta, che segnaliamo a parte. I paesini attorno al lago sono tutti da vedere: Ronciglione, ma soprattutto Caprarola. arroccata sul versante orientale dei monti Cimini. I suoi imponenti palazzi rinascimentali sono dominati dal magnifico palazzo-fortezza dei Farnese, eretto nella seconda metà del '500 da Alessandro Farnese, il futuro papa Paolo III, che indisse il Concilio di Trento. Il centro storico è affascinante, e una sosta da Zi" Catofio, vicino alla piazza centrale, consentirà ai buongustai di misurarsi con piatti a base di carne alla griglia, fettuccine e rigatoni davvero insuperabili. Altrettanto indimenticabile è l'atmosfera di Sutri. Anche questa è una cittadina animatissima, sorta su uno sperone tufaceo. Nell'abitato, ancora una volta, convivono in modo stupefacente il Medioevo e il Rinascimento, mentre le antiche mura etnische e l'anfiteatro romano, completamente scavato nella roccia, all'ombra dei lecci, testimoniano le origini antichissime del borgo, cht' faceva parte del territorio di Veio. Carlo Grande Il lago di Vico con il Monte Venere' La Tuscia ed il territorio attorno al lago di Vico offrono ampie possibilità di soggiorno. — Presso la direzione della Riserva naturale (a Caprarola, in via F. Nicolai 2, tel. 0761 647.347) e la cooperativa L'idea (tel. 0761 646.956 oppure 647.027), si possono avere ampie informazioni sulle attività turistiche, sulla possibilità di campeggia¬ re, sulle visite naturalistiche guidate (un tcur di 4 ore, per gruppi di almeno 20 persene, costa a ciascuno 2 mila lire, 3 mila per 7 ore), sulla scuola di equitazione (una passeggiata di un'ora, con guida, all'interno della riserva, costa 15 mila lire), sul noleggio di biciclette. — A Ronciglione, presso il villaggio «Punta del Lago», si possono affittare appartamenti (600 mila circa la settimana in alta stagione). Il villaggio dispone' di ristorante, piscina e campo da tennis. Per informazioni rivolgersi al 625.142 • 626.666 (prefisso 0761). — L'Horsetour (agenzia Tour Etruria, in via Marconi 28, a Viterbo, tel. 0761 340.600), organizza itinerari etruschi, anche a cavallo, c. g.

Persone citate: Alessandro Farnese, Carlo Grande, Cicerone, Cimini, Francois, Orsini, Raniero Gatti, Viterbo