Chi fa il solco diritto beve l'Acitella

Chi fa il solco diritto beve l'Acitella Folclore: una gara curiosa a Rocca di Mezzo, in provincia dell'Aquila Chi fa il solco diritto beve l'Acitella SEMBRA facile scavare un solco diritto nel terreno, di notte, aiutandosi solo con la luce di una lanterna, ma così non è. Gli abitanti di Rocca di Mezzo, un paesino di villeggiatura a 1300 metri, in provincia dell'Aquila, lo sanno bene. Da tre secoli ci provano tutti gli anni, alla fine dell'estate, con una gara tra squadre detta appunto «del solco diritto». Si tratta di una sfida tra quartieri, gli antichi Lu Beivere, Annicola e Morrice (oggi si sono aggiunte, però, altre squadre corrispondenti ad altri rioni) ; attrezzati di vanghe, zappe e trattori (anticamente c'erano i buoi addobbati) i partecipanti si portano dall'altopiano di Rocca di Mezzo fino a Mon- terotondo, proprio di fronte al piccolo centro, e, di notte, con la luce di grosse lanterne scavano un solco che dalla montagna scende fino a valle e che deve essere il più diritto possibile (la festa, quest'anno, è fissata per sabato 3 e domenica 4 settembre). Bisogna evitare alberi, siepi, sassi, avvallamenti; occorre correggere continuamente il solco poiché spesso le luci e le ombre delle stesse lanterne fanno sbagliare direzione. Ciascuna squadra, composta da una quindicina di persone, lavora seguendo le indicazioni del «caposolco». E' lui che dà gli ordini ai compagni, che «imbiffa», cioè dirige i lavori, disponendo lo spostamento delle lanterne, guidando il trattore, accomodando il solco aiutandosi con filo a piombo. Ma qualche volta anche le luci avversarie confondono i giocatori; è al mattino dopo, infatti, giorno della premiazione del solco più diritto, checi si accorge degli errori più grossolani: un solco a zig-zag o di forma circolare oppure interrotto e sovrap¬ posto a quello della squadra avversaria. E la gente, come partecipa alla festa? H tifo è assicurato; la sera del sabato la piazza della chiesa di Santa Maria della Neve è gremita di spettatori. Proprio da sotto il campanile, la parte più alta del paese da dove la visibilità è migliore, si possono seguire i lavori delle squadre che sono di fronte. Rocca di Mezzo, che fa comune insieme alla frazione Rovere (ci si arriva percorrendo la A 24 Roma-Pescara con uscita a Celano) si trova sull'altopiano tra le catene del Velino e del Sirente. Escursioni interessanti sono possibili, verso il Fucino a Magliano dei Marsi e ad Alba Fucens per ammirare gli scavi archeologici e l'Anfiteatro Romano. A Celano consigliamo la visita al castello Piccolomini che è uno dei più imponenti dell'Abruzzo oppure l'escursione alle Gole di Celano con un percorso prima di strada e poi di sentiero di oltre 5 chilometri. Dove gustare le specialità aquilane? Alle trattorie «Da Zaira», alla «Ruota», da «Fiorita» o alla «Squarciarelli alle Rocche» oppure, infine, alla rosticceria «Il narciso». Tra i piatti tipici segnaliamo i surricilli e pizzicate (letteralmente sorcetti e pizzicotti), tipo di pasta a forma di grosso maccherone e pasta sfoglia lavorata a mano, appunto a pizzichi) condita con il sugo di castrato. E' ancora, le taccuzzelle (fettuccine spezzate) con le lenticchie, il castrato alla brace o al sugo. Qui si beve il Trebbiano d'Abruzzo o il Montepulciano ma a Rocca di Mezzo si può ancóra trovare l'Acitella, un vino che si produce in vallata e che tende, come dice il nome, all'acidulo. Antonella Bartolo

Persone citate: Antonella Bartolo